Mah...così e così, nel 1300 la peste uccise tra i 20 ed 25 milioni di persone che in percentuale al numero di abitanti dell'epoca è una percentuale spaventosa, è come se oggi ne morissero 200 milioni.
Nel 1918 la spagnola ne infettò 500 milioni e ne uccise decine di milioni, questa attuale è una cosa irrisoria in confronto, solo che nell'epoca della grande comunicazione tutto è amplificato, io credo che lo sviluppo demografico c'entri poco, la Cina ha già imposto un solo figlio ed ora con qualche eccezione se ne possono fare due, l'incremento più grande è in Africa ma li per fortuna e per smentire la correlazione tra epidemia e demagrafia la covin non c'è arrivata.
Se vogliamo evitare lo sfruttamento dei popoli dobbiamo iniziare noi a non comprare prodotti proveniente dalle zone dove lavorano i bambibi di 6 anni ed iniziare a dare un po' più di importanza ai nostri prodotti dove i diritti dei lavoratori vengono nel 90% dei casi rispettati.
Quello di debellare lo sfruttamento e fame evitando di comprare prodotti fabbricati nel quarto mondo, oltre che ad essere difficilmente attuabile, è anche una bella scusa propinata per renderci tutti corresponsabili.
Io non ci stò e permettimi di dire che è una grandissima bufala.
Innanzi tutto è impossibile per chiunque sapere se l'oggetto che stai comprando è stato prodotto sfruttando qualcuno da qualche parte. Non puoi risalire alla singola lavorazione o componentistica.
Esempio: Se acquisto un capo di abbigliamento "made in Italy", non so mica se il tessuto, la chiusura lampo, i bottoni sono stati prodotti in India.
Oppure, sei sicuro che i componenti elettronici che usi tu non provengano da fabbriche lager dove sono impiegati bambini di 10 anni?
E' praticamente impossibile risalire all'origine delle cose.
Poi, anche ammesso che si riuscisse ad eliminare la piaga dello sfruttamento evitando di comprare prodotti "non etici", pensi che gli Indiani o gli Africani smettano di sfornare figli come gatti?
No, continueranno a farli.... perché loro sono così. E' nella loro natura, a prescindere se verranno sfruttati o no dalle multinazionali senza scrupoli.
E' nella loro DNA vivere in questo modo.
Vivere alla giornata, non cercare di migliorare la propria condizione. E' così da centinaia se non migliaia di anni. Non hanno la benché minima pulsione a progredire.
Se tu metti 500 Italiani (ma anche tedeschi, Inglesi, Francesi, ecc...) su un territorio vergine, vedrai che il primo anno vivranno nelle capanne, il secondo faranno case di mattoni, il quinto avranno anche le fogne coperte e portato l'acqua corrente nelle case. Dopo due generazioni avranno costruito una città con corrente elettrica, strade e fabbriche.
Nella storia degli ultimi secoli, è stato così per l'America l'Australia, la Nuova Zelanda.
Ora io capisco che questi popoli "sottosviluppati" bisogna istruirli e farli crescere socialmente in modo che capiscano da soli queste cose e siano artefici del proprio futuro, è giusto e sacrosanto, ma nel frattempo, vista l'urgenza a cui siamo arrivati, dobbiamo essere noi a porre in atto azioni drastiche per salvare il pianeta e dare il tempo per attuare queste politiche di crescita sociale.
Occorre avere coraggio (l'Onu, la FAO, e tutti gli altri organismi mondiali di dubbia utilità) di sterilizzare le donne dopo la prima o seconda gravidanza, prendersi cura dei loro figli, farli studiare e sfamarli e porre così le basi per una REALE crescita sostenibile.
Sette miliardi e mezzo di persone, che diventeranno 10 prima del nuovo secolo, sono troppe e di questo passo andremo all'estinzione. Per mano nostra o per mano della natura.
Non si scappa.