Ieri ho trascorso una splendida serata "vinicola".
Mission: recuperare i vini da invecchiamento dalla mia e da altre cantine, verificarne lo stato, se possibile godere del perfetto affinamento in bottiglia, altrimenti piangere per i soldi persi
Armi: quattro decanter, diversi calici, menu di accompagnamento dai sapori "tosti"
Task force: 12 affamati e wannabe avvinazzati
Menu di accompagnamento:
selezione di salumi (pancetta arrotolata DOP, mortadella di cinghiale, luganega DOP, salame di maiale nero siculo, petto d'oca affumicato, e altri che non ricordo), garganelli al ragu di cervo fatti in casa, arrosto di cinghiale con patate arrosto, selezione di formaggi (puzzone, asiago stagionato, blue d'aosta, ed altri che non ricordo), dolci vari.
I protagonisti:
Corton Charlemagne, chateau Chandon de Briailles (2004) Definirlo vino da antipasto è riduttivo. Ottima maison come rapporto qualità/prezzo (che rimane altino...), annata media ma invecchiamento ottimo, il più "giovane" tra quelli provati ma per iniziare, e per essere un bianco, spettacolare...
San Leonardo, 1999Vino INCREDIBILE. Anche qui, un piccolo investimento come per lo Charlemagne, ma ne vale la pena... 12 anni in bottiglia hanno portato corpo e profumi a livelli incredibili. L'unico grande errore, averlo aperto per primo con gli antipasti... ma non potevamo aspettare
Assolutamente un vino non semplice: o piace, o non piace. A noi, piace
Brunello di Montalcino CastelGiocondo, 1999Non amo i Brunelli in genere, soprattutto quelli "vegliardi". Trovo che a discapito di quanto comunemente si dica, è difficile che tengano bene l'età (oltre i 10 anni, si intende). Questo non ha fatto eccezione: ottimo vino, un pò "vuoto", letteralmente distrutto dai primi due... piacevole comunque, accompagnato ai garganelli (con un ragu molto "forte") non è stato malaccio.
Barbaresco di Giacosa, 1995Grande delusione della serata. Fatto decantare per più di un'ora, si è comunque aperto ma si è rivelato privo dei classici aromi del Barbaresco vero, con poco nerbo, non vuoto ma quasi. Effettivamente è già stato un miracolo non trovarlo maderizzato (cioè col classico aroma di Marsala), ma ci aspettavamo un gran vino e ci siamo ritrovati con un discreto accompagnamento all'arrosto.
Turriga, 2001Gran finale, con grandi formaggi, e un grande vino a fare da contr'alto. il Turriga è in asosluto uno dei miei rossi preferiti di sempre, l'annata 2001 è spettacolare ed ha retto benissimo l'affinamento. Il risultato è un vino di gran corpo con un aroma sensazionale, ha retto senza problemi il durissimo doppio compito di accompagnare formaggi importanti, e terminare una degustazione impegnativa.
La serata è finita verso le tre di notte, con dolci e grappe varie, e conseguente "canarino" per cercare di far riprendere lo stomaco... ma ne è valsa la pena