Questa discussione non parla di orologi in senso stretto, ma della moda dei saldi, ovvero delle vendite a prezzo scontato di una o più collezioni di orologi arrivate a fine produzione e delle giacenze di magazzino.
Questa moda è stata iniziata da Christopher Ward, giovane marchio inglese che da sempre ha scelto di non vendere nei negozi, ma esclusivamente in rete attraverso il suo sito e che ha raggiunto un certo successo (sia con i modelli a prezzo pieno che a saldo).
C. Ward attraverso il suo portale Svende:
- resi, per scelta del cliente o per difetti di produzione, che sono stati ricondizionati (con garanzia del produttore);
- orologi usati per presentazioni ai giornalisti;
- modelli arrivati alla fine del ciclo produttivo e/o che devono essere sostituiti da nuove versioni ristilizzate (unitamente ai rispettivi cinturini e/o bracciali).
Tale politica di vendita viene applicata, laddove sussistano le condizioni, anche agli orologi che incassano il calibro proprietario SH21, realizzato in esclusiva per la casa inglese da Synergies Horologères e capace di una riserva di carica di 120 ore.
A Ward si è unita negli utlimi tempi Geckota, noto produttore di cinturini low cost ma che ha in catalogo anche alcuni orologi meccanici e al quarzo. Probabilmente questa tendenza viene utilizzata anche da altri piccoli produttori, ma non ho notizie in merito.
A suo tempo ho commentato in altre sedi che questa politica poteva essere controproducente per una (relativamente) piccola azienda, anche se in costante crescita, perchè rischiava di creare nei clienti più smaliziati un effetto di attesa dei saldi, che prima o poi avrebbero permesso di acquistare l'orologio desiderato al prezzo migliore. Inoltre il prodotto "orologio", un bene che in teoria dovrebbe avere una vita tecnica di decenni, mal si presterebbe ad una svendita stagionale.
D'altra parte alcuni appassionati hanno osservato che sebbene l'effetto "attesa" si sia inevitabilmente ed indubbiamente creato, la politica dei saldi "trasparenti" di Ward (e dei suoi imitatori) è una risposta "trasparente" alla politica degli sconti "automatici" adottata da altre maison, europee e non, presente da anni e con pochissime eccezioni (orologi in serie DAVVERO limitate, modelli molto richiesti, modelli realizzati solo su richiesta) ed applicata anche su collezioni di fascia media e, in alcuni casi, anche di fascia alta, una politia che di fatto ha reso solo indicativo il prezzo di listino, generando il fenomeno dello "street price", ovvero del prezzo "vero" che si riesce a spuntare in negozio.
Voi cosa ne pensate?