[ le foto sono tutte in alta risoluzione, meglio avere internet pimpante e uno schermo più grosso che quello del telefonino ]
Se uno è amante degli ornitorinchi non può non apprezzare il Delphis. È un incrocio bizzarro di diverse cose: è un saltarello per l’indicazione dell’ora digitale, è un retrogrado per i minuti ed ha una secondina (mica tanto -ina) continua tradizionale.
Gli elementi di Chronoswiss ci sono tutti: grande corona a cipolla, guilloche sul dial, lunetta godronata, anse dritte con barra avvitata per il cinturino che contrastano con la carrure molto “verticale” con pattern a righe molto fini.
La parte principale la recita il dial in argento con l’affissione particolare che non è un famolo strano a tutti i costi: ha una sua omogeneità e, soprattutto, rende immediato capire che ore siano. I motivi della lavorazione sono due, secondina ed il resto, con alcune finiture ancora differenti attorno alla finestra dell’ora.
Durante gli anni di produzione si è passati, alternativamente secondo la produzione, dalle versioni realizzate a mano sul tornio alle versioni prodotte per stampaggio. Tutte le produzioni in platino dovrebbero avere la versione al tornio, ma certamente l’hanno avuta anche le versioni in oro e pure quelle in acciaio.
Le dimensioni sono intorno alla perfezione per un orologio che non vuole essere prettamente elegante: fa 37 mm di diametro per neanche 11 mm di spessore. Abita il polso molto bene e si rifugia sotto la manica senza che questa debba essere quella dell’accappatoio.
Con un cinturino blue in tinta con le sfere, in acciaio azzurrato alla fiamma, sta proprio bene. I 69 g di peso lo collocano tra gli orologi che si sentono appena.
La complicazione lato quadrante consente il salto dei minuti ed è realizzata da Chronoswiss. Funziona bene e si fa sentire quando agisce, consentendo di sapere che la riunione è durata troppo anche senza abbassare lo sguardo. Il salto dell’ora digitale è istantaneo. A differenza di altri tedeschi famosi, i secondi non sono sincronizzati col salto.
Dentro alla cassa, realizzata da un sacco di parti assemblate insieme, c’è il calibro C124. La base è l’Enicar 165 (o C122), risalente alla seconda metà degli anni ’60. E’ un automatico da 12” (meno di 27 mm) e 6,9 mm di spessore (comprese le piastre aggiuntive) che dondola a 21600 a/h (3 hz). In totale ci sono i 29 rubini del C122 base più uno per il meccanismo di salto per 30 totali. Il bilanciere è in Glucydur e la molla è in Nivarox, la regolazione è Etachron e l’Incablock lo protegge nelle serate al fight club. Queste modifiche, assieme a quella che trasforma la ricarica da bidirezionale a monodirezionale, oltre alle finiture generali e altri dettagli, distinguono il C124 dall’Enicar.
Le fotografie della piastra (da Timezone) dicono che non è stato fatto alcuno sforzo per renderla visivamente appetibile
Il feeling della corona quando si carica è piacevole, da l’idea di qualcosa di ben fatto, e se lo si tiene indossato resta ben carico anche con l’uso da ufficio. Se lo si lascia scaricare fatica ad effettuare il salto al 60esimo minuto. Ci vuole un poco di attenzione sull’usato perché la revisione la fanno solo in Chronoswiss e costa poco meno di 1000 CHF, ma è una buona occasione per fare un salto a Lucerna e mangiare sul lago.
In fotografia il CH1423 in acciaio, a mio giudizio il materiale migliore per questo orologio. Il platino ha poco senso ed è difficilmente distinguibile dall’acciaio, visto il costo si finisce nella fascia del “c’è altro”. Al polso è più presente. La versione in oro giallo non ha il fascino di altri Chronoswiss come il crono su base V72 che ha mauridoom. In oro bianco potrebbe anche starci, buon bilancio tra prezzo e resa. La versione acciaio/oro non so, avendo una Ferrari a carburatori e il baffone catturatore forse, ma in assenza di queste cose lascerei stare.
Le finiture generali sono buone e per il calibro anche ottime se si considera a quanto si trova oggi. E’ un orologio che sta serenamente con i jeans e non ti fa sembrare un troglodita se lo metti con la giacca. E come si capisce dalle foto coi pesi, dà il massimo in palestra.
Certo può capitarti che ti chiedano se è un orologio per bambini avendo quell’indicazione strana con solo un lancettone e mancano l’ancoretta e il calendario nella scatola, non è proprio adatto a guadagnare il centone dopo cena, ma nonostante ciò si lascia godere in pieno.
Guardando a questi prodotti viene male a vedere gli attuali prodotti di Chronoswiss.