Si può innovare anche nella tradizione; se prendiamo ad esempio i due piatti succitati, per quanto riguarda la "padellata di maiale" cosidetta, la degustai per la prima volta da Cantarelli a Samboseto, un pò cercando di replicarne gli ingredienti e un pò mettendoci del mio, ne ho fatto un piatto diverso dall'originale, ma altrettanto soddisfacente a mio gusto personale e non solo al mio. La casseoula, che originariamente è un botaggio di carne di maiale e cavolo verza, dall'aspetto brodoso, tipo minestra, è stato da me interpretata in modo diverso, rispetto alla tradizione. La mia casseoula, si presenta molto più asciutta e sinaporita da una quantità maggiore di verdure, (cipolla, sedano e carote) aggiungo anche della passata di pomodoro, (poca) che nella ricetta originale non è presente, ma ci stà benissimo. La verza che dovrebbe aver già preso la "gelata" in campo, questo perchè il gelo la "sfibra" e la rende più morbida, sopratutto la costa della foglia, che nella ricetta originale viene usata, mentre io prediligo la verza raccolta prima delle gelate, che però, foglia per foglia, depuro della costola centrale che butto via; la verza gelata tende a sfaldarsi in cottura diventando quasi una poltiglia, quella che preferisco, si riduce notevolmente, ma mantiene una leggera fibrosità e non si disfa. Questi ed altri accorgimenti da me adottati, ne fanno un piatto sostanzialmente diverso dall'originale, molto più gradevole e raffinato. I puristi della tradizione, possono anche storcere il naso, ma io preferisco usare il cervello ed il palato.[
][
]