Anche io non modificherei nulla.
Patek Philippe ha dato il meglio di sè e creato i modelli più iconici nel campo degli orologi da polso dal dopoguerra agli anni 80.
A proposito della lunetta clous de Paris, può o meno piacere, ma è un segno distintivo della cassa Calatrava (ad esempio nelle referenze 3919 e 5120).
Il guilloché a clous de Paris è una decorazione classica dell’orologeria svizzera, che si ritrova nei quadranti, ad esempio nel Royal Oak di Audemars Piguet, e nella lunetta di alcuni modelli Patek Philippe, come già detto.
Si tratta di piccoli quadratini (clou in francese o hobnail in inglese significa chiodo) le cui linee si intersecano a formare piccole piramidi.
Questa lavorazione della lunetta (guilloché pattern) viene chiamata in inglese Paris hobnail.
È relativamente poco diffusa, ancorchè distintiva della cassa Calatrava.
Riflettevo che se piacessero a tutti gli appassionati le stesse cose (entriamo nei parametri soggettivi), compreremmo tutti gli stessi modelli ... o no?
“Complicated Patek Philippes and Sports Rolexes” è diventato un assioma universale per chi vuole “investire” in orologi senza rimetterci e, in qualche caso, con vantaggio economico (anche io come Gianluca, però, sono un pessimo commerciante, perchè gli orologi li indosso e quando li alieno è per una permuta).
Resta il fatto che la lunetta con lavorazione guillochè a clous de Paris identifica la cassa Calatrava di Patek Philippe, anche se io ne ho visto altri esempi, come il Parmigiani Fleurier Toric GMT.
E, per quanto può contare un giudizio soggettivo del tutto opinabile, a me piace.