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Calibri automatici: la ricarica

Calibri automatici: la ricarica
« il: Febbraio 10, 2022, 17:04:22 pm »
Siamo sempre soliti considerare alcuni aspetti per il pregio di un calibro: architettura, finitura, spessore, bariletti, riserva di carica...
Ma... L'efficienza di ricarica? (ovviamente per gli automatici).
Quali sono, secondo voi, i calibri migliori sotto questo aspetto?



fansie

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Re:Calibri automatici: la ricarica
« Risposta #1 il: Febbraio 10, 2022, 17:58:21 pm »
Tutti quelli che ho, non mi hanno mai dato problemi sull’efficienza di carica.
Non so essere più d’aiuto di così, perché cambio spesso, lì carico un po’’ dalla corona, sono abbastanza precisi i miei… quindi tutti validi.
Io di automatico ho Lemania 8810, Eta 2892, Eta 2824, Fp71, Fp1185, El Primero e un Made in Cina. Nessuno mi ha dato mai problemi di carica.
Federico

fansie

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Re:Calibri automatici: la ricarica
« Risposta #2 il: Febbraio 10, 2022, 17:59:40 pm »
E comunque in generale, gli orologi manuali mi piacciono tanto di più.
Federico

Re:Calibri automatici: la ricarica
« Risposta #3 il: Febbraio 10, 2022, 19:21:08 pm »
Siamo sempre soliti considerare alcuni aspetti per il pregio di un calibro: architettura, finitura, spessore, bariletti, riserva di carica...
Ma... L'efficienza di ricarica? (ovviamente per gli automatici).
Quali sono, secondo voi, i calibri migliori sotto questo aspetto?

I giapponesi con le magic lever e il pellaton di IWC hanno un'efficacia maggiore ad inizio ricarica. Partono in un lampo.
Per il resto riguardo la costanza delle prestazioni non saprei cosa dirti, se non che i Rolex con il rotore a rubino(in genere tutti quelli sotto i cinque cifre, ma anche alcuni 6 cifre) hanno una durata di efficacia limitata per via del continuo scorrere del paletto della massa nel rubino che consuma il paletto e a lungo andare(4/5/6 anni) inchioda il rotore impedendo la ricarica.
Problema risolto con i cuscinetti nei modelli attuali.
Gli Eta vanno molto bene, ad eccezione dei primi modelli del 2892 dove il progetto è stato rivisto nei modelli nuovi e per i vecchi corretto con una modifica (un kit) aftermarket dalla casa stessa.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

e.m.

Re:Calibri automatici: la ricarica
« Risposta #4 il: Febbraio 10, 2022, 19:56:20 pm »
Gli scheletrati caricano più rapidamente dei normali;a detta di Papi perché la molla ha meno attrito con il bariletto.

SoloMeccanico

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Re:Calibri automatici: la ricarica
« Risposta #5 il: Febbraio 10, 2022, 20:57:06 pm »
Ho avuto un paio di El Primero 400 e non ricordo che impiegassero molto a partire.
Tutti gli ETA che possiedo o che ho posseduto (2824, 2892, 7750, Powermatic 800) partono nel lasso di tempo che impiego a toglierli dalla scatolaportaorologi ed allacciarli al polso: sconcertante!  :o   Lo stesso vale per l'Omega 8500 del Constellation.


Frederic Piguet: il 1185, freschissimo di revisione calabrese, gareggia con gli ETA, il 9.51 incassato sull'Andersen invece stenta un pochino, ma va detto che, per quanto ne sappia, non è stato oggetto di revisioni recenti.

Vintage o quasi: il Longines L.990 , seppure non revisionato da anni, parte molto rapidamente, così come il GP3100 del mio Ebel; vedremo come si comporterà il Lemania 8810 dell'altro 1911 quanto tornerà dalla revisione.



SoloMeccanico

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Re:Calibri automatici: la ricarica
« Risposta #6 il: Febbraio 10, 2022, 21:03:45 pm »
Considerando un altro aspetto, cioè la riserva di carica nominale, posso dire che le dichiarazioni fatte per l'Omega 8500 e il Powermatic 80 si sono rivelate piuttosto attendibili.

SoloMeccanico

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Re:Calibri automatici: la ricarica
« Risposta #7 il: Febbraio 10, 2022, 21:31:24 pm »
Avevo dimenticato un altro vintage, un Universal con calibro 1-66, che dovrebbe essere abbstanza fresco di revisione.
Non avendo la lancetta dei secondi non si ha subito la percezione esatta del suo funzionamento, ma mi ha dato l'idea di essere comunque molto rapido nella messa in moto.

Errol

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Re:Calibri automatici: la ricarica
« Risposta #8 il: Febbraio 11, 2022, 16:45:08 pm »
io ho un polso abbastanza pigro, quindi prendete le mie valutazioni nel modo giusto

Eta 2892 - buona velocità
Lemania 8810 - ottima velocità
Iwc 5001 - discreta/buona velocità
IWC 80110 - ottima velocità
FP 71 - ottima velocità
FP 1185 - ottima velocità
Lemania 1350 - ottima velocità
Valjoux - più che ottima velocità
Tudor MT 5402-1 - straordinaria velocità
Rolex 3185 - discreta velocità
FP 1150 - discreta velocità
Jaeger 751 - scarsa velocita
Jaeger 888 - ottima velocità
Jaeger 956 - discreta velocità
AP 3120 - buona velocità
Rolex 3000 - buona velocità

altri non mi ricordo
        

Re:Calibri automatici: la ricarica
« Risposta #9 il: Febbraio 11, 2022, 17:52:34 pm »
io ho un polso abbastanza pigro.

Ecco, lo spunto mi è venuto proprio da questo aspetto, che credo di condividere con te.

Io col 2892 ci litigo proprio 😁. O ci vado in cantiere a correre o ci devo dare qualche giro di carica (anche da appena revisionato). Il 2824 é molto meglio da quel punto di vista.
Il FP9.51 con tre ore di scrivania e quattro passi mi supera la notte senza problemi.
Non male anche 8810. Ma non a livello del 951
Su quanto ci mettano a rimettersi in moto credo di non fare testo più di tanto. Appena messi, prima di regolare l'ora, un paio di giri li dò sempre.
Dovessi considerare questo aspetto voterei il 1570 del Datejust. Solo a tirar fuori la cassetta ed appoggiarla sul tavolino della banca che già si muove...

Re:Calibri automatici: la ricarica
« Risposta #10 il: Febbraio 11, 2022, 17:53:57 pm »
Gli scheletrati caricano più rapidamente dei normali;a detta di Papi perché la molla ha meno attrito con il bariletto.

Grazie Erm. Interessante, non ci avevo mai pensato

fansie

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Re:Calibri automatici: la ricarica
« Risposta #11 il: Febbraio 11, 2022, 20:00:07 pm »
Ho avuto un paio di El Primero 400 e non ricordo che impiegassero molto a partire.
Tutti gli ETA che possiedo o che ho posseduto (2824, 2892, 7750, Powermatic 800) partono nel lasso di tempo che impiego a toglierli dalla scatolaportaorologi ed allacciarli al polso: sconcertante!  :o   Lo stesso vale per l'Omega 8500 del Constellation.


Frederic Piguet: il 1185, freschissimo di revisione calabrese, gareggia con gli ETA, il 9.51 incassato sull'Andersen invece stenta un pochino, ma va detto che, per quanto ne sappia, non è stato oggetto di revisioni recenti.

Vintage o quasi: il Longines L.990 , seppure non revisionato da anni, parte molto rapidamente, così come il GP3100 del mio Ebel; vedremo come si comporterà il Lemania 8810 dell'altro 1911 quanto tornerà dalla revisione.

Lemania 8810 e Longines 990 sono la stessa cosa identica o cambia qualcosa?

P.S. Quando ho letto “revisione calabrese”, ho pensato: “ ammazza questo!!! Manda gli orologi per la revisione, da Calabrese!!!” .. boia, eri potente se avevi mandato l’Admirals Cup a fare la revisione da Vincent Calabrese!!!
Federico

S.M.

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Re:Calibri automatici: la ricarica
« Risposta #12 il: Febbraio 11, 2022, 20:49:50 pm »
Confermo la grande efficienza del sistema Pellation sia nella partenza fulminea che nel far accumulare riserva al bariletto; la buona degli Eta 2892 specialmente nelle versioni più curate, e la scarsa del JLC 918 (quello montato sul Master Reveil) di gran lunga il più "addormentato" tra gli automatici che ho avuto.

A dire il vero non eccelleva neanche il pregiato AP2121 (JLC 920); che forse JLC non dia troppo peso al rendimento dei sistemi di ricarica degli automatici?
Purtroppo non ho avuto altri calibri JLC con cui fare raffronti.

Anche il PP 315 non si comportava male, diciamo nella media.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

Bug04

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Re:Calibri automatici: la ricarica
« Risposta #13 il: Febbraio 11, 2022, 23:05:53 pm »
Esperienze con i microrotori?
È il mio cruccio di questi giorni: quale efficienza considerato il minore momento di inerzia stante la geometria ridotta della massa oscillante? Non sono riuscito a trovare un vero supporto documentale che ne attesti il livello di efficienza. Sento voci contrastanti, che spaziano su estremi opposti da “pigrizia” tale da non passare la nottata a efficienza comparabile a rotore sovrapposto (questi ultimi essendo casi che mi sembrano più frequenti, specialmente i micro con soluzioni che “aiutano” la spinta come cuscinetti in ceramica, massa ad alta densità tipo pt, etc). Credo che molto dipenda dal grado di dinamicità del polso ospitante, ma veramente ho provato un po’ a cercare sul web e c’è chi si trova benissimo chi invece deve intervenire su corona anche su calibri moderni, tipo Tonda PF.
Sinora, tra le esperienze citate in questo topic, non mi sembra di aver visto calibri con soluzione a microrotore, a parte il fp71 che però è più classificabile come un decentrato.
« Ultima modifica: Febbraio 11, 2022, 23:15:32 pm da Bug04 »

Re:Calibri automatici: la ricarica
« Risposta #14 il: Febbraio 11, 2022, 23:10:41 pm »
e la scarsa del JLC 918 (quello montato sul Master Reveil) di gran lunga il più "addormentato" tra gli automatici che ho avuto.

A dire il vero non eccelleva neanche il pregiato AP2121 (JLC 920); che forse JLC non dia troppo peso al rendimento dei sistemi di ricarica degli automatici?
Purtroppo non ho avuto altri calibri JLC con cui fare raffronti.

Per me 889 accettabile, non eccelsa, ma solo fresco di revisione. Il 918 qualcosa meglio rispetto al primo