O un antifurto di tipo "distruttivo" che di fronte ad una tentata effrazione "brucia" qualcosa (per esempio un fusibile o altro dispositivo di protezione) rendendo di fatto non avviabile l'auto se non dopo averla portata in officina, smontata e sostituito il dispositivo. Non ho idea se esistano antifurto di questo secondo tipo. Tutto ciò che è elettronico o elettromeccanico a controllo elettronico al contrario è facilmente aggirabile con la giusta attrezzatura informatica.
Impratico. Definisci "tentata effrazione", conta quante volte hai sentito andare un antifurto per niente, e traducilo in un carro attrezzi ogni volta.
Un vetro in frantumi è tentata effrazione, una sgrullata di vento che fa suonare la sirena un falso positivo.
La connessione alla porta diagnostica non preventimante debitamente autorizzata è tentata effrazione, stabilito l'algoritmo di autorizzazione è facile distinguerlo dal falso positivo.
Un veicolo caricato su un carro attrezzi è tentato furto, imparino a mettere le ganasce piuttosto che a rimuoverlo e se rimosso impropriamente chi rompe paga i cocci, viceversa se li piange il genio che mi ha lasciato l'auto davanti lo scarrozzo.
I problemi si possono risolvere, si tratta di stabilire qual'è il compromesso accettabile tra sicurezza e praticità