Secondo me, imho, un cronografo Eberhard serie " Extra-fort ", sia che monti un 16.000 o un 14.000, differenza nelle linee, o nel diametro, in oro 18 kt., non si quantifica a peso.
Sarebbe come ignorare un'intera produzione che ha scritto una pagina nella storia dell'orologeria.
L'Extrafort.
Orologio stupendo, con la particolare slitta di fermo del meccanismo cronografico sul pulsante al " 4 ".
Prodotto in una gamma vastissima di orologi, con quadranti di una varietà cromatica fantastica, con casse bellissime, con lunette piatte, a doppiogradino, convesse etc., a secondo del periodo.
Quadranti in smalto, argento " matt ", neri, multiscale, con grafica " gilt " scavata, con scala chiocciola interna, telemetrica, pulsometrica...e chi piu' ne ha piu' ne metta.
Casse in acciaio, in oro giallo o rosa, anche laminate.
Sempre belle.
Con tre contatori, due e addirittura sdoppianti...!
Certo quello postato, usando in questo periodo un PC molto piccolo, non mi si è " svelato ", l'immagine o è troppo piccola, sfocata o mi " esce " dallo schermo.
La scritta " extrafort " non è determinante al fine di un eventuale originalità del quadrante.
Può anche non esserci.
Importante è valutare il periodo di produzione, e la qualità del " dial " stesso, della conservazione della cassa, dei punzoni e delle scritte.
Cmq., un " extrafort " in oro in buono stato, con un calibro 16.000, ovvero a tutta cassa, e con quadrante originale e godibile, non puo' valere meno di 1600 euro.
Il bracciale è un altro discorso, erano cronografi che uscivano cinturinati, quindi il peso del supposto bracciale, se in oro, andrebbe calcolato a parte.
Tenendo conto che qualsiasi, onesto, commerciante che ritira l'oro usato, " in soldoni " oro da fondere, lo paga 17 euro al grammo.
Ciao, Psub.