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Post - Oromaniac

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Orologi e Co... / Re:Cosa non va nel cronografo rattrapante di Journe
« il: Maggio 06, 2018, 01:17:58 am »
E' un oggetto che suscita in me emozioni contrastanti, perchè è basato sui contrasti.
E' concepito intorno ad un movimento con dimensioni generose, praticamente da tasca, che rende minuscoli importanti dettagli come la ruota a colonne del rattrapante, ha un quadrante che si avvicina più alle serie Sport che alla tradizione Journe, un bracciale che è secondo me troppo affusolato per la dimensione della cassa che è armonica con il momento, ma forse troppo generosa per il polso. Dovrei provarlo e rischio di innamorarmente. Concordo con Marco che i prezzi sono assurdi per il metallo nobile: Titanio 58 K CHF, oro 78 K CHF platino 106 K CHF.

Cosa penso del pignone oscillante? che ne ha fatto una particolare declinazione, con dimensioni generose del pignone, rendendo visibilissimo l'innesto. E che continuo a preferire la bascula....

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Orologi e Co... / Re:Zenith El Primero Defy 21
« il: Maggio 06, 2018, 00:58:30 am »
Confermo 2 scappamenti. E' stato presentato di recente, ma il prototipo che incassava quel movimento io ed altri fortunati lo abbiamo visto 7 anni fa.... :)
Quindi sappiamo che ha sulle spalle un po' di test :)

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Orologi e Co... / Re:Percezione dell’orologeria
« il: Maggio 06, 2018, 00:48:57 am »
In un certo senso, amo più l'orologeria industriale che quella artigianale.
Mi piacciono i bei progetti, l'ambizione di ricercare forme e complicazioni oltre le capacità dei processi comuni. Mi piacciono le sperimentazioni sul silicio, sul titanio e sullo zaffiro che non sarebbero possibili senza alcune tipologie di macchine per il cui funzionamento l'uomo funge da programmatore e servente.
Mi hanno sempre dato del matto quando dico che un 5100 è un signor progetto, così come per me lo è il Breitling B01, il 7750 e il 6139.
Ho poi il gusto malato del vintage, l'estetica lineare ed immutabile del "classico" mi si addice molto di più di alcune ardite forme. Non sopporto le casse di forma, figuriamoci i palazzi sul polso :)
Con qualche rara eccezione.
Se dovessi dire cosa mi rappresenta di più oggi, nel confine tra industriale e artigianale, genio e metodo, progetto e arte ecco:


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Back to basics,please....  :D
Sia l'innesto orizzontale che a pignone oscillante hanno la ruota intermedia (o il pignone) che è sempre in contatto con la ruota secondi e quindi sono sempre in movimento.
La logica del "pignone con meno denti e più spaziati" non ha fondamento, per il semplice fatto che i denti non sono meno spaziati, vedere le foto qua sotto, rispettivamente di un Valjoux 92 a pignone oscillante e di un Valjoux 7733 ad innesto orizzontale. Io sinceramente valuto paritetico il rischio di impuntamento dente su dente.
A prescindere dal lato estetico (100 mila volte meglio l'innesto a bascula che a pignone), ciò che invece potrebbe rendere credibile la tesi per cui un pignone oscillante rende meno visibile il salto è che:
1) la ruota cronografica in un pignone oscillante è normalmente molto più grande della corrispondente a bascula, in quanto il pignone deve "svincolare" la ruota centro e per motivi geometrici è pertanto pressochè uguale ad essa. questo significa che, a parità di modulo dentatura (ovvero spazio tra i denti), l'angolo che percorre una ruota più grande per effetto del "salto sul dente" è inferiore
2) la distanza di innesto del pignone oscillante è di molto inferiore a quella della bascula e di conseguenza il salto dovuto al momento di traslazione della bascula è di molto inferiore.
Anche l'economia è tutta da dimostrare: in ogni caso devo tagliare due ingranaggi, nel pignone di acciaio sui due lati e nella bascula la controruota secondi e l'intermedia. La bascula l'ho sempre, le molle e gli eccentrici pure....



PS: il sallto sui crono a bascula di vecchia concezione ovvero retrogradi, quelli per cui la bascula innesta in direzione contraria al senso di rotazione della ruota cronografica, potrebbe addirittura generare un salto all'indietro della trotteuse

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Sull’Humbert si parla del salto della lancetta a pagina 18. Si riferisce ovviamente ad innesti classici laterali.
Parla di come il fenomeno può essere attenuato(ruota conduttrice e rinvio con la metà dei denti della ruota centrale) e di come anche la registrazione della posizione possa aiutare a limitare il saltello, che però anche se parzialmente arginabile, non è del tutto evitabile.
Di quale edizione?? la mia è la 5° del 1990 e a pagina 18 c'è la descrizione delle posizioni delle leve nella fase di arresto...  ;D

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Se non vado errato nei cronografi anche la frizioncina che aiuta a sostenere la posizione della ruota centro ha o potrebbe avere funzione utile ad evitare parzialmente il saltino, oltre a quella ovviamente di tenere più “ferma” la trotteuse durante il suo moto ed evitare degli scattini irregolari durante il giro quando il cronografo è in azione. Ma potrei sbagliare ad attribuirgli anche questa funzione accessoria.
No, non sbagli. Se la frizione è troppo debole, il salto si amplifica e si possono verificare i "tremolii" di cui parli durante la marcia, che però possono essere causati anche da un ingranamento insufficiente tra ruota cronografica e ruota intermedia, o da una trotteuse con inerzia troppo elevata.

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Grazie ragazzi, leggo ancora quando posso, qui e là, argomenti che mi interessano, ma sto soffrendo di scarsità della risorsa primaria tempo, che mi tiene lontano non solo dalla passione dei segnatempo, ma anche da altre attività primarie vitali....
Mi sento come i soldati americani a cui i talebani dissero "voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo".

Ps: per tornare in tema, mi sa che farò qualche verifica sui pignoni oscillanti per verificare l'affermazione del buon Journe.
Se qualcuno di voi avesse in casa la "bibbia tecnica dei cronografi" (che non è il solito Lang Meis ma bensì l'Humbert) a pagina 11 troverebbe la spiegazione del perchè  i denti della ruota cronografica e della intermedia in un innesto classico orizzontale sono triangolari, ovvero per ridurre il gioco di ingranamento che è dannoso per la trotteuse, ma allo stesso tempo a pagina 14 troverebbe indicato che generalmente il numero di denti della ruota centrale è doppio di quelli della intermedia per aumentare la probabilità che, durante l'innesto, i denti si trovino in giusta fase. Mi sono andato a rivedere una vecchia revisione che ho fatto in casa di un Valjoux 92, e non mi sembra che il passo denti del pignone sia tanto differente dalla bascula. A naso, se il pignone oscillante ha dei meriti, è che molto probabilmente la quota parte di salto in avviamento dovuto al movimento di traslazione bascula è più facile da controllare. Boh... non sono convinto.

PS2: lo stesso Humbert declina una dozzina abbondante di difetti che amplificano il salto in avanti nei crono ad innesto orizzontale.

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Il vero problema dei cronografi a bascula é che se cominciano ad avere problemi meccanici, ci sono pochi in grado di regolare la cronografia senza far danni. Ho visto dei Minerva conciar da sbatter via per tentare di sistemare il freno, è una valanga di MovAdo M90 e M95 da buttare, per via del saltello in partenza o lo scatto del minuto in anticipo o ritardo fino a 5 secondi... Ps il Movado é per me il più inefficiente dei cronografi

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Dico che l'Agengraph non risolve il problema saltello perché lo maschera in una soluzione UCAS (Ufficio complicazioni affari semplici). L'innesto primario avviene a frizione, e poi la trasmissione é assicurata da un coppia di ruote dentate a profilo asimmetrico e contatto unidirezionale, che vanno a contatto dopo un leggero slittamento della frizione di innesto. Si dichiara incertezza di 0.33 secondi, forse un po' peggio di un buon orizzontale ben regolato.

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Va da sè che, da esteta e visualista, ho sempre condiviso con Papi il dogma secondo il quale il crono per eccellenza é a bascula orizzontale, manuale, completamente a vista lato ponti, per cui sono di parte nella "difesa" di questo concetto (ed é uno dei motivi per cui l'UN che fu tuo ora é da me...)  ;). L'Agengraph mi aveva incuriosito, ma non tanto per la paventata soluzione al problema saltello che soluzione non é, ma per l'inversione della struttura con rotore sotto quadrante e il ritorno del contaminuti centrale.

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Perché udite udite?
Perché per molti il Valjoux 92, alias Venus 170, é un calibro povero di battaglia, mentre si trAtta a mio giudizio di un bel progetto, che anticipava di decenni i concetti del 7750....

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Questo calibri hanno l'azionamento diretto della ruota a colonne, senza leva di rinvio. Uno schema parzialmente ripreso nel 30CH Longines, che però non é all'altezza dei pregressi, e da due calibri "moderni": il Breiling B01 e il Longines (EtA) L688.2

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Veniamo invece alle altre elucubrazioni. Parliamo di forza di innesto, o meglio della sensazione di "durezza" in partenza. In questo caso l' innesto verticale, orizzontale o a pignone oscillante ha influenza praticamente nulla. Quello che conta veramente é il tipo di smistanento (ruota a colonne o camme) e la lunghezza del braccio di leva d'azionamento. Uno smistamento a camme é tendenzialmente più duro di uno a colonne, a causa degli attriti di camma. Ma la leva fa la differenza. A mio giudizio il miglior calibro da questo punto di vista non é stato il Minerva, ma l'Excelsior Park 4 o 40, seguito a ruota (udite,udite) dal Valjoux 92.

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.. I 6139 sono calibri "strani", che avevano una amplitudine nativa bassa, 255-260 gradi. Non ho mai avuto la possibilità di avere per le mani un 1185 o un 4130per cui lo studio sui cronografi é un incompiuto (per ora).

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Arrivo,arrivo, sono in vacanza con iPhone in tedesco una Wi-Fi che fa schifo e la rete cellulare in 3G  >:(...
Dunque, gli unici verticali che sono riuscito a provare in autonomia, sono stati un Lemania 5100 e due Seiko 6139. Il primo dava un risultato simile agli innesti orizzontali, mentre i secondi confermavano la tesi del buon Giulio, con un aumento di amplitudine del 4% circa (a memoria)... Però...

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