Ci sono un'infinità di aspetti da mettere in conto e non tutti hanno, l'uno rispetto all'altro, la stessa evoluzione qualitativa. Se consideriamo ad esempio l'evoluzione della chimica applicata agli smalti o alle vernici protettive presenti, poniamo negli anni '40, raffrontata a quanto di sostitutivo, viene prodotto attualmente; è evidente che i progressi sono stati notevoli. Oggi come oggi, se un quadrante degenera rispetto al momento della sua nascita, pochi anni prima, significa che l'applicazione degli smalti, è stata fatta in modo approssimativo, mentre una stampa fatta a regola d'arte 60 anni fa, magari conserva immutata la sua qualità. Significa che gli smalti di 60 anni fa erano migliori? No, significa che la "qualità costruttiva complessiva" del pezzo, è più scadente; per contro, è possibile che tra 300 anni, i nostri eredi potranno ammirare, un quadrante perfettamente conservato, stampato ai giorni nostri. Non bisogna, a mio parere, dare per scontato che i prodotti moderni, siano sempre qualitativamente superiori, grazie alla più efficace tecnologia dei materiali, che li supporta; non è l'unico fattore in campo, ce ne sono altri, che hanno a che fare prevalentemente con la "perizia" di chi opera nella progettazione, nell'assemblaggio e in tutte quelle operazioni che dipendono sostanzialmente dall'intervento umano, che paradossalmente, non sembra essere progredito in proporzione al miglioramento della qualità dei materiali. Forse sarebbe più opportuno chiedersi se l'abilità dei mastri orologiai di un tempo, sia rimasta perlomeno immutata, o non sia invece peggiorata. Quando sento dire che la stessa casa madre che ha progettato e prodotto un determinato oggetto, non è in grado di intervenire, ovviando ad un suo difetto strutturale, la domanda che mi pongo, ha sempre a che fare con la perizia dei suoi costruttori, sulla quale, a questo punto, è lecito avere qualche dubbio.