Tag heuer V4

[ALAN FORD]

Non ricordo se ne abbiamo già parlato, nell'incertezza ne riparlo!
Allora...cosa pensate di questo orologio?
La tecnologia può peggiorare le prestazioni ed anche la manutezione?
A guardare questo direi proprio di si!
Le cinghie aumentano per forza l'attrito e l'eventuale ricostruzione per future manutenzione prevede la costruzione di attrezzature adeguate per realizzarle.
Per non parlare del caricamento longitudinale, insomma a me detta alla Fantozzi "Sembra una cagata pazzesca!"

https://www.youtube.com/watch?v=g2lT8yhwP2Y

[Errol]

ma poi fosse almeno un esempio di stile,
a me non piace nemmeno il Monaco normale, figuriamoci questo.

[ciaca]

In linea di principio, puramente teorico, il sistema di trasmissione a cinghie offre molteplici possibili vantaggi:

-permette di ridurre l'inerzia del sistema adottando ruote più leggere e di materiale differente
- annulla le problematiche legate all'ingranaggio tra ruote e pignoni
- concentra l'usura legata alla trasmissione del moto su un unico organo, la cinghia, preposto alla trasmissione del moto stesso.

All'atto pratico appartiene a quella gamma di innovazioni legate più allo sviluppo di nuovi materiali che non all'ingegno meccanico stesso.
La trasmissione a cinghia non mi pare infatti chissà quale innovazione, e la cinghia in poliammide non ha nemmeno un briciolo del fascino della complessità di una microcatena (per esempio).
TH ha voluto proporsi negli anni come fucina di ricerca ma all'atto pratico (e penso per esempio al mikroginder) senza alcun costrutto. Sembrano più esperimenti votati ad alimentare l'immagine di casa innovativa (che però continua a fare cronografi modulari base eta e modulo Dubois Depraz) piuttosto che a reali risultati da trasferire sulle produzioni "di serie".

Una cosa è certa: vedere quelle cinghie in gomma non è uno spettacolo che strappa applausi come questo...

[PONCHIA75]

Chi sceglie la luna, chi l'innovazione ad ogni costo; certo, se poi vendi crono modulari, qualcosa non torna.

[bow4]

c'è anche la versione con cassa ed i 7 ponti in carbonio,orologio ispirato al mondo dell auto e delle corse,secondo me è un prodotto tecnologico di alto livello completamente slegato rispetto la produzione della casa.

[Giampa B]

Sono sempre stato piuttosto scettico su questo progetto, dove a mio modo di vedere il nocciolo del problema risiede proprio nell'elasticità intrinsica del materiale scelto per la "trasmissione".
Troppe sono le variabili in gioco che possono conseguire una variazione della ciclicità del moto, usando appunto dei poliammidi con spessori così esigui (0.07 mm), tra cui le minime tolleranze di fabbricazione, le temperature ambientali, ma anche l'assemblaggio stesso della cinghia nella sua sede, la quale se viene tirata troppo può subire una deformazione che si ripercuote poi nella corretta trasmissione della quantità di energia.......... non a caso, la taratura di questo modello diciamo essere ........ problematica.
L'esempio fatto precedentemente di micromeccanica applicata alle catene metalliche, invece bypassa molti di questi punti delicati, oltre ad avere ovviamente un impatto estetico di ben altro genere.

[mbelt]

E' noto che la trasmissione a cinghia dell'energia e del moto rotatorio è meno efficiente di quella ad ingranaggi. Quindi non dubito che per far funzionare decentemente questo orologio avranno dovuto faticare tantissimo, e comunque alcuni limiti permangono, come una frequente manutenzione. Esteticamente lo apprezzo ma sul piano meccanico mi sembra una via sterile.

[leolunetta]

Sono scettico, molto, inoltre non comprerei un citofono a quei prezzi, soprattutto a cinghia.
Delle ultime produzioni Tag Heuer non me ne piace una son sincero, e questa non fa certo eccezione, anzi.

[S.M.]

Il V4 è l'espressione del potere del marketing.

Voler far funzionare per forza una cosa che non è adatta per un orologio.
Domandatevi cosa ha spinto TAG a buttare risorse su un progetto così senza senso.
Ma davvero credeva ad un suo sfruttamento su larga scala?
Andiamo.....

Volevano semplicemente un orologio che li legasse al mondo dei motori in modo da poter vendere a quel target di clienti i loro mediocri prodotti. Ed ecco nato questo feticcio che non funziona (se non per qualche breve periodo dimostrativo) ed ha mille problemi irrisolvibili.

Un prezzo improponibile, introvabile e ho anche dei dubbi che vogliano davvero venderlo, però c'è e così il marketing può costruirci sopra tutte le storie più fantasiose.....

[mbelt]

Il V4 è l'espressione del potere del marketing.

Voler far funzionare per forza una cosa che non è adatta per un orologio.
Domandatevi cosa ha spinto TAG a buttare risorse su un progetto così senza senso.
Ma davvero credeva ad un suo sfruttamento su larga scala?
Andiamo.....

Volevano semplicemente un orologio che li legasse al mondo dei motori in modo da poter vendere a quel target di clienti i loro mediocri prodotti. Ed ecco nato questo feticcio che non funziona (se non per qualche breve periodo dimostrativo) ed ha mille problemi irrisolvibili.

Un prezzo improponibile, introvabile e ho anche dei dubbi che vogliano davvero venderlo, però c'è e così il marketing può costruirci sopra tutte le storie più fantasiose.....

Pensa che io una sera sono stato a cena a Les Brassus con chi aveva progettato, meglio ideato, il V4. Si chiama Ruchonnet non è un orologiaio, è un creativo. Lui aveva al polso il primo V4 funzionante. Ha ideato anche altre idee folli per orologerìa e anche per penne biro, una trasmissione idraulica della forza. Mi fece vedere delle foto di prototipi che non credo nessuno abbia mai finora prodotto, e non so se usciranno mai. È il titolare di Cabestan, gran orologio di avanguardia e senza tubi idraulici e neppure cinghie ( per fortuna, credo). Accadde nel settembre del 2009, un personaggio "singolare".

[ciaca]

Sono d'accordo con S.M. e l'aneddoto citato da Mbelt dimostra poi quanto queste cose siano farina del sacco delle case che le propongono.
Il classico orologio civetta nel quale LVMH avrà messo al massimo i soldi per lo sviluppo del prototipo commissionato, che vale più o meno un buon passagio pubblicitario sulle principali testate o la sponsorizzazione di qualche evento automobilistico.
Il tutto per vendere il sogno di orologi d'avanguardia, quando poi all'ignaro cliente vendono gli eta con i moduli montati al contrario per assomigliare ai vecchi calibre11 di produzione Buren. Orologi che non solo non valgono 1/10 del loro listino, e sono anche largo, ma che sono proprio concettualmente disonesti, oltre che datati. Anche AP fa cose simili su livelli di prezzo ancora più surreali, ma almeno ha il buon gusto di chiamarli offshore per distinguerli.
Fumo negli occhi, come il mikroginder, gettato per creare un'immagine di manifattura d'avanguardia che nei fatti non esiste.

[Checco Lecce]

Come esercizio meramente stilistico ci può anche stare (anche se non incontra i miei gusti)

Per il resto lo trovo, appunto, un esercizio fatto giusto per attirare sguardi e nulla di più