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Confermando un trend generale, anche le esportazioni di orologi hanno subito un vistoso calo in novembre, scendendo del 15,3% rispetto a un anno fa per raggiungere gli 1,5 miliardi di franchi. Il mese sotto esame, ha comunicato oggi la Federazione dell'industria orologiera svizzera (FH), è tradizionalmnete il periodo delle maggiori vendite all'estero.
Le cifre di novembre rappresentano il maggior calo mensile da marzo 2005. Il settore risente così del peggioramento del clima economico mondiale.
Nel mese in rassegna, precisa la nota, sono stati esportati 2,4 milioni di pezzi, il -17,4% rispetto a un anno fa, per un valore in discesa del 15,1%. L'arretramento concerne tutte le marche, salvo i pezzi in platino.
L'export di orologi in oro e acciaio è sceso di oltre il 20%.
Il calo - espresso in valore delle merci - ha riguardato i principali mercati d'esportazione, ossia Hong Kong (-17%), gli Stati Uniti (-24,8%), il Giappone (-14,1%) e l'Italia (-19,1%). Resistono invece la Francia e la Germania (+9,1%), nonché la Cina (+0,3%).
Ad essere maggiormente colpiti dalla crisi sono gli orologi il cui prezzo oscilla tra i 500 e i 3 mila franchi, con una flessione del 30% circa. Seguono i pezzi tra 200 e 500 franchi (-20%). Meno accentuata la flessione nella gamma di oltre 3000 franchi (-5,4%).