Orologico Forum 3.0

Presentazione e "consigli per gli acquisti"

Bertroo

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« Risposta #30 il: Dicembre 27, 2009, 15:21:44 pm »
davidefirenze ha scritto:

Roberto ha scritto:

Eheh Fabri...il nome è quello.....per 1.5-1.7 euro un chrono con la particolarità del doppiorotore non lo trovo affatto male....a quel prezzo di chrono c'è veramente ben poco, hanno finiture discrete giuste grandezze e non sono esagerati come estetica...questo invece mi piace un sacco:

http://www.swisstime.ch/doc/produit_img/1604/img/i_1604_1.jpg

Se è vero che non si tratta di calibri di manifattura un pò mi dispiace, soprattutto per il passato glorioso del marchio e per alcuni orologi che ritengo interessanti, anche se il giudizio complessivo anche per me rimane positivo.
Uno dei modelli che più apprezzo è proprio quello da te postato. Ne avevamo già parlato qualche settimana fà in un'altra discussione.
Oltre alla particolarità del doppio rotore ha anche il quadrante in fibra di carbonio e la cassa in titanio.
Scusa, ma dove lo trovi a 1,5 - 1,7 Euro ? Di listino costa circa 4,5.



La penso esattamente come te!!![;)] Aspetta io a 1.5-1.7 parlo dei chrono Grand Maitre...che di listino stanno poco più di 2k e in giro si possono trovare a quel prezzo! No quello postato sta a 4450 di listino....

fabri5.5

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« Risposta #31 il: Dicembre 27, 2009, 19:06:53 pm »
davidefirenze ha scritto:
..... soprattutto per il passato glorioso del marchio.....


potrò sbagliare ma secondo me stanno solo sfruttando commercialmente
il nome di A.L.Perrelet.
non credo che questa casa esistesse prima degli anni 90.

cicci

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« Risposta #32 il: Dicembre 27, 2009, 19:30:25 pm »
fabri5.5 ha scritto:

davidefirenze ha scritto:
..... soprattutto per il passato glorioso del marchio.....


potrò sbagliare ma secondo me stanno solo sfruttando commercialmente
il nome di A.L.Perrelet.
non credo che questa casa esistesse prima degli anni 90.



Appunto[:I]!


Cicci
[;)]
La felicità è avere la propria passione per lavoro.  (Alain Silberstein)



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« Risposta #33 il: Dicembre 27, 2009, 20:58:37 pm »
Tutto è possibile. Sarebbe interessante poter raccogliere informazioni precise e dettagliate in merito...



Bertroo

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« Risposta #34 il: Dicembre 27, 2009, 21:28:25 pm »
Però la dicitura recita "Depuis 1777"...non credo che legalmente si possa fare se non fosse vero...

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« Risposta #35 il: Dicembre 27, 2009, 21:49:59 pm »
Roberto ha scritto:

Però la dicitura recita "Depuis 1777"...non credo che legalmente si possa fare se non fosse vero...

Anche a me sembra strano...
E' possibile che ci siano state interruzioni nell'attività del marchio, anche importanti, come del resto è avvenuto a case blasonate come Blancpain oppure Lange, ma proprio affermare il falso credo sia addirittura controproducente !
Non ci resta che cercare di raccogliere informazioni precise sulla storia del marchio.
[:)][;)]

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« Risposta #36 il: Dicembre 27, 2009, 22:24:23 pm »
Sarebbe sufficiente che il detentore attuale del marchio fosse un discendente di Abraham Louis Perrelet...
Non cercate oggetti vintage col marchio Perrelet, perchè non ne trovereste, se non in qualche grande museo dell'orologeria o nella collezione privata Perrelet. Non stiamo parlando di una maison di orologeria, così come parleremmo di Breguet, Vacheron o altri, ma semplicemente di una dinastia di orologiai, che ebbe il suo capostipite in Abraham Louis Perrelet, inventore del primo movimento automatico, (da tasca) di cui parlammo in un post di qualche tempo fa. Non fu l'unico Perrelet che legò il suo nome alla storia dell'orologeria; il nipote del capostipite: Louis-Frédéric, tanto per non essere da meno del nonno, inventò a sua volta il cronografo rattrappante, complicazione che tutti possono ammirare anche nei famosi portoghesi di IWC, dotati di questo dispositivo. Altri figli e nipoti si succedettero nell'arte orologiaia, (non tutti in assoluto) comunque la tradizione sopravvisse. I Perrelet furono orologiai alla corte di Francia ed anche altri regnanti europei si servirono della loro preziosa opera; artigiani dunque, presumibilmente con un loro ben avviato laboratorio di produzione, che non divenne mai un marchio vero e proprio. Non è ben chiaro che tipo di operazione commerciale e produttiva, sia stata messa in piedi ai giorni nostri; può essere che un legittimo discendente Perrelet, abbia messo in piedi la baracca, probabilmente "aiutato" da qualche gruppo finanziario, o anche che il nome Perrelet, sia stato comprato da qualche gruppo intenzionato a creare una nuova maison del lusso. Fatto è che quasi dal nulla, ne è sortita una produzione d'elite, che vanta tra i suoi pezzi, oggetti molto ben fatti e di prestigio, anche nei materiali e nella tecnologia, fatti da chi non si sa, o almeno non saprei dirlo, i movimenti sono tutti marchiati P- segue un numero specifico; "P" dovrebbe stare per Perrelet, mah! Esiste una sede ufficiale situata in una Via di Bienne, Svizzera, ma dubito che vi si costruiscano orologi. Se qualcuno ha notizie di prima mano, lo faccia sapere.[:D][;)]

Il primo movimento automatico da tasca, opera di Abraham Louis Perrelet.
Immagine:

18,26 KB


Tourbillon di recente produzione Perrelet.
Immagine:

31,08 KB
« Ultima modifica: Dicembre 27, 2009, 23:33:25 pm da mariol4749 »

fabri5.5

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« Risposta #37 il: Dicembre 28, 2009, 00:01:17 am »
qualcosa c'è in rete:


Immagine:

174,78 KB

anche un documento:
http://visualiseur.bnf.fr/Visualiseur?Destination=Gallica&O=NUMM-55773
anche dando per buona l'attribuizione del primo automatico a Perrelet,
l'azienda attuale gioca sul nome per mascherare la loro
pochezza manifatturiera.
« Ultima modifica: Dicembre 28, 2009, 00:10:18 am da fabri5.5 »

Bertroo

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« Risposta #38 il: Dicembre 28, 2009, 00:11:01 am »
Effettivamente un pò di alone c'è sulla casa...però ripeto....a me il doppio rotore a vista piace e magari per chi non vuole spendere una follia ma vuole avere qualcosa di particolare è un bell'oggetto unico nel suo genere...

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« Risposta #39 il: Dicembre 28, 2009, 02:38:39 am »
Sembra che il doppio rotore non sia soltanto una finezza estetica, ma che sia funzionale alla ricarica, non so come questo avvenga, ma sembra che sia così, probabilmente i due rotori sono solidali tra di loro; ce ne fosse stato uno solo, non sarebbe cambiato nulla. Sembra che a rilevare il nome Perrelet, sia stato il gruppo orologiero di Bienne "H5", che non ho mai sentito nominare. Rimane il mistero su chi sia a progettare e costruire i movimenti, una specie di consorzio? [:D][;)]

Bertroo

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« Risposta #40 il: Dicembre 28, 2009, 11:16:29 am »
mariol4749 ha scritto:

Sembra che il doppio rotore non sia soltanto una finezza estetica, ma che sia funzionale alla ricarica, non so come questo avvenga, ma sembra che sia così, probabilmente i due rotori sono solidali tra di loro; ce ne fosse stato uno solo, non sarebbe cambiato nulla. Sembra che a rilevare il nome Perrelet, sia stato il gruppo orologiero di Bienne "H5", che non ho mai sentito nominare. Rimane il mistero su chi sia a progettare e costruire i movimenti, una specie di consorzio? [:D][;)]




Non sembra.....certo che ha una funzione tecnica![;)][:D] I due rotri si muovono indistintamente uno dall'altro caricando ognuno a sua volta l'orologio per garantirne maggior precisione e regolarità di marcia....io la chiamo finezza tecnica in quanto si sa che non serve il doppio rotore per rendere l'orologio preciso e regolare....però è una cosa molto particolare che nel vederla mi piace moltissimo!

Airangel

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« Risposta #41 il: Dicembre 28, 2009, 15:40:51 pm »
su perrelet avevamo già discusso tempo fa....si ritengono gli inventori del primo orologio automatico.........ma se andiamo a guardare bene, ogni maison si spaccia per inventore di qualcosa......

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« Risposta #42 il: Dicembre 28, 2009, 19:59:10 pm »
Grazie a Mariol e Fabri per quanto postato...mi interessa la storia del marchio Perrellet.

Concordo con Roberto....cmq sia il doppio rotore di Perrellet è un bell'orologio, esteticamente originale e sembra ben fatto (anche se bisognerebbe vederlo dal vivo) e ritengo possa essere anche funzionale.
Due rotori, a parità di condizioni, dovrebbero ricaricare la molla del bariletto più velocemente di uno e cmq fare in modo che l'energia residua della stessa scenda più difficilmente al di sotto di certi valori, evitando di entrare in zona critica al fine della precisione.

Non sapevo che un membro della famiglia Perrellet avesse inventato anche il cronografo rattrappante ! Ma non è stato inventato da PP ?
[:)]



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« Risposta #43 il: Dicembre 28, 2009, 20:27:26 pm »
airangel ha scritto:

su perrelet avevamo già discusso tempo fa....si ritengono gli inventori del primo orologio automatico.........ma se andiamo a guardare bene, ogni maison si spaccia per inventore di qualcosa......

La discussione verteva sul fatto che ad ogni applicazione del rotore su una differente tipologia di segnatempo, c'era qualcuno che rivendicava la paternità dell'invenzione. Perrelet fu il primo a concepire ed applicare la sua invenzione su quella che ai tempi era la tipologia di orologi corrente, cioè gli orologi da tasca. Successivamente altri applicarono quella tecnologia a differenti tipi di orologi: solotempo da polso, cronografi da polso ecc. Ognuno di questi rivendicava la primogenitura tecnologica, omettendo di specificare, (più o meno palesemente) il dettaglio relativo. Rimane indiscusso il fatto che l'invenzione del rotore di carica, rimane indissolubilmente legata al genio di Abraham Louis Perrelet.[:D][;)]

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« Risposta #44 il: Dicembre 28, 2009, 22:03:32 pm »
mariol4749 ha scritto:

airangel ha scritto:

su perrelet avevamo già discusso tempo fa....si ritengono gli inventori del primo orologio automatico.........ma se andiamo a guardare bene, ogni maison si spaccia per inventore di qualcosa......

La discussione verteva sul fatto che ad ogni applicazione del rotore su una differente tipologia di segnatempo, c'era qualcuno che rivendicava la paternità dell'invenzione. Perrelet fu il primo a concepire ed applicare la sua invenzione su quella che ai tempi era la tipologia di orologi corrente, cioè gli orologi da tasca. Successivamente altri applicarono quella tecnologia a differenti tipi di orologi: solotempo da polso, cronografi da polso ecc. Ognuno di questi rivendicava la primogenitura tecnologica, omettendo di specificare, (più o meno palesemente) il dettaglio relativo. Rimane indiscusso il fatto che l'invenzione del rotore di carica, rimane indissolubilmente legata al genio di Abraham Louis Perrelet.[:D][;)]

Anch'io ho letto da più parti che il merito dell'invenzione è da attribuire a lui, come del resto è ormai certa l'attribuzione all'inglese John Harwood dell'invenzione del primo orologio automatico da polso, che sarà successivamente perfezionato e portato agli standard che conosciamo da Rolex.
[:)]
« Ultima modifica: Dicembre 28, 2009, 22:04:36 pm da davidefirenze »