Beh, non è solo una questione di linee evolute o di stili che cambiano, anche se certi classicismi non passano mai di moda ed oggi, anzi, se ne sente assolutamente la mancanza....
Il punto fondamentale, secondo me, è che se Longines riproponesse oggi quel movimento di manifattura(ammesso che fosse in grado di riprodurlo integralmente), con quegli stessi livelli di rifinitura, sarebbe costretta a metterlo in vendita ad un prezzo improponibile per i prodotti di quel marchio.
Nel senso che, con un pezzo simile, dovrebbe provare a cambiare target di clientela, indirizzandosi cioè verso quella che solitamente si rivolge a Maison più elitarie, con il rischio, direi la quasi certezza, di venderne ben pochi pezzi.
E' vero che Zenith ha fatto una cosa simile rivisitando in tempi recenti, con un occhio allo stile del passato, il suo El Primero che, peraltro, non era mai del tutto uscito di scena.
Un altro "confronto" del genere potrebbe essere ipotizzato con l'Omega 321, anche se, in questo caso, non si può parlare di un vero e proprio calibro di manifattura, visto che era di derivazione Lemania: quanto costerebbe, oggi, rifarlo integralmente con la stessa affidabilità di un cronografo moderno?
Nel caso del 30 CH, peraltro, ci sarebbe un'ulteriore "aggravante", essendo le proporzioni in gioco molto diverse: il 30 CH è stato prodotto e venduto, al confronto con i due citati potenziali antagonisti, in un numero nettamente inferiore di esemplari.
A tutto vantaggio di chi possiede un originale dell'epoca.