Orologico Forum 3.0

Per chi è a Napoli......

Airangel

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Per chi è a Napoli......
« il: Gennaio 13, 2010, 13:38:27 pm »
....ed ha bisogno di un bravo orologiaio.....un servizio ripreso dal sito napoli.com

Tra i loro clienti ci sono noti professionisti e anonimi appassionati di orologeria classica.
   
Nel museo di famiglia si possono ammirare un ‘pezzo’ indossato dalla Regina d’Inghilterra e il primo orologio al quarzo del mondo. Per effettuare una revisione impiegano venti giorni di lavoro, ma dietro quei venti giorni ci sono quattro generazioni di esperienza.
   
Sono i Caropreso, storica famiglia di orologiai napoletani, e tra le loro mani passano solo le migliori marche svizzere. Siamo andati a trovarli nel loro laboratorio, in cima a una ripida scaletta al civico 7 di Vico II Cisterna Dell’Olio, nei pressi di piazza Dante. Tre stanze dove, in un’atmosfera rarefatta dal silenzio e dall’ordine, Assunta, Ettore e Vittorio Caropreso riparano ogni giorno le macchine segnatempo più prestigiose del mondo. “Orologi come questi hanno bisogno di una sostituzione degli oli lubrificanti ogni quattro o cinque anni – spiega il titolare, Ettore Caropreso Junior – E anche le guarnizioni in caucciù vanno sostituite, se non si vuole guastare la macchina al primo bagno di mare”.
   
E’ bene precisare che i Caropreso non fabbricano, né tantomeno vendono, orologi, ma si occupano solo della loro riparazione e manutenzione. “Tempo addietro si diffuse la falsa notizia che noi producevamo orologi – racconta l’ottantottenne Ettore Caropreso Senior, il nonno dell’attuale titolare della ditta – e il risultato fu che un bel giorno ci trovammo sotto casa una piccola folla di curiosi che volevano visitare questa fantomatica fabbrica di orologi napoletana”. Ma che senso ha, oggi che tutti hanno al polso orologi digitali, continuare a riparare meccanismi di alta orologeria? “Comprare un orologio meccanico di qualità è come acquistare una Maserati o una Porsche – risponde Ettore Junior – è un segno di distinzione proprio di una clientela d’élite”.
 
Una clientela che col tempo si è andata evolvendo, mano a mano che la passione per la qualità prendeva sempre più piede “Prima a venire da noi erano persone dai 45 anni in su, appartenenti a grandi famiglie di avvocati o magistrati – spiega Ettore Junior – mentre ora ci capitano anche diciottenni che hanno ricevuto in regalo un orologio di marca da un genitore”. Essere uno dei pochissimi laboratori in Italia autorizzati a effettuare riparazioni sui più prestigiosi orologi svizzeri comporta grosse responsabilità. Corsi di aggiornamento periodici presso le case madri, attenzione maniacale al dettaglio, un continuo controllo di qualità, ma anche tanta discrezione. Per questo i Caropreso, che non ci tengono a finire in prima pagina, accettano di aprire le porte del loro laboratorio ai giornalisti solo dopo essersi assicurati che non verranno citati i marchi per i quali lavorano, e per quanto ci si sforzi non c’è verso di strappargli il nome di qualche cliente ‘importante’. Anche questo fa parte della  professionalità che hanno appreso fin da ragazzi nei lunghi e impegnativi soggiorni in Svizzera, dove le manifatture orologiaie accolgono, formano e selezionano i giovani non solo sulle tecniche di manutenzione e riparazione delle macchine, ma anche sull’etica professionale e il rispetto del marchio.
 
Chi invece i marchi non li rispetta sono i tanti fabbricanti di orologi falsi, in testa cinesi e thailandesi, che riforniscono le bancarelle cittadine di paccottiglia e talvolta riescono a piazzare la loro merce perfino nelle vetrine di qualche commerciante sprovveduto. “Io quegli orologi là li riconosco da sette metri di distanza – racconta divertito Ettore Junior – Basta vedere come ‘cadono’ sul polso: quelli falsi sono molto più leggeri, e tendono a restare un po’ più su, sembrano fatti di latta. E poi il vetro non è certo vetro zaffiro, bianco perfetto. Piuttosto assomiglia a un fondo di bottiglia”.
   
E se qualcuno ha ancora dubbi sulla passione dei Caropreso per il loro lavoro, può andare a dare un’occhiata poco distante dal laboratorio, al primo piano del civico 18 di via Cisterna dell’Olio, dove ha sede il piccolo museo di orologi e utensili d’orologeria della famiglia. È nonno Ettore a occuparsene, e a mostrare agli interessati (l’ingresso e la visita guidata sono gratuiti e si svolgono su prenotazione il sabato e la domenica dalle 9,00 alle 13,00) la sua straordinaria collezione, in cui spiccano strumenti come un tornio a mano del 1910, una cassettiera portaricambi del 1914 e il più piccolo orologio meccanico del mondo, una minuscola macchina posta sotto un microscopio che consente di spiarne i movimenti. Due stanze in cui c’è tutta la passione di questa famiglia per l’orologeria: nonno Ettore conserva, accuratamente rilegati in cartelle, tutti gli articoli di giornale che lo riguardano, e le decine di diplomi che attestano una carriera di riconoscimenti internazionali. “I camici bianchi che indossiamo – spiega Ettore Junior – servono a poter riconoscere subito un pezzo che ci sfugge di mano durante il lavoro, ma sono anche un omaggio alla professionalità dei nostri maestri svizzeri, che ci sforziamo di imitare anche nei dettagli, ogni giorno”.


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geco

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Per chi è a Napoli......
« Risposta #1 il: Gennaio 13, 2010, 13:45:24 pm »
Notizia molto interessante, grazie! [:)]
"If I knew for a certainty that a man was coming to my house with the conscious design of doing me good, I should run for my life." H.D.Thoreau

Andrea80

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« Risposta #2 il: Gennaio 13, 2010, 14:56:01 pm »
ehehhe eh si... sono 3 gli orologiai storici di napoli...
questo è uno dei fantastici 3!!!
[;)]

L'onore dipende spesso dall'ora che segna l'orologio - Guillaume Apollinaire