definisco un po' meglio la mia posizione in merito.
Da un punto di vista strettamente funzionale e qualitativo, quello che si puó fare con macchine a controllo, per accuratezza, precisione, ripetibilitá, ottimizzazione dei processi produttivi, qualitá é inarrivabile dagli esseri umani.
Il solo unico grande problema a fronte di questi enormi vantaggi é la totale perdita di professionalitá, di conoscenze acquisite con l'esperienza (anche negative, perché i successi e le innovazioni passano sempre o quasi per numerosi tentativi falliti) e che diventano un baglio enorme... il cosí detto saper fare (know how).
La perdita di professionalitá é un processo molto repentino e veloce, anche se non si direbbe... basta qualche decennio per spazzar via secoli di esperienze e conoscenze, non é un modo di dire ve ne do una dimostrazione pratica... e a quel punto, se per qualche motivo le nuove tecnologie dovessero venir meno... resterebbe il nulla e bisognerebbe ricominciare da zero.
per farvi un esempio di quanto dico mi sposto su un'altra delle mie passioni, le penne stilografiche... il fusto delle penne per decenni venne realizzato in celluloide, un materiale molto perfomante sotto l'aspetto resistenza-flessibilitá-leggerezza (altri oggetti realzzati in celluloide sono i plettri o le palline da ping-pong) ma anche complesso da lavorare e con la possibilitá di avere difetti occulti (che compromettevano l'intero oggetto) e di difficile individiazione.
I fusti si ottenevano da lastre e per minimizzare la saldatura si procedeva arrotolando a spirale una striscia di celluloide (praticamente come il cilindro del rotolo della carta igenica)... poi verso gli inizi degli 60, iniziarono ad esistere molti polimeri innovativi, molto piú economici, veloci da lavorare in modo automatizzato e che non davano difetti e l'utilizzo della cellulide i questo settore sparí da un giorno all'altro.
Nei primi anni 80 venne d=fondata una nuova azienda produttrice di stilografiche tutta italiana la Delta e per distinguersi decisero di ritornare all'utilizzo della celluliode... ma non trovarono nessuno in grado di lavorarla, in appena venti quella capacitá era totalmente scomparsa e dovettero quindi accontentarsi di piegare a cilindro un rettangolo di celluloide, cercando di mascherare il piú possibile la saldatura lungitudinale.