Giusto per rimanere in tema, di fantasia, gusti e maturazione, io sono da sempre un appassionato lettore di fumetti. Ora, a 10 anni leggevo topolino, a 14 i supereroi Marvel e DC, oggi pure
Solo che oggi trovo più interessante il batman disegnato e concepito da Frank Miller nella graphic novel "il cavaliere oscuro" (da cui l'omonimo ottimo film) piuttosto che quello degli anni 60, come trovo più interessanti le storie dello stesso Miller (sin city e 300) piuttosto che quelle dell'uomo ragno di John Romita scritte negli anni 70.
Tutto cambia, cambiamo noi e con noi i nostri "gusti", pur rimanendo le passioni sempre quelle
I gusti cambiano, sì, ma questo non significa che debba
sempre mutare il nostro interesse verso determinate opere (libri, fumetti, film, canzoni...).
Spesso è così per opere che hanno un profilo marcatamente adolescenziale o giovanile, quindi poco attrattivo per persone più mature.
Altre volte, però, alcune opere di forte impatto sui giovani hanno una complessità e una forza espressiva tali da poter interessare persone di ogni età, perché sono dotate di diversi piani di lettura.
Si tratta di una caratteristica innata in molti capolavori, ma anche - a volte - di un'astuzia utilizzata da chi realizza tali opere (ad esempio, i lungometraggi animati al cinema debbono risultare godibili sia ai bambini sia ai genitori che li accompagnano).
Tornando ai fumetti: è vero che quelli della
Golden age e - in minor misura - della
Silver age erano meno complessi di quelli attuali, perché il
target di riferimento era più marcatamente adolescenziale.
Ma alcuni, pur restando accessibili ai ragazzi, riuscivano ad essere profondi e a stimolare anche la riflessione di un pubblico maturo.
In specie (da ex appassionato lettore di fumetti Marvel): Stan Lee era un vero genio, e l'accoppiata con John Romita sr., artista dal tratto di una pulizia inimitabile, per me ha prodotto capolavori assoluti. Diversi da quelli moderni, ma non meno grandi.
Se poi cerco la vera letteratura, non la cerco nel fumetto (genere che ho amato moltissimo, ma in cui ritengo debba restare centrale la componente di "evasione").
Oggi resisto solo con Tex Willer...