riporto di seguito parte dell'articolo "tutti al mare" della rubrica Esperti si diventa sul numero de l'orologio 17o agostosettembre a cura di Paolo Gobbi:
...osserviamo come spesso ci comportiamo a mare con i nostri orologi. L'errore più marchiano è quello di sopravvalutare le lore reali qualità, sottoponendo modelli inadeguati a sollecitazioni da veri tecnici.
Non basta infatti un water resistant a 3 atmosfere per fare tranquillamente il bagno, così come le 5 atmosfere saranno facilmente superate dalla pressione esercitata da un bel tuffo dal pattino. Non solo.
Possedere un orologio subacqueo non implica che questo lo debba rimanere in eterno. Anche la migliore delle guarnizioni con il tempo si indurisce e deteriora, quindi richiedere prestazioni professionali a un orologio mai revisionato e funzionante da diversi anni potrebbe rilevarsi decisamente rischioso.
Attenzione anche al corretto serraggio di corona e pulsanti a vite. Questi ultimi, abituati come siamocalla vita "al secco", potrebbero essere tenuti per abitudine aperti: dimenticare di richiuderli non è un'eventualità così rara come ci aspetteremmo (provate a domandare ad un riparatore...).
Infine, se appartenete alla sottospecie degli "uomini sabbia", quelli che siedono ovunque e amano vivere la battigia come se fossero dei granchi o dei paguri,
allora probabilmente il regalo più grande che potrete fare al vostro prezioso segnatempo sarà quello di lasciarlo a casa. Meglio indossare il cosiddetto "muletto" (dal gergo automobilisitco), magari acquistato per l'occasione scegliendo la moda estiva del momento, che distruggere o "levigare" il compagno ticchettante delle nostre giornate invernali.
Siamo sicuri che ve ne sarà grato in eterno....[
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