Orologico Forum 3.0

Protesta orologiai news

Protesta orologiai news
« il: Novembre 10, 2009, 18:30:08 pm »
Non sopportando di vedere il mio nuovo (vecchio) Alpina con quel brutto vetraccio piene di microcrepe, oggi pomeriggio ho fatto un salto dal mio orologiaio di fiducia. Così mentre lui sostituiva il vetro, il discorso è caduto sulla protesta messa in atto dalla categoria artigiana non molto tempo fa, di cui abbiamo già discusso a suo tempo. Le nuove sono che proprio ieri, si sono ritrovati a Roma, all'antitrust, lui, il mio orologiaio Pierluigi Doni, responsabile lombardo per la categoria degli orologiai, il presidente nazionale degli artigiani e la segretaria nazionale sempre della categoria. Di fronte alla delegazione, rappresentanti dell'antitrust, a detta di Doni, apparentemente ben informati e ben a conoscenza del problema. La questione è stata sviscerata nei suoi molteplici aspetti, esposti fatti e misfatti e la fase istruttoria della controversia è stata conclusa. Per andare più sullo specifico, bisogna esporre qual'è più o meno la tesi della controparte; gli industriali asseriscono che l'alta tecnologia e la complessità dei movimenti orologeri, necessita oggigiorno di un'assistenza altamente qualificata, che solo i vari costruttori medesimi, sono in grado di garantire tramite i loro centri di assistenza qualificati. Con carte alla mano, fotografie, spigazioni tecniche, Doni ha portato vari esempi al fine di smantellare questa tesi, chiaramente pretestuosa. Tra questi ha mostrato il classico Valjoux 7750, che viene adottato da moltissime maison, e che si tenta di spacciare come tecnologia altamente tecnologica, "intoccabile" da un comune artigiano. L'impressione che Doni ne ha ricevuto in cambio, è che la commissione antitrust, abbia perfettamente afferrato i termini della controversia, rimanendo anche piuttosto perplessa di fronte a prove evidenti del fatto che gli interessi in gioco, siano ben altri rispetto alla posizione dei vari gruppi. Mi è stato detto ma non ricordo quando, a breve comunque, dovrà riunirsi la commissione europea per discutere il caso e a quanto pare la posizione dell'antitrust italiana, sembra quella di stare alla finestra, aspettando che la commissione si pronunci, per poi prendere a sua volta una posizione più decisa, il che non mi sembra molto "brillante" da parte dei nostri burocrati, che mi piace immaginare come una fila di paperelle in balia dell'onda. A fronte di una chiusura totale manifestata a più riprese da alcuni gruppi di produttori, sembra ve ne siano altri che apparentemente aprono ad una timida apertura nella fornitura deri ricambi, sembrerebbe il caso di Rolex e Swatch group; falso! Dal momento che sempre facendo un esempio personale, Doni mi racconta come dopo aver fatto una richiesta di 5 pezzi di ricambio di varia natura a Swatch group, si è visto recapitare 1 solo dei pezzi richiesti: una guarnizione dal costo di € 1,80, per una spesa di spedizione di € 9,50. Lascio a voi trarre le conclusioni del caso. Vedremo come andrà a finire , fatto è che se mancano i ricambi, gli artigiani devono chiudere e ai clienti, converrà buttare i loro orologi che anno anche il più piccolo problema, amenochè si sia disposti a spendere un capitale per ogni più minimo intervento di routine. Però ragazzi sveglia! Come dice il buon Doni, dobbiamo muoverci anche noi, perchè anche noi siamo parte in causa.[:D][:I][B)]

Airangel

  • *****
  • 48907
  • Spambuster
    • Mostra profilo
Protesta orologiai news
« Risposta #1 il: Novembre 10, 2009, 18:44:33 pm »
due settimane fa una delegazione si è vista chiudere la porta in faccia alla breitling.

complimenti.

lo dico da tempo, il business dei tagliandi "ogni 4 anni", è un affare colossale delle maison.

joebar

Protesta orologiai news
« Risposta #2 il: Novembre 10, 2009, 18:47:11 pm »
Speriamo che si risolva come per i ricambi auto,altrimenti sarebbe un danno enorme

Cicuzzo

  • *****
  • 3561
    • Mostra profilo
Protesta orologiai news
« Risposta #3 il: Novembre 10, 2009, 19:51:53 pm »
Ammesso e non concesso che la giustificazione addotta dai produttori circa la dichiarata complessità di certi calibri moderni possa anche essere ritenuta comprensibile ma comunque non giustificabile tout court, tale restrizione non dovrebbe però assolutamente riguardare gli orologi non recentissimi e men che mai i "vintage", almeno quelli per cui era ancora possibile reperire ricambi presso le case madri.
O no? [:(!]

Cicuzzo

  • *****
  • 3561
    • Mostra profilo
Protesta orologiai news
« Risposta #4 il: Novembre 10, 2009, 20:04:28 pm »
E comunque, l'utente finale, cioè il proprietario dell'orologio, che strumenti ha per indurre la lobby dell'orologeria a cambiare parere?
Ad esempio, se da semplice "appassionato" del marchio Omega (e non lo cito a caso...) decidessi di inviare al loro ufficio di relazioni con il pubblico le fotografie dei pezzi vintage da me posseduti (magari di migliore qualità rispetto a quelle che ho inserito nel thread "lo scrigno"...) sottolineando quanta ammirazione per il marchio ho nutrito negli anni e bla bla bla... ma che ora, deluso dalle recenti strategie intraprese circa la fornitura dei pezzi di ricambio, ho deciso di vendere tutto e mandarli a fare in.... , pensate che potrebbe servire a qualcosa? [V][:(!]

Protesta orologiai news
« Risposta #5 il: Novembre 10, 2009, 21:00:48 pm »
Penso che l'importante sia far capire a quella gente che non abbiamo l'anello al naso e che abbiamo perfettamente compreso la "carognata" che stanno attuando ai danni di artigiani che vivono del loro onesto e qualificato lavoro, oltre ai maggiori oneri che imporranno alla loro clientela presente e futura . Vorrei aggiungere una riflessione: questi signori sono davvero convinti di poter sopperire con i loro centri di assistenza, a tutte le richieste di assistenza che inevitabilmente si riverserebbero su di loro, se riuscissero a realizzare quanto sembra si siano prefissi? Oppure sono convinti che la gente sia disposta a spendere delle cifre assurde ad ogni revisione o inconveniente. Io penso che se la situazione non torna alla normalità, saranno loro stessi a subirne i danni maggiori. I clienti "normali", potrebbero giungere a considerare troppo oneroso acquistare i loro prodotti, ed essere praticamente costretti a riacquistarli ogniqualvolta fosse necessaria l'assistenza. I tempi di revisione finirebbero col dilatarsi a dismisura e molti prodotti oltrechè cari, sarebbero giudicati anche problematici a causa di un'assistenza inevitabilmente "lenta". In un quadro generale così gravemente compromesso, c'è da giurare che le maison con gli occhi a mandorla, non staranno a guardare e ne approfitteranno per conquistare sempre più, importanti fette di mercato, se saranno contemporaneamente capaci di produrre oggetti sempre più qualificati ed appetibili. Penso che da una situazione del genere non trarranno alcun guadagno reale sulla lunga distanza, anzi rischiano di affondare definitivamente la loro industria orologiera, perlomeno nel settore del "medio lusso". Chissà quanto vengono pagati quei manager illuminati che hanno individuato una simile strategia industriale. Mi torna alla mente, quella che a suo tempo, (sembra passato un secolo) fu la seconda realta industriale nel campo dell'informatica, dopo IBM. Ve la ricordate DIGITAL? Bene, non esiste più! Quello che era rimasto, è stato assorbito da COMPAQ, che ne ha fatto un solo boccone. Digital faceva una politica molto simile a quella che gli svizzeri stanno cercando di mettere in pista oggi: assistenza limitata ai soli centri di assistenza digital, componenti proprietari che non potevano essere sostituiti da componenti standard e che a loro volta erano poco o niente compatibili con macchine standard. Prodotti ottimi, tra i migliori in assoluto, che per un pò hanno retto sul campo della buona qualità, ma che alla lunga sono crollati sotto il peso di un'assistenza sempre più problematica e della scarsissima intercambiabilità. Possibile che la storia non insegni niente alle solite teste di legno?[:D][:I][B)]

Protesta orologiai news
« Risposta #6 il: Novembre 10, 2009, 21:56:09 pm »
mariol4749 ha scritto:

Penso che l'importante sia far capire a quella gente che non abbiamo l'anello al naso e che abbiamo perfettamente compreso la "carognata" che stanno attuando ai danni di artigiani che vivono del loro onesto e qualificato lavoro, oltre ai maggiori oneri che imporranno alla loro clientela presente e futura . Vorrei aggiungere una riflessione: questi signori sono davvero convinti di poter sopperire con i loro centri di assistenza, a tutte le richieste di assistenza che inevitabilmente si riverserebbero su di loro, se riuscissero a realizzare quanto sembra si siano prefissi? Oppure sono convinti che la gente sia disposta a spendere delle cifre assurde ad ogni revisione o inconveniente. Io penso che se la situazione non torna alla normalità, saranno loro stessi a subirne i danni maggiori. I clienti "normali", potrebbero giungere a considerare troppo oneroso acquistare i loro prodotti, ed essere praticamente costretti a riacquistarli ogniqualvolta fosse necessaria l'assistenza. I tempi di revisione finirebbero col dilatarsi a dismisura e molti prodotti oltrechè cari, sarebbero giudicati anche problematici a causa di un'assistenza inevitabilmente "lenta". In un quadro generale così gravemente compromesso, c'è da giurare che le maison con gli occhi a mandorla, non staranno a guardare e ne approfitteranno per conquistare sempre più, importanti fette di mercato, se saranno contemporaneamente capaci di produrre oggetti sempre più qualificati ed appetibili. Penso che da una situazione del genere non trarranno alcun guadagno reale sulla lunga distanza, anzi rischiano di affondare definitivamente la loro industria orologiera, perlomeno nel settore del "medio lusso". Chissà quanto vengono pagati quei manager illuminati che hanno individuato una simile strategia industriale. Mi torna alla mente, quella che a suo tempo, (sembra passato un secolo) fu la seconda realta industriale nel campo dell'informatica, dopo IBM. Ve la ricordate DIGITAL? Bene, non esiste più! Quello che era rimasto, è stato assorbito da COMPAQ, che ne ha fatto un solo boccone. Digital faceva una politica molto simile a quella che gli svizzeri stanno cercando di mettere in pista oggi: assistenza limitata ai soli centri di assistenza digital, componenti proprietari che non potevano essere sostituiti da componenti standard e che a loro volta erano poco o niente compatibili con macchine standard. Prodotti ottimi, tra i migliori in assoluto, che per un pò hanno retto sul campo della buona qualità, ma che alla lunga sono crollati sotto il peso di un'assistenza sempre più problematica e della scarsissima intercambiabilità. Possibile che la storia non insegni niente alle solite teste di legno?[:D][:I][B)]
quoto in pieno![;)]
<<Non si vede bene che con il cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi.>> (Antoine de Saint-Exupéry)

Bertroo

  • *****
  • 33982
    • Mostra profilo
Protesta orologiai news
« Risposta #7 il: Novembre 10, 2009, 22:01:48 pm »
Un rimedio (piccolo) sarebbe di passarci i contatti di orologiai indipendenti che conosciamo nelle varie città ma per le revisioni e le piccole riparazioni....il problema sorge però OVVIAMENTE come ampiamente detto per i pezzi più importanti....forse la chiave per questo problema potrebbero essere proprio gli acquirenti e i consumatori...però pongo un altro quesito: persone che hanno orologi di gran valore o orologi con movimenti vecchi che non fanno più sono disposte ad appoggiarsi ad orologia che spesso nemmeno si conoscono e che a volte fanno tornare indietro orologi mal ridotti (come è successo!)??????? E che spesso non sanno mettere mani su alcuni movimenti???

lupo

  • *****
  • 950
    • Mostra profilo
    • E-mail
Protesta orologiai news
« Risposta #8 il: Novembre 10, 2009, 22:28:25 pm »
Personalmente non sono un professionista ,ho buona conoscenza di tecnica orologiaia,ho frequentato qualche corso e anche qualche laboratorio per imparare a riparare.Sono anni che seguo il mondo degli orologiai,ho incontrati veri maestri, ma ho anche visto riparare e cambiare pile nei mercatini alla meno peggio dietro banchetti all'ombra di un ombrellone,sentendo cose tecniche assurde.So che tanti gioiellieri e tanti laboratori danno lavoro fuori anche a orologiai cani che la revisione la fanno smontando ancora e bilanciere +quadrante affondano tutto il resto nella benzina soffiano ,rimontano e lavoro finito,tutto fatto pere lucrare.Tutto questo genera confusione,oggi tante professioni artigiani vengono svolte senza competenze basta aprire una partita iva e avere qualche conoscenza  e il gioco  è fatto.L'orologiaio specialmente che è un mestiere molto artigianale ha bisogno di gente esperta e non di  orologiai cane li ammazza,non basta essere in regola con la legge per fare certi lavori serve scuola esperienza e tanta passione,non pensando al lucro ma vivendo onestamente

Bertroo

  • *****
  • 33982
    • Mostra profilo
Protesta orologiai news
« Risposta #9 il: Novembre 10, 2009, 22:46:33 pm »
lupo ha scritto:

Personalmente non sono un professionista ,ho buona conoscenza di tecnica orologiaia,ho frequentato qualche corso e anche qualche laboratorio per imparare a riparare.Sono anni che seguo il mondo degli orologiai,ho incontrati veri maestri, ma ho anche visto riparare e cambiare pile nei mercatini alla meno peggio dietro banchetti all'ombra di un ombrellone,sentendo cose tecniche assurde.So che tanti gioiellieri e tanti laboratori danno lavoro fuori anche a orologiai cani che la revisione la fanno smontando ancora e bilanciere +quadrante affondano tutto il resto nella benzina soffiano ,rimontano e lavoro finito,tutto fatto pere lucrare.Tutto questo genera confusione,oggi tante professioni artigiani vengono svolte senza competenze basta aprire una partita iva e avere qualche conoscenza  e il gioco  è fatto.L'orologiaio specialmente che è un mestiere molto artigianale ha bisogno di gente esperta e non di  orologiai cane li ammazza,non basta essere in regola con la legge per fare certi lavori serve scuola esperienza e tanta passione,non pensando al lucro ma vivendo onestamente


Qui ti quoto! Di improvvisati ce ne sono tanti e in tante professioni! Ma purtroppo il lavorare con passione e essere onesti sono principi che latitano in mondi dove girano tutti questi soldi...ci basta vedere le grandi maison!!!

Protesta orologiai news
« Risposta #10 il: Novembre 10, 2009, 22:57:54 pm »
Roberto ha scritto:

Un rimedio (piccolo) sarebbe di passarci i contatti di orologiai indipendenti che conosciamo nelle varie città ma per le revisioni e le piccole riparazioni....il problema sorge però OVVIAMENTE come ampiamente detto per i pezzi più importanti....forse la chiave per questo problema potrebbero essere proprio gli acquirenti e i consumatori...però pongo un altro quesito: persone che hanno orologi di gran valore o orologi con movimenti vecchi che non fanno più sono disposte ad appoggiarsi ad orologia che spesso nemmeno si conoscono e che a volte fanno tornare indietro orologi mal ridotti (come è successo!)??????? E che spesso non sanno mettere mani su alcuni movimenti???

Una delle cose più importanti da fare se si intende collezionare orologi, è assicurarsi l'opera di un professionista serio ed affidabile, che già si tratta di cosa più facile a dirsi che a farsi, se a questa problematica si aggiunge la difficoltà di reperire i necessari ricambi, siamo a posto davvero! Come mi ha detto Doni oggi, tra le altre cose, portandomi l'esempio di un grandi complicazioni di Patek, è chiaro che a chi gli chiedesse di metterci le mani, si rifiuterebbe di farlo, e questo per diverse ragioni, ma è sempre stato così a certi livelli. Su questo non si discute, alla stessa stregua di come un "normale", per quanto abile tecnico informatico, si sarebbe rifiutato di mettere le mani su un complesso server di sistema di Digital. E' proprio su questo finto problema che si basa la tesi delle varie maison in causa, ma su un 7750, oppure un Unitas adottati da una moltitudine di costruttori, che problema c'è, se il tecnico conosce il suo mestiere?[:D][:I][:0]

Bertroo

  • *****
  • 33982
    • Mostra profilo
Protesta orologiai news
« Risposta #11 il: Novembre 10, 2009, 23:07:22 pm »
Ma credo che sui movimenti standard ETA, Unitas, Valjoux non credo ci siano problemi...i problemi nascono sui movimenti di manifattura, Rolex, Nomos, GP e tanti altri che non siano comunque i soliti standard....credo...aspetto notizie, smentite e info da Severo....

Protesta orologiai news
« Risposta #12 il: Novembre 10, 2009, 23:10:54 pm »
Roberto ha scritto:

Ma credo che sui movimenti standard ETA, Unitas, Valjoux non credo ci siano problemi...i problemi nascono sui movimenti di manifattura, Rolex, Nomos, GP e tanti altri che non siano comunque i soliti standard....credo...aspetto notizie, smentite e info da Severo....

Da quello che ho capito io il problema è su "tutti" i ricambi.[:0][:(]

cicci

  • *****
  • 4025
    • Mostra profilo
Protesta orologiai news
« Risposta #13 il: Novembre 11, 2009, 01:47:32 am »

In effetti il problema non è solo su tutti i ricambi, ma anche sulla possibilità di fare formazione presso queste aziende. Come ogni "casa" arricchisce il proprio parco movimenti nuovi si dovrebbe procedere anche alla formazione degli orologiai a queste novità. I complicati e/o super complicati sono e saranno sempre lavori che andranno alla casa madre. Trovo improbabile che persino un ottimo "artigiano" abbia le conoscenze "pratiche" e la moltitudine di utensili super specializzati per poter operare su di un tourbillon da polso,[:o)][:o)][:I][:I] per esempio.

Cicci
[;)]
La felicità è avere la propria passione per lavoro.  (Alain Silberstein)



Airangel

  • *****
  • 48907
  • Spambuster
    • Mostra profilo
Protesta orologiai news
« Risposta #14 il: Novembre 11, 2009, 07:41:04 am »
il rimedio intanto è non fare quello che le case dicono, cioè tagliandi ogni 4 anni, e men che meno da loro.