Cari forumisti, dopo anni di ricerche sono finalmente riuscito a regalarmi un
Jean Marcel Mistery, un saltarello basato sul famoso Baladin di Vincent Calabrese!
La storia di Vincent Calabrese credo sia nota a tutti, ma chiedo comunque il vostro aiuto per uno stralcio riguardante il Baladin, che forse è una delle sue invenzioni meno conosciute, complice anche l'
apparente semplicità del suo funzionamento, ma probabilmente è anche la più diffusa in termini numerici.
Vincent Calabrese BaladinIl nome completo del mio orologio dovrebbe essere
Jean Marcel Mystery Dial Jump Hour; purtroppo non sono ancora riuscito a rinvenire fonti certe sulla data in cui è stato messo in vendita, ma credo che si possa datare introno ai primissimi anni del nuovo millennio, dato che un altro esemplare con cassa tonneau viene datato in rete come fabbricato nel 2005.
Jean Marcel Mistery con cassa "a botte"Un ulteriore
mistero sul modello ed il suo nome è dato dal fatto che Jean Marcel definiscie
mistery anche una serigrafia sul vetro di alcuni esemplari, che dovrebbe apparire alitandoci sopra...
Il funzionamento credo sia noto a tutti: la lancetta che si vede è quella dei secondi, i muniti sono indicati da una freccia posta al vertice del cerchietto in metallo che circonda il disco indicante le ore, in numeri arabi. Al cambio dell'ora, quando il cerchio è alle 12, il disco bianco all'interno salta (impiegando qualche secondo) all'ora succesiva! Semplice a vedersi, difficile da descrivere, geniale da inventare!
La
Jean Marcel è un'azienda scarsamente nota in Italia, in quanto i suoi prodotti non sono mai stati ufficialmente importati, ma è famosissima in Germania, dove vende circa 8 orologi su dieci (gli altri due prevalentemente in USA).
Fondata a Pforzheim nel 1920 come GENGENBACH, cambia nome (pare) agli inizi degli anni '80, quando l'amministratore dell'epoca decide di trasformarla in un'azienda dedicata ad orologi caratterizzati da uno stile più modaiolo e sosfisticato (diremmo di tendenza) e con un modo particolare per mostrare l'ora e/o la data. Le basi, i "motori" dei loro orologi sono sempre di fornitura ETA (comunque di livello medio alto e, talvolta, con certificato di cronometria), ma le complicazioni sono (a meno di ulteriori notizie che non ho) fatte in casa. In generale gli appassionati ed i professionisti del settore le riconoscono una buona qualità, sopra la media svizzera, ed un ottimo rapporto "value for money".
Inoltre, caratteristica degna di nota di questi tempi, è ancora indipendente.
particolare del Jean Marcel OceanumNon mi è chiaro come siano entranti in contatto con Vincent Calabrese o con la Pinko (che produsse il primo Baladin) ed anche sul loro sito le notizie sono piuttosto scarne (non conoscendo il tedesco non rìesco a trovanre altre sui forum locali),ma ad un certo punto decidono di produrre questo "Mistery Dial Jump Hour", in due versioni di cassa e con diversi quadranti:
uno in blu ma diverso dal mio:
Qui il collegamento ad un blog orientale dove sono disponibili altre foto:
MISTERY DIALCome dicevo, intorno al 2005 ne viene proposta anche una versione con cassa "a botte" (una linea ancora presente nel catalogo Jean Marcel), con l'aggiunta di una ulteriore complicazione: la data!
Infine, una versione con quadrante disegnato che ricorda vagamente alcuni prodotti di Franck Muller, il
Jean Marcel Mystery World Map ref. 160.158.65 (ma dato che quella cassa viene ancora prodotta con stilemi assolutamente differenti, credo di poter affermare che non sia ispirazione ma coincidenza)
Alcuni dati tecnici:
diametro: 38 millimetri circaaltezza: 10 millimetriansa: 18 millimetriresistenza all'acqua: 5 bar (ha la corona a vite!)calibro: ETA 2824 con modulo Baladinvetro anteriore: zaffirovetro posteriore: probailmente zaffiroDimenticavo... segni particolari: bellissimo!!
Il mio nelle foto del venditore:
Il mio esemplare...Come ho detto anche ad alcuni amici, cercavo questo orologio da più di dieci anni, ovvero sin da quando mi sono imbattuto nelle foto del "World map" spigolando in rete e riconoscendo subito la mano del Maestro napoletano, anche perchè a suo tempo studiai il Pinko sulle pagine delle riviste dell'epoca.
Purtroppo, nell'ambito di un modello prodotto in tiratura limitata (anche se, per quanto mi risulta, NON numerata), qui esemplari con quadrante blu sono stati praticamente introvabili, almeno fino ad oggi!In particolare il mio esemplare, sulla cornice del vetro posteriore, mostra la referenza
160.123 e la scritta "
Innovation 2000" (anno della sua creazione?). Rappresenta un altro passo nell'evoluzione della mia collezione, dato che da un paio d'anni ho deciso di "dotarla" solo di orologi con meccanismi "particolari" industriali o di manifattura, semplici o complicati purchè, ovviamente, con il quadrante
blu!
P.S. devo ringraziare Ermanno perchè, osservando le foto del venditore, temevo che il meccanismodi salto avesse dei problemi, cosa che lui ha escluso e che mi ha portato a questo felice acquisto!