Cari tutti,
vi ricorderete di infinite polemiche su altri lidi, tra chi sostiene, come il sottoscritto, che da due anni è in corso una rovinosa crisi dei mercati cinesi e russo, e altri forumisti - in genere commercianti - che sostenevano mesi fa che questa crisi non c'era mai stata, e altri che la crisi era superata.
Io sono oggi in grado di darvi le cifre di vendita da gennaio a settembre 2015 (sul 2014) dei diversi mercati, e potete vedere chi aveva ragione da vendere e chi aveva torto da vendere (dallo speciale Gli Orologi del Corsera di giovedì 26 novembre, pag.34, a firma Augusto Veroni):
Hong Kong: -20,5 %
Usa: +2,1%
Cina : - 9,2% (calo in accelerazione)
Italia + 9,5%
Giappone: -2,9%
Francia +13,7%
Germania +3,4%
Regno Unito +20%
Russia - 35,7%
Singapore: +1,4%
Emirati Arabi: -9,2%
Belgio -1,7%
Quanto poi al segmento specifico che conseguito i maggiori cali è proprio quello degli orologi di maggior prezzo. Infatti nello stesso articolo di riportano i riposizionamenti di Parmigiani Fleurier che ha tagliato di brutto la produzione dei pezzi con prezzi di listino tra i 200 e i 500K euro, puntando di più su quelli entro i 100K euro massimo. Si segnalano poi licenziamenti a valanga:Parmigiani Fluerier, Gilbert Petit_jean (assemblatore per orologeria top), La Joux Perret, Prototec....per citare alcuni, mentre tutte le case stanno diminuendo la produzione, ed è detto che i rivenditori asiatici hanno i magazzini pieni di invenduto pronto prima o poi ad arrivare sul mercato a prezzi da saldo. Le prospettive per il 2016 sarebbero pesantemente negative, e solo una minoranza prevede per il 2016 un anno "non troppo brutto".