Il mio discorso è che lo Status di appartenenza di un oggetto di lusso non è più la sua funzione ma il suo allure, appeal, qualità percepita, storia.
Insomma...
E' vero che il segno distintivo del lusso sono gli attributi che tu individui (
allure, ecc.).
Ma io non ritengo che questi prescindano dalla funzione, la quale resta prerequisito essenziale.
Il lusso è l'ipertrofia della qualità: si applica a oggetti che hanno una funzione concreta e
finché questi la mantengono.
Anche perché nel lusso c'è una connotazione esibizionistica che si perde quando l'oggetto diviene
demodé o addirittura inutile...
Oggi non sono più apprezzate le carrozze di lusso, perché sono state soppiantate dalle automobili di lusso.
Le donne non ricercano più corpetti od ombrellini di lusso, né gli uomini ghette o piegabaffi.
La borsa di Hermès, invece, assolve egregiamente alle sue funzioni di borsa: la
sciura potrà sempre metterci il suo
necessaire , anche se accetterà di pagare un
piccolo dazio, rispetto allo zainetto, in termini di "praticità".
(Per inciso: la dittatura della "praticità" non dovrebbe essere rifiutata solo in nome del lusso, ma anche della "semplice" qualità, dello stile...)
Tornando agli orologi, questi si differenziano dai braccialetti perché rispondono a esigenze concrete (misurazione precisa e lettura immediata del tempo). Proprio per questo si sono imposti anche nello stile maschile e sono stati oggetto di una grande ricerca qualitativa, fino a sviluppare anche un segmento di lusso.
Ora: le esigenze cui rispondono gli orologi non verranno meno nel breve periodo.
Per cui, fino a quando si dovrà scegliere tra due tipologie di "orologio" che offrono prestazioni simili (fino a quando, cioè, lo
smartwatch , oltre a fornire la lettura dell'ora, costituirà solo un'espansione - e in sostanza un doppione - dello
smartphone ), si potrà continuare a ricercare il lusso nell'orologio meccanico, e accettare di pagare un
piccolo dazio, in termini di funzionalità, allo
smartwatch.
Ma il giorno in cui le funzionalità dello
smartwatch dovessero "esplodere", il "dazio" da pagare per rinunciarvi risulterebbe eccessivo per la gran parte dei consumatori e le esigenze di lusso verrebbero spostate su di esso: non avrà in onice il quadrante, ma certo la lunetta...
Indossare un orologio meccanico non sarebbe più uno
status symbol, ma un vezzo
retro, o una meditata scelta "ideologica" legata ai valori simbolici che quest'accessorio conserverà.