Riprendendo il paragone di Alessandro: meglio un Caravaggio originale in cattive condizioni o un Caravaggio pesantemente restaurato?
Dilemma su cui anche gli storici dell’arte e i restauratori dibattono da sempre, e che ha visto variare nel tempo le tendenze prevalenti: restauro pieno, restauro “conservativo”, solo mantenimento.
Il problema nasce quando il proprietario del quadro trova una soluzione “alla Catalano” (il mitico opinionista di
Quelli della notte): meglio di tutti è… un Caravaggio originale in ottime condizioni!
Per cui se il mio quadro ha problemi, lo restauro senza dirlo, spacciandolo per “originale”...
Nel caso degli orologi, possiamo anche pensare che un orologio con quadrante di fornitura sia preferibile – perché più “portabile” – di uno con quadrante originale un po’ rovinato (anche se per un vintagista è una bestemmia).
Ma non dobbiamo trascurare l’aspetto della correttezza commerciale (che ha anche riflessi sull’affidabilità delle ricostruzioni storiche delle diverse referenze): chi vende non può spacciarlo per originale, cercando di spuntare il prezzo che avrebbe un orologio interamente originale in condizioni museali…
Il giusto compromesso tra correttezza commerciale (nonché tutela della storicità) e desiderio di andare incontro ai possibili acquirenti (alcuni dei quali snobbano un quadrante segnato), forse, potrebbe essere l’orologio che monta un quadrante di fornitura ma conserva a corredo anche quello originale.