Con quello che fa pagare i suoi orologi dovrebbe inviare ai propri clienti dei veri fogli di papiro vergati a mano!
Commercialmente e' un'ottima mossa,per Patek s'intende.
Un po' meno per gli stolti che pagano 10 un prodotto industriale che vale 1.
Probabilmente sono più stolti quelli che pagano 1 e si ritrovano 0,5 rispetto a quelli che pagano 10 e si ritrovano 15.
Se fanno come lavoro i commercianti di orologi hai perfettamente ragione.
Se invece sono dei semplici appassionati che campano facendo altro ho qualche dubbio.
Le passioni,quelle vere,costano,piu' o meno ma costano.
Non credo che tu abbia bisogno di lucrare qualche migliaio di euro nella compravendita di orologi e come te tutti coloro che possono permettersi i Patek.
Ma vedi io non lucro ma è un dato di fatto.
Quando ho comprato il Nautilus l'ho comprato semplicemente perché mi piaceva poi è stata ovviamente una gradita sorpresa venderlo dopo quasi venti anni a quasi dieci volte il prezzo che lo avevo pagato.
Tu i paragoni li fai sempre sul tuo modo di acquistare che è l'usato, però se per quello che compri tu non ci fosse qualche stolto che lo compra nuovo a prezzo pieno e dopo qualche anno si ritrova qualcosa di invendibile se non a prezzo di saldo, tu non acquisteresti così bene i famosi calendari perpetui a due lire semplicemente perché nessuno li vuole.
Ne è la riprova il mio Roth, quanto costava?
Lo sai bene quanto costava, oggi il suo valore è vicino allo zero per il semplice fatto che nessuno lo vuole proprio al prezzo che io (appassionato stolto) lo ho pagato.
Con Patek questo non succede e non è questione di lucrare è semplicemente un modo per almeno non rimetterci.
Ed a te ti inviterei a contenerti nell'offendere le persone definendole stolte semplicemente perché non ragionano come te.
Secondo te il mondo è pieno di stolti ma forse ragioni come quello in contromano sull'autostrada che pensava che quel giorno fossero tutti impazziti ad andare contro mano!
Non tutti i Patek consentono facili guadagni...
Per uno che si definisce appassionato e spende per un solotempo in acciaio 30,40 o 50k la mia definizione e' quella di stolto.Nel senso che paga un prodotto N volte il suo valore.Se lo fa nella speranza di un futuro guadagno la definizione cambia in commerciante.
So perfettamente che il tuo Roth a 8k e' invendibile,lo hai semplicemente pagato troppo.Il mercato i Roth non li vuole,oggi come 3 anni fa.Se tu lo avessi pagato 3 o 4 oggi liberarsene sarebbe piu' facile.Ti toccherebbe rimetterci qualche millino ma le passioni portano proprio a questo,a spendere soldi che poi non rientrano.Se invece ci lasciamo guidare nelle scelte dal profitto la passione va a farsi benedire.
Approfitto per rispondere anche a Mauro:ci sono Patek belli e ci sono Patek molto meno belli,se non si offende nessuno decisamente brutti (tipo Aquanaut,calendario annuale,5070...).Vengono acquistati perche' piacciono o perche' chiamandosi Patek la speranza di un futuro guadagno condiziona?
A me sembra, caro Ermanno, che tu sia ancora dentro alla concezione che il valore sia una proprietà della mera materia come una volta scrivesti “ di là”.
I fatti stanno a dimostrare l’esatto contrario ma, anche qui e a seconda delle concezione, tanto peggio per i fatti!
Ho cari amici che hanno i 5070 presi a listino, orologio che personalmente ho sempre detestato ma che, una volta visto dal vero non ho potuto non apprezzarne la carica estetica.
L’Aquanaut? Posso essere d’accordo con te ma, anche qui, i fatti mi smentiscono e ti smentiscono.
Il 3710 è un orologio stupendo.
Quanto vale il concetto di “ stupendo” per chi può permetterselo?
Non certo il valore dell’acciaio o del vetro o della materia con cui è costruito.
A mio modo di vedere la storia di Patek,così come la modellistica,o l’assistenza o la gamma prodotta nel tempo,così come la storia complessiva stanno a dimostrare che è e rimane la numero 1!
Il fatto che l’Aquanaut non piaccia a te o a me non significa che non possa o non debba piacere ad altri.
A volte nei giudizi ci vuole anche un pizzico di umiltà.
Mauro,parliamo di prodotti industriali,non di opere fatte a mano,la differenza e' profonda.
Patek N.1,confermo.
Il che non vuol dire che tutti i suoi orologi riescano col "buco".
Se umilta' vuol dire perdita di giudizio critico sono con te,non sono umile.
Ribadisco: tu sei ancora e completame dentro alla concezione che il valore sia una proprietà della materia e cioè,tanto acciaio,tanto vetro,tanta progettazione,tanta industrializzazione ecc.
in questa maniera salta il concetto stesso di collezionismo.
È come se un francobollo dovesse costare per la carta e l’inchiostro con cui è fatto.
Patek ha saputo dare una valenza diversa ai propri prodotti anche se industriali ed il mondo intero gli riconosce questo merito anche se,Como giustamente affermi,non tutte le ciambelle riescono col buco.
Circa l’umiltà che ti devo dire?
Credo che una maggior misura nei giudizi aiuterebbe anche a comprendere dei fenomeni che altrimenti non si comprenderebbero attribuendo così agli altri epiteti che potrebbero essere applicati a se stessi.
E questo Sandro lo ha spiegato in modo magistrale.
Mauro,mi spieghi quale valenza collezionistica potrebbe avere uno dei Patek di cui stiamo parlando?
Hanno un disegno rivoluzionario?No.
Hanno una meccanica da urlo?No.
Cos'hanno oltre il nome?Il nulla piu' assoluto.
Tu che hai qualche PP giusto la differenza dovresti coglierla meglio di chi conosce solo quegli orologi che vanno oggi tanto di moda.
E' un po' che non ci vediamo (mi avete escluso dalle cene per quello che penso e che dico?) ma ricordo i tuoi Orologi,se nel frattempo non li hai cambiati.Ho usato la O maiuscola a proposito;spero non ti sia convertito agli orologi...
Per te basta che porti il nome PP e già non va bene perché associ la ventata speculativa commerciale al Marchio.
Il 3710 è nato prima di questi fenomeni e chi lo ha preso allora è scevro da tali implicazioni.
In questo senso il 3710 fa storia a se perché rappresenta persino una parola nuova rispetto finanche al 3700.
Non bisogna poi fare guerre ideologiche.
Un orologio piace?
Penso che basti.
Sono poi d’accordo che il vero collezionista Patek un 5711 non lo prenda neppure in considerazione.
Ma Patek ha la forza di imporre tendenze,esattamente come Rolex.
Le mode ed i concetti estetici cambiano.
Mauro,il nostro e' un sito di orologeria o di moda e tendenze?
Il nostro è un sito di orologeria ma credo che per te l’oroogeria Sia ascrivibile esclusivamente ai tuoi orologi ed ai tuoi famosi calendari perpetui e, come giustamente dice Alessandro sopra,oltre il 3700 non vi sia null’altro.
Tutto si evolve,caro Ermanno,anche l’orologeria.
Non sempre in modo positivo e non sempre secondo i nostri criteri.
Ma si evolve.
Tornando alla rivista io credo che sia un bel modo di fidelizzare i propri clienti e legarli al Marchio anche se si possiede un ‘ semplice” Calatrava.
In questo Patek è davvero democratica
Edit.
Vi è una ragione se il mercato premia alcuni prodotti anziché altri e non sono le rue o le mie o le nostre o le loro ragioni.
Il “ mercato” è la risultante di molteplici fattori di cui le mode ne sono una componente.
Ma cosa determina le mode? O le tendenze? O il successo o l’insuccesso di un prodotto?
Non è ciò che io e te crediamo caro Ermanno ma una vettorialità di componenti che, nel caso del collezionismo,sono quasi impalpabili ma a volte determinanti, come il caso di un francobollo, poca carta e poco inchiostro che però muove passioni ed emozioni che non sono misurabili.