Ecco a voi un orologio particolarmente raro:
Eberhard Les Quantiéme Perpétuel Ref.
30006, calendario perpetuo automatico.
Come si può intuire si tratta di un calendatrio perpetuo, animato da un calibro ETA 2892/A2 che muove un modulo perpetuale realizzato da
Kelek/Dubois-Depraz.
La linea Les Quantiéme fu prodotta da Eberhard nella seconda metà degli anni '80 del secolo scorso e prevedeva diversi modelli, con calibro automatico o al quarzo, con cassa realizzata in vari materiali (compreso l'argento placcato oro), tutti caratterizzati, come dice il nome, dalla presenza del calendario, più o meno completo.
La cassa, dal diametro di circa
33 millimetri e con uno spessore di circa
10, è in oro giallo a 18 carati e presenta una forma molto classica, a moneta, con la caratteristica lavorazione laterale
cannelé, la lunetta è liscia e consente di guadagnare qualche decimo di millimetro in altezza pur senza costituire un vero e proprio scalino, che invece (sia pure in forma poco invasiva) e creato dal vetro, la corona presenta una leggerissima, quasi impercettibile bombatura. Il fondo liscio, con i punzoni dell'oro e le indicazioni di della maison e della collezione.
Qui alcune foto, migliori delle mie, di un esemplare della referenza 30008 (identico in tutto e per tutto, tranne che per il colore del quadrante):
#eberhard #perpetual #ETA2892 #perpetualcalendar #rolex #submariner #patekphilippe #vacheroncostantinLa corona di carica, laminata, è personalizzata con la famosa E maiuscola della maison.
Ai lati i pulsantini per i correttori del calendario perpetuo:
Il pulsante
A corregge la lancetta del
mese, il pulsante
B corregge la
data, il pulsante
C corregge i
giorni della settimana, il pulsante
D invece permette di correggere il disco delle
fasi lunari.
L'orologio è stato sottoposto ad una revisione completa dal maestro orologiaio Bruno Caputo (il quale, per una fortunata coincidenza, aveva concluso da poco un corso di aggiornamento proprio sui calendari perpetui):
A suo dire il meccanismo del calendario perpetuo è in ottime condizione e presenta un buon livello di finiture, paragonabile (se non migliore) a quello delle maison che in quegli anni adottavano la stessa meccanica frutto di un progetto congiunto di Kelek e Dubois-Depraz (sui forum si discute ancora di cui sia la vera partenità), tra cui ricordiamo Tehorein, Paul Picot, Corum, Chronoswiss e perfino Audemars Piguet.
#tudor #gmt #deepsea #chopard #tiffany #geraldgenta Curiosamente, a patire maggiormente il trascorrere degli anni è stato il "motore", ovvero il calibro ETA 2892/A2 (Bruno purtroppo è avaro di foto e le poche che ti manda non sempre sono rappresentative del suo lavoro, ma sinceramente non me la sono sentita di chiedergli di riaprire il fondello!). Dalla rete traggo alcune indicazioni tecniche:
Three-body, solid, reeded band, stepped bezel, straight curved lugs, correctors on the band, snap-on case back, sapphire crystal. Dial with applied yellow gold baton and dot indexes, subsidiary dials for the days of the month, of the week, the months, the leap year indication apertures for the phases and ages of the moon, outer minute/second divisions. Yellow gold baton hands. Cal based on ETA2892-2, rhodium plated, fausses cotes and oeil de Perdrix decorations, 21 jewels, straight line lever escapement, monometallic balance, shock absorber, selfcompensating flat balance spring, index regulator. Dial, case and movement signed. Diam. 33 mm. Thickness 10 mm. Concludo la breve carrellata di immagini con la scatola, in tutto e per tutto uguale a quella usata in quegli anni da Eberhard, e la fibbia, purtroppo laminata.
#valjoux #lemania #extrafort #flyback #rattrapante #lemania #blancpain #breguet #royaloak #nautilus #oysterL'orologio è tenuto al polso da un cinturino blu scuro di XXI secolo (che mostrerò meglio quando il sole si deciderà di tornare a splendere...).
Alcune brevi note storiche.
Negli anni '80, come è noto a tutti i collezionisiti, l'industria svizzera iniziava a risollevarsi con fatica dalla cosiddetta "crisi del quarzo". Molte maison storiche erano scomparse o, sull'orlo del fallimento, furono state acquistate da investitori coraggiosi e lungimiranti (spesso, anche se non sempre). Timidamente venivano riproposti modelli dotati di una o più complicazioni meccaniche, nel tentativo di riproporre la supremazia tecnologica svizzera con modelli stilisticamente leggermente più moderni. Anche Eberhard si attivò in tal senso, riproponendo alcuni suoi cavalli di battaglia, i cronografi, e sviluppando la linea
Les Quantiéme.
Di questo particolare modello si conosce molto poco. Ho provato a scrivere direttamente ad Eberhard, che però non ha potuto dirmi molto, ovvero che farebbe parte di una serie di cui sono stati programmati solo
55 esemplari.
Programmati (ma non è noto se siano stati prodotti tutti!) a cavallo del 1987, probabilmente per celebrare il centenario della maison.
In rete ho potuto rinvenire solo altri quattro esemplari, di cui uno con quadrante bianco ed altri due con quadrante color oro, tutti però con le indicazioni in lingua italiana. Peraltro non è chiaro se di questi quattro esemplari uno o più siano stati recensiti due volte: una dal venditore ed una dall'acquirente. Ho provato ad usare la funzione "ricerca avanzata" del noto portale, inserendo vari parametri, senza ottenere altri risultati.
Ulteriori perplessità derivano dal fatto che in una rivista dell'epoca Nicola dè Toma afferma di aver contattato l'importatore per richiedere informazioni riguardo a questo modello, ottenendo una risposta in cui si parla di una serie limitata a soli
45 esemplari (non 55, come afferma ora la maison!
Pur non avendo, per ora, alcuna prova, la mia ipotesi è che la maison, riscontrando uno scarso successo commerciale (un orologio con quel quadrante evidentemente è stato presente solo sul catalogo italiano), abbia deciso di interromperne la produzione, finendo per dimenticarlo.
Probabilmente il pubblico a cui era destinato (verosimilmente signori certamente abbienti, dato il costo di quasi 9 milioni di lire nel 1988), più abituato a considerare Eberhard per i suoi cronografi a carica manuale, non lo ha apprezzato come ci si aspettava.
Naturalmente ogni ulteriore informazione è richiesta e benvenuta!
Le mie considerazioni finali.
Da tempo desideravo un calendario perpetuo, ma ero (sono) deciso a comprare solo orologi con le indicazioni in lingua italiana! Questo Eberhard è capitato per caso e devo ringraziare
generalecs se alla fine ho deciso di inserirlo nella mia collezione perchè, come può immaginare chi mi conosce, i quadranti chiari non rientrano tra i miei preferiti.
Devo ammettere però che al polso la sua presenza è importante, nonostante il piccolo diametro, e raccoglie commenti molto positivi.
E si: sono molto soddisfatto!
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