Ai complimenti iniziali già fatti a Enrico, unisco – con ritardo non voluto – un commento più ampio all’acquisto.
A dire il vero c’è poco da aggiungere, perché la sua presentazione è stata più che esauriente, ricca anche di notizie interessanti.
Innanzitutto, apprezzo la scelta di un perpetuo "puro".
Il fascino delle complicazioni multiple, come i cronoperpetui (in cui Patek è maestra), è indubbio.
Ma a me piacciono ancor di più gli orologi in cui una particolare complicazione è esaltata (soprattutto quando ciò serve a evitare affollamenti del quadrante).
Quanto alla scelta della versione con lunetta a Clous de Paris, a me non dispiace.
Confesso che le prime volte che vidi questa decorazione mi sembrò troppo leziosa.
Ma col tempo ho imparato ad apprezzarla, anche perché la sua ricchezza trova equilibrio in un insieme composto come le casse Calatrava.
Un tocco di originalità e personalità, insomma, in un perpetuo ultraclassico.
Di questo orologio vanno apprezzati anche “dettagli” come l’indicazione delle 24 ore (che semplifica le cose in fase di regolazione) e… l’uso dell’italiano nelle affissioni!
A Enrico domando anche: sull’aggiornamento delle indicazioni hai già fatto una verifica ieri notte? Con che velocità avviene? È lenta come dicono?
Inoltre: i correttori posti sulla carrure sono quattro (al 6, al 9, a 11,30 e a 12,30), giusto? Ogni indicazione è regolata autonomamente?