Il Coronavirus ha un R0 tra 2 e 3, forse più alto della spagnola che era circa 2 mentre la normale influenza si aggira intorno a 1,3. Quanto basta per innestare un'epidemia. Solo che il tasso di mortalità del Coronavirus è ben superiore rispetto alla classica influenza. E ad oggi non esiste vaccino.
In passato l'umanità ha sperimentato piaghe decisamente peggiori, ma oggi tutto è radicalmente più cortocircuitato quindi cambiano completamente i paradigmi.
A questo si unisce, con il progredire dell'umanità, una maggiore longevità, che accompagna l'elevato valore attribuito alla vita e non da ultimo una circolazione dell'informazione praticamente istantanea e capillare.
Io non vedo complotti e dietrologie dei governi, delle istituzioni finanziarie o dei poteri forti in generale, prendo atto di una reazione al Coronavirus che è stata più o meno simile, con analoghe forme di lockdown, nella maggioranza dei paesi del mondo, sostanzialmente indistintamente tra economie mature o emergenti. Certo vi saranno, di paese in paese, specificità, eccezioni, qualcuno sarà stato più bravo in una misura qualcun'altro in altre, ma la sostanza è che si è proceduto verso un lockdown o radicale slowdown.
Ci si poteva muovere diversamente? Ovviamente si, visto che le misure attuate sono frutto delle libere decisioni dei vari governi.
Ma, senza girarci intorno, è bene essere espliciti nel razionale e negli effetti della scelta: ai fini di non gravare sull'economia, e quindi sulla vita di milioni di persone, l'alternativa era non attuare misure di contenimento e accettare che il contagio si diffondesse più di quanto sarebbe avvenuto con il lockdown (non è un dubbio, è una certezza), e con detta soluzione accettare che il numero di morti, specialmente di fasce deboli, aumentasse radicalmente in virtù sia del diffondersi del contagio sia del collasso del sistema sanitario inadeguato a fronteggiare questi volumi, che quindi avrebbe dovuto consapevolmente respingere l'onda di richieste di assistenza (non so bene con quali criteri di selezione e con quali reazioni sulla stabilità sociale).
Insomma, più morti oggi (da Coronavirus) a fronte di probabilmente molti meno morti o indigenti domani (causa recessione).
Certamente una scelta non facile, con la seconda opzione forse più lontana dalla visione della vita nella cultura moderna.