Orologico Forum 3.0

Calatrava

e.m.

Re:Calatrava
« Risposta #105 il: Giugno 21, 2020, 23:38:24 pm »
Federi',aspetta che mi sono perso.
Se leader di settore e' Ferrari possiamo fare il paragone con Patek,Lange,Vacheron,non con Rolex.
Avresti dovuto scrivere General Motors,Ford,Toyota...

Ancora,a me che acquisto orologi,e che cerco di pagarli per l'effettivo valore,cosa importa di quali siano le spese di marketing?Non devo,non voglio e non mi faccio condizionare.Anzi,piu' pubblicita' fai piu' ai miei occhi scendi nella considerazione.E questo vale per tutti i settori.

Quindi da qualsiasi auto tu abbia, televisore, lavatrice, telefono ecc... dovresti estrapolare le spese di pubblicità ma...senza quella tu neanche avresti saputo che esistevano quindi non le avresti comprate.
Sant'Agostino voleva vuotare il mare con il secchiello, penso che tu sia nato con un paio di secoli di ritardo.
Interessante,non c'e' che dire.
Quindi quando la pubblicita' non esisteva le cose,gli oggetti non si compravano.
Ed ancor oggi esistono milioni di cose per le quali non esiste pubblicita' eppure sono oggetti che si vendono,dovro' approfondire l'argomento.

ALAN FORD

  • *****
  • 8020
  • Su Orologico dal 2004!
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Calatrava
« Risposta #106 il: Giugno 22, 2020, 07:44:23 am »
Federi',aspetta che mi sono perso.
Se leader di settore e' Ferrari possiamo fare il paragone con Patek,Lange,Vacheron,non con Rolex.
Avresti dovuto scrivere General Motors,Ford,Toyota...

Ancora,a me che acquisto orologi,e che cerco di pagarli per l'effettivo valore,cosa importa di quali siano le spese di marketing?Non devo,non voglio e non mi faccio condizionare.Anzi,piu' pubblicita' fai piu' ai miei occhi scendi nella considerazione.E questo vale per tutti i settori.

Quindi da qualsiasi auto tu abbia, televisore, lavatrice, telefono ecc... dovresti estrapolare le spese di pubblicità ma...senza quella tu neanche avresti saputo che esistevano quindi non le avresti comprate.
Sant'Agostino voleva vuotare il mare con il secchiello, penso che tu sia nato con un paio di secoli di ritardo.
Interessante,non c'e' che dire.
Quindi quando la pubblicita' non esisteva le cose,gli oggetti non si compravano.
Ed ancor oggi esistono milioni di cose per le quali non esiste pubblicita' eppure sono oggetti che si vendono,dovro' approfondire l'argomento.

Tu pensa a quelle cose in cui la pubblicità c'è e che tu hai comprato e pagato anche la parte di pubblicità.
Poi che ci sia un sotto bosco di prodotti senza pubblicità è un altro discorso ma faccio fatica a pensare a prodotti di largo consumi che non ne faccia.

ALAN FORD

  • *****
  • 8020
  • Su Orologico dal 2004!
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Calatrava
« Risposta #107 il: Giugno 22, 2020, 07:45:51 am »
Comunque estremizzando il concetto, se io riuscissi a vendere al maggior prezzo possibile un prodotto che ha il minimo costo, sarei un bravissimo imprenditore.

Dopodiché, in un forum di economia e finanza, riceverai complimenti (perché ho realizzato utili e generato dividendi), mentre in un forum di appassionati di quel determinato prodotto riceverei critiche (perché il prodotto non avrebbe la qualità da me richiesta).

Secondo me il problema è che troppi appassionati, valutano aspetti che esulano dalla passione. Non in questo forum, ma parlo in generale.

Se Rolex fa utili 10 e va di moda, mentre Glashutte fa utili 3 e non va di moda ma fa prodotti molto migliori, io da appassionato elogieró Glashutte, non Rolex. Tanto i soldi mica li regalano a me.
Ti correggo. Anche su questo forum.

Per il resto condivido e sottoscrivo.
Io ho sempre valutato il prodotto in rapporto al suo prezzo, ma ora sembra prevalere l’idea che bisogna valutare il successo del prodotto e non la qualità.

Sono due cose che andrebbero tenute distinte.
... mio punto di vista, of course...

Quindi quando nel 2007 hai speso 10,3K per il Calatrava lo hai ritenuto giusto!
Ti sei mai chiesto in quanti possono aver pensato e tu non hai alcun fondamento per smentirli che il suo valore poteva essere  un quarto o un quinto ed il resto era fuffa?
Ovviamente no, perché il tuo giudizio come quello degli altri è insindacabile.

Alessà, fossi malizioso penserei che ce l'hai con me.
Sempre li torni eludendo la questione. Cerchi di fare una cortina fumogena di parole?
Io nel 2007 ho pagato l'orologio quello che ritenevo giusto (giusto per me ovviamente) consapevole che compravo qualche migliaio di euro di fuffa, mi sembra che l'ho ripetuto più volte no?

Oggi quello stesso orologio (più o meno) in acciaio costa 26k. Quanta fuffa in più ci sarà, tu che dici?
O nel frattempo la fuffa si è tramutata in maggiori finiture e calibri più pregiati?

Non girare intorno alla questione e parlami dei calibri 12-600 Vs 324 o se vuoi dei manuali. Vecchio contro nuovo.
Od ancora dell'eleganza, la classe, la perfezione che un brand leader come Patek esprime con questo Calatrava.

Cerco da te una giustificazione TANGIBILE del prezzo.

Non intendo replicare ad altre supercazzole sul mercato o sul marketing o sulla filosoafia d'impresa. In questi campi non ti verrò più dietro. SOLO OROLOGI cortesemente.

Figurati se ce l'ho con te, solo che le tue idee sono diverse dalle mie.
La fuffa dal 2007 ad oggi è aumentata semplice, magari sono aumentati gli investimenti pubblicitari, lo stabilimento nuovo  ed altro che a noi in fondo non dovrebbe interessare ma c'è e loro lo fanno pagare a chi è disponibile a pagarle punto.
Tu non comprarli ma non puoi pretendere che gli altri non  comprino perché gli altri il calibro 324 neanche sanno cos'è.
Ed il concetto di caro nel lusso non avendo punti di riferimento non esiste.
Non può esistere alcuna giustificazione TANGIBILE quella si può cercare in prodotti di utilità non certo in un diamante di Cartier o di Bulgari o un orologio di Patek.
Ohhh..... Grazie !!

Guarda che è una vita che lo dico a parte cercare di capire cosa c'è dietro e che non sapremo mai.

tick

  • *****
  • 1580
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Calatrava
« Risposta #108 il: Giugno 22, 2020, 08:51:05 am »
Dopo aver letto in giro e visto altre fotografie, in cui il quadrante ha un colore completamente diverso da questo, molto più grigio, rimango dubbioso. Ho letto più volte della volontà di "svecchiare" la linea Calatrava, che a me sembra un po' voler mettere un motore elettrico su una Ferrari GTO. A quel punto fai un'altra linea.
Unica cosa positiva, da più parti parlano di numeri applicati mentre nelle fotografie sembrano stampati. Almeno quello.
The quieter you become, the more you can hear

ALAN FORD

  • *****
  • 8020
  • Su Orologico dal 2004!
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Calatrava
« Risposta #109 il: Giugno 22, 2020, 09:29:50 am »
Dopo aver letto in giro e visto altre fotografie, in cui il quadrante ha un colore completamente diverso da questo, molto più grigio, rimango dubbioso. Ho letto più volte della volontà di "svecchiare" la linea Calatrava, che a me sembra un po' voler mettere un motore elettrico su una Ferrari GTO. A quel punto fai un'altra linea.
Unica cosa positiva, da più parti parlano di numeri applicati mentre nelle fotografie sembrano stampati. Almeno quello.

Anche se Ferdinand Porsche farà un triplo salto carpiato nella tomba, la Porsche si sta convertendo al motore di lavatrice nelle sue auto!
Il mondo si evolve inutile stare a vivere nel secolo scorso e lo dicio io che in questo forum sono probabilmente il più vecchio.

S.M.

  • *****
  • 4828
  • Cuore verde d'Italia
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Calatrava
« Risposta #110 il: Giugno 22, 2020, 10:35:15 am »
Infatti, se vogliamo fare della filosofia, e non mi sembra la sede più adatta, stiamo attraversando uno dei momenti più bui e decadenti della storia.

Oramai tutto è ostaggio del profitto.
Qualsiasi cosa od espressione umana viene fatta con questa logica.

Dalla musica, all’arte, alle costruzioni, ai prodotti in genere. Tutto viene improntato sul guadagno. Il massimo guadagno.

Non dico che nel passato, anche recente, abbiano fatto cose in rimessa, ma stabilito un certo (giusto) profitto, si cercava di perseguire anche altri scopi, primo tra tutti quello di realizzare beni duraturi o che rispecchiassero la propria filosofia.
Gli antichi acquedotti romani od i ponti lo stanno a dimostrare. Opere fatte bene per durare.

Oggi chi scrive più una canzone perché si sente ispirato?
Chi compone più una musica perché la sente dentro?
Chi fa più un gesto sportivo per pura passione?

Oramai siamo schiavi del consumismo, degli studi di marketing, dei social, che ci dicono cosa dobbiamo fare, quando lo dobbiamo fare ed anche come lo dobbiamo fare.
Se segui queste regole hai successo, altrimenti devi arrabattarti per restare a galla. Anche se magari fai delle cose sopraffine e migliori di altre.

I cantanti li costruiamo da ameni
programmi televisivi secondo precisi schemi studiati a tavolino; qualunque prodotto deve avere il suffisso smart, green o bio sennò non si vende (anche se è lo stesso prodotto di prima); se non sei almeno 2.0 (che minchia vuol dire poi...) non sei una impresa seria; se non hai una certificazione OHSAS UNI EN ISO RIINA la tua azienda non vale nulla (il prodotto può rimanere benissimo di merda, ma l’importante è che hai i processi certificati).

Insomma, io non vedo molte cose per cui andare fieri di questo sistema.

Qualcosa è anche lodevole, non è tutto da buttare, penso ad esempio ai progressi nella medicina, nella sicurezza sul lavoro, nelle tutele, però è indubbio che oramai l’unica filosofia che domina la società moderna è il consumismo ed il profitto.

Vedremo dove ci condurrà questa logica imperante....
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

Re:Calatrava
« Risposta #111 il: Giugno 22, 2020, 10:52:24 am »
Infatti, se vogliamo fare della filosofia, e non mi sembra la sede più adatta, stiamo attraversando uno dei momenti più bui e decadenti della storia.

Oramai tutto è ostaggio del profitto.
Qualsiasi cosa od espressione umana viene fatta con questa logica.

Dalla musica, all’arte, alle costruzioni, ai prodotti in genere. Tutto viene improntato sul guadagno. Il massimo guadagno.

Non dico che nel passato, anche recente, abbiano fatto cose in rimessa, ma stabilito un certo (giusto) profitto, si cercava di perseguire anche altri scopi, primo tra tutti quello di realizzare beni duraturi o che rispecchiassero la propria filosofia.
Gli antichi acquedotti romani od i ponti lo stanno a dimostrare. Opere fatte bene per durare.

Oggi chi scrive più una canzone perché si sente ispirato?
Chi compone più una musica perché la sente dentro?
Chi fa più un gesto sportivo per pura passione?

Oramai siamo schiavi del consumismo, degli studi di marketing, dei social, che ci dicono cosa dobbiamo fare, quando lo dobbiamo fare ed anche come lo dobbiamo fare.
Se segui queste regole hai successo, altrimenti devi arrabattarti per restare a galla. Anche se magari fai delle cose sopraffine e migliori di altre.

I cantanti li costruiamo da ameni
programmi televisivi secondo precisi schemi studiati a tavolino; qualunque prodotto deve avere il suffisso smart, green o bio sennò non si vende (anche se è lo stesso prodotto di prima); se non sei almeno 2.0 (che minchia vuol dire poi...) non sei una impresa seria; se non hai una certificazione OHSAS UNI EN ISO RIINA la tua azienda non vale nulla (il prodotto può rimanere benissimo di merda, ma l’importante è che hai i processi certificati).

Insomma, io non vedo molte cose per cui andare fieri di questo sistema.

Qualcosa è anche lodevole, non è tutto da buttare, penso ad esempio ai progressi nella medicina, nella sicurezza sul lavoro, nelle tutele, però è indubbio che oramai l’unica filosofia che domina la società moderna è il consumismo ed il profitto.

Vedremo dove ci condurrà questa logica imperante....

Non poso fare ameno di condividere la tua opinione...

ALAN FORD

  • *****
  • 8020
  • Su Orologico dal 2004!
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Calatrava
« Risposta #112 il: Giugno 22, 2020, 11:44:21 am »
Infatti, se vogliamo fare della filosofia, e non mi sembra la sede più adatta, stiamo attraversando uno dei momenti più bui e decadenti della storia.

Oramai tutto è ostaggio del profitto.
Qualsiasi cosa od espressione umana viene fatta con questa logica.

Dalla musica, all’arte, alle costruzioni, ai prodotti in genere. Tutto viene improntato sul guadagno. Il massimo guadagno.

Non dico che nel passato, anche recente, abbiano fatto cose in rimessa, ma stabilito un certo (giusto) profitto, si cercava di perseguire anche altri scopi, primo tra tutti quello di realizzare beni duraturi o che rispecchiassero la propria filosofia.
Gli antichi acquedotti romani od i ponti lo stanno a dimostrare. Opere fatte bene per durare.

Oggi chi scrive più una canzone perché si sente ispirato?
Chi compone più una musica perché la sente dentro?
Chi fa più un gesto sportivo per pura passione?

Oramai siamo schiavi del consumismo, degli studi di marketing, dei social, che ci dicono cosa dobbiamo fare, quando lo dobbiamo fare ed anche come lo dobbiamo fare.
Se segui queste regole hai successo, altrimenti devi arrabattarti per restare a galla. Anche se magari fai delle cose sopraffine e migliori di altre.

I cantanti li costruiamo da ameni
programmi televisivi secondo precisi schemi studiati a tavolino; qualunque prodotto deve avere il suffisso smart, green o bio sennò non si vende (anche se è lo stesso prodotto di prima); se non sei almeno 2.0 (che minchia vuol dire poi...) non sei una impresa seria; se non hai una certificazione OHSAS UNI EN ISO RIINA la tua azienda non vale nulla (il prodotto può rimanere benissimo di merda, ma l’importante è che hai i processi certificati).

Insomma, io non vedo molte cose per cui andare fieri di questo sistema.

Qualcosa è anche lodevole, non è tutto da buttare, penso ad esempio ai progressi nella medicina, nella sicurezza sul lavoro, nelle tutele, però è indubbio che oramai l’unica filosofia che domina la società moderna è il consumismo ed il profitto.

Vedremo dove ci condurrà questa logica imperante....

...Adesso dovrei fare le canzoni
con i dosaggi esatti degli esperti
magari poi vestirmi come un fesso
e fare il deficiente nei concerti.
..
Pierangelo Bertoli

Bug04

  • ****
  • 490
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Calatrava
« Risposta #113 il: Giugno 22, 2020, 11:48:36 am »
Questo nuovo Patek, a prima impressione, non mi viene da associarlo alla qualità e pregio che il marchio dovrebbe evocare. Anche se non posso dire che è oggettivamente brutto.

Invece, forse in controtendenza devo ammettere che trovo il 5196P (l’ultimo degli esempi “negativi” postati) veramente gradevole in estetica, con una furba soluzione grafica nel dial che “compensa” l’accentramento della secondina causato dalla sproporzione di cassa / calibro (rispetto, in questo senso, al suo più armonico antenato 541 che però se non sbaglio ha una misura di 33 mm, troppo piccola per me).
Con il 5196 Patek ha avuto il buon gusto di nascondere la ciambella e proporre a mio avviso un orologio esteticamente riuscito e sempre elegante nei suoi 37 mm.


Proviamo a parlare di orologi.
E parliamo del Calatrava.

Ecco cosa faceva Patek negli anni '50.
Calatrava in acciaio
35mm con il 12-600




Ecco cosa fa oggi, sempre Calatrava in acciaio.
40mm con il 324




Per non farci mancare nulla, visto che ci siamo, paragoniamo anche Calatrava con movimenti manuali.






Non parliamo di prezzi anche se scommetto che in rapporto costavano molto meno allora che oggi, parliamo solo di prodotto.

Benchè non sono un appassionato di vintage, ditemi se è la stessa casa e se i prodotti sono confrontabili.

Capite ora perchè molti appassionati hanno il dente avvelenato con Patek?
In meno di una generazione hanno dilapidato un capitale di una bellezza disarmante.

Omega, Longines, Zenith, li puoi un pò criticare, ma in fondo non è che erano allo stesso livello.
« Ultima modifica: Giugno 22, 2020, 11:50:56 am da Bug04 »

ALAN FORD

  • *****
  • 8020
  • Su Orologico dal 2004!
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Calatrava
« Risposta #114 il: Giugno 22, 2020, 11:56:24 am »
A me l'unico Calatrava che piace è questo, per gli altri tutti gli  elogi che ho letto non li condivido proprio.


S.M.

  • *****
  • 4828
  • Cuore verde d'Italia
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Calatrava
« Risposta #115 il: Giugno 22, 2020, 12:06:50 pm »
Si, devo ammettere che Bug ha ragione.
Fino ad ora Patek ha almeno avuto la premura di mantenere un aspetto sobrio ed elegante nei suoi orologi, nel solco della tradizione. Perlomeno per la maggior parte della sua produzione.
Ha anche saputo ben nascondere la pochezza dei contenuti.

Però il Calatrava di cui si dibatte qui, non rientra tra questi casi SECONDO ME.
Non ci vedo l’armonia ed il gusto tipico della casa. Lancette dalla brutta foggia, numeri orientati verso il centro, lavorazioni e grafiche che nell’insieme fanno un effetto caos.
Sul colore del quadrante non mi esprimo perché difficile da una foto capirlo.

Anche 40mm mi sembrano sinceramente troppi e l’oblò posteriore serigrafato confonde. Sarebbe stata meglio (e più pregevole) una incisione sul bordo
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

Lego

  • *****
  • 505
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Calatrava
« Risposta #116 il: Giugno 22, 2020, 14:43:52 pm »




Questo però Stefano non va bene: molto piacevole il lato A ma il fondello è mega-ciambellato.

Re:Calatrava
« Risposta #117 il: Giugno 22, 2020, 14:47:39 pm »




Questo però Stefano non va bene: molto piacevole il lato A ma il fondello è mega-ciambellato.

Infatti credo fosse annoverato tra i "cattivi"...  :D
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

S.M.

  • *****
  • 4828
  • Cuore verde d'Italia
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Calatrava
« Risposta #118 il: Giugno 22, 2020, 14:48:24 pm »




Questo però Stefano non va bene: molto piacevole il lato A ma il fondello è mega-ciambellato.
Infatti l’avevo preso come esempio di una evoluzione in negativo rispetto ai modelli del tempo d’oro in cui Patek si è costruita la sua fama.

Bello davanti (anche se quella secondina....) quanto misero dentro. Però almeno hanno avuto l’accortezza di porvi un fondello chiuso.
« Ultima modifica: Giugno 22, 2020, 14:50:12 pm da S.M. »
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

tick

  • *****
  • 1580
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Calatrava
« Risposta #119 il: Giugno 22, 2020, 21:22:05 pm »
Dopo aver letto in giro e visto altre fotografie, in cui il quadrante ha un colore completamente diverso da questo, molto più grigio, rimango dubbioso. Ho letto più volte della volontà di "svecchiare" la linea Calatrava, che a me sembra un po' voler mettere un motore elettrico su una Ferrari GTO. A quel punto fai un'altra linea.
Unica cosa positiva, da più parti parlano di numeri applicati mentre nelle fotografie sembrano stampati. Almeno quello.

Anche se Ferdinand Porsche farà un triplo salto carpiato nella tomba, la Porsche si sta convertendo al motore di lavatrice nelle sue auto!
Il mondo si evolve inutile stare a vivere nel secolo scorso e lo dicio io che in questo forum sono probabilmente il più vecchio.

OT
Io le macchine elettriche le apprezzo e sulla Tycan ci ho girato, quindi non mi riferivo a quello.
Intendevo che prendere una linea storica come Calatrava e trasformarla in quel modo per farla ringiovanire è come prendere una 288 GTO storica e sostituire l'otto cilindri a benzina con quello elettrico. Non viene una GTO rimodernata, viene un disastro.
Per quello Patek poteva inventarsi un nome e linea nuovi.
/O
The quieter you become, the more you can hear