E io continuo a dire che se non fosse per tutto il carico di fuffa che lo ammanta, status, marchio, rivalutazioni e mercimoni assortiti, l'orologio meccanico non esisterebbe nemmeno più e se le stesse cose ci fossero coi quarzi (e domani con gli sw) nessuno dei tanti "appassionati" si farebbe venire la puzzina sotto al naso per la batteria o il display.
Di questo sono fermamente convinto, dell'orologio in quanto "meccanico" non importa più una fava a nessuno (lo 0,000x per me equivale a 0, non sono un farmacista ) perché a nessuno importa più nulla di come sono fatti questi oggetti ma solo di ciò che di "immateriale" offrono (e magari di veniale rendono). È su questi fragili presupposti che è risorta l'orologeria meccanica negli anni 80 e sono i medesimi fragili presupposti che la seppelliranno per sempre.
Pienamente condivisibile.
Stando così le cose, però, è meno facile gettare la croce addosso ai “manager” che hanno riposizionato il prodotto nel segmento lusso per rilanciarlo…
Forse possiamo dire che hanno esagerato, che hanno puntato su un’esclusività troppo spinta, guardando troppo a mercati emergenti ma volubili (quelli dei “nuovi ricchi”) e prosciugando il mare – o, almeno, il lago – di mercati consolidati come quelli europei.
Forse possiamo anche dire che hanno puntato troppo sull’esclusività intesa come moda e capacità di spesa, trascurando di associare l’idea di esclusività a quelle di qualità, buon gusto e innovazione tecnica.
Ciò detto, non possiamo essere sicuri che una strategia diversa avrebbe potuto – potrebbe – evitare del tutto il tracollo imminente.
Dobbiamo infatti domandarci:
- la platea di appassionati europei, anche se fosse stata più vasta (potendo accedere ad orologi dai prezzi meno folli), avrebbe conservato una sua stabilità o sarebbe stata in ogni caso erosa dall’avanzata inarrestabile degli smartwatch?
- una maggiore attenzione alla qualità e al “buon gusto”, alla ricercatezza estetica, avrebbe reso gli orologi meccanici sufficientemente appetibili in un mondo in cui la “qualità” è vuota propaganda e l’idea di “bellezza” suscita sguardi interrogativi, perché la moda impone l’obsolescenza precoce e il mutare continuo del gusto?
- una maggiore capacità di innovazione sarebbe stata apprezzata in un mondo in cui l’idea di “progresso” è associata all’elettronica, all’informatica, alle nanotecnologie, ormai anche alla cibernetica, non certo alla meccanica?