Quello della protezione dai campi magnetici è una caratteristica spesso sottovalutata sia dai produttori che dagli acquirenti di orologi anche piuttosto costosi.
E pensare che oggi è molto più facile imbattersi in oggetti apparentemente innocui ma che invece sono fonte di campi magnetici rispetto agli anni '40/'50 quando di elettrodomestici in casa ce n'erano pochi.
Praticamente siamo circondati da campi magnetici, ci viviamo letteralmente "immersi". Vero anche che la loro intensità è massima solo quando si è a pochi cm dall'oggetto e che cala drasticamente appena ci si allontana, però a chi non è mai capitato di poggiare la mano sopra un alimentatore del PC, usare un frullatore, un phon o appunto.... un freno elettromagnetico
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Per curiosità, scaricate una di quelle applicazioni che misura l'intensità di questi campi magnetici e fate dei rilievi intorno a voi. Con tutte le approssimazioni del caso (e dello strumento), vi renderete conto a cosa devono resistere oggi i nostri orologi meccanici rispetto a 70 anni fà.
Fortunatamente il più delle volte, visti i materiali delle moderne spirali, al massimo la perturbazione indotta è solo momentanea ed impercettibile. Solitamente si traduce in un aumento delle oscillazioni che però torneranno normali quando ci si allontana. Raramente si avranno "incollaggi" permanenti della spirale con necessità di andare da un laborazorio per smagnetizzare l'orologio.
Oggi tutti gli orologi sono antimagnetici fino a 5.000A/m e riescono a resistere a gran parte dei campi magnetici a cui ci avviciniamo. Però, come successo ad Ale, a volte può capitare di superare la protezione per cui sono stati progettati.