Vedi mio giovane amico, io è dal 1961 che assisto ai furti della juve.
Questa sotto è la storia della "gloriosa" vittoria sull'inter per 9-1.
Non solo rubato ma anche infierito su dei ragazzini.
Quel grande Omar Sivori segnò sei goal che gli servirono per vincere una "gloriosa" classifica di capocannoniere.
Era stato perpetrato un furto ai nostri danni e guarda caso il presidente della federcalcio quell'anno era Umberto Agnelli.
Questo è solo il primo, nel corso degli anni per acquisire blasone ho assistito a migliaia di episodi sconcertanti
Era il 16 aprile 1961 ed andava in scena la ventottesima giornata di un campionato, che vedeva la Juventus prima in classifica e proiettata verso la conquista dello scudetto. L’Inter inseguiva a quattro punti e, vincendo la gara al Comunale di Torino, avrebbe potuto guadagnare terreno e rimettere in discussione il campionato.
Una partita di cartello, dunque, che richiamò l’attenzione di 61.000 spettatori paganti, che uniti ai settemila abbonati raggiungevano la cifra di 68.000 (sempre inferiore communque ai 72.000 che poteva contenere lo stadio).
Ma qualcosa andò storto e quel giorno il Comunale si riempì in ogni ordine di posti, tanto che ad un certo punto della gara ci fu un’invasione pacifica di spettatori, costretti a sistemarsi a bordo campo per poter assistere alla gara. L’arbitro ovviamente intimò alla folla di tornare sugli spalti, ma ormai non c’era più posto e dopo un lungo tira e molla, la partita venne sospesa.
L’Inter chiese la vittoria a tavolino per “responsabilità oggettiva” da parte della Juventus, ottenendo dieci giorni dopo i due punti agognati, che significavano riapertura del campionato. Un sogno cullato per un mese e mezzo, fino a quando cioè arrivò la sentenza della Caf, alla quale i bianconeri si erano appellati, che intimava di rigiocare la partita.
A quel punto l’Inter subì il duro colpo, perdendo 2-0 contro il Catania e regalando di fatto la scudetto alla Juventus. Ma c’era ancora la gara da rigiocare ed a quel punto Angelo Moratti, d’accordo con l’allora allenatore Helenio Herrera, decise di mandare in campo i ragazzini, per protestare contro la decisione della Caf.
Una gara a scudetto già conquistato presa inizialmente sottogamba dai bianconeri, che sembravano molli e svogliati. Poi Giampiero Boniperti suonò la carica, invitando Omar Sivori a fare il suo dovere e ad onorare la maglia indossata.