Orologico Forum 3.0

Il daytona è ancora il mito?

e.m.

Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #135 il: Gennaio 24, 2019, 15:18:30 pm »
Con 70k ci si porta via il mondo Erm.
Su questo credo siamo tutti d’accordo. Dire il contrario sarebbe da folli.
Per come la vedo io e per quella che è la mia concezione di orologio, giustifico di più cine spende per 40k per un 5711 che è un orologio moderno, comunque ben fatto e dalle belle linee.
Ma spendere 70k per una lattina di coca cola proprio no...non lo concepisco.
Ma come dico sempre, poi giustamente ognuno se può e gli piace è giusto che lo compri.
Mi riferivo a 40,i 70 non li tira fuori nessuno.
Se il vintage non piace non piace,c'e' poco da fare.

Bertroo

  • *****
  • 33982
    • Mostra profilo
Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #136 il: Gennaio 24, 2019, 15:21:21 pm »
Con 70k ci si porta via il mondo Erm.
Su questo credo siamo tutti d’accordo. Dire il contrario sarebbe da folli.
Per come la vedo io e per quella che è la mia concezione di orologio, giustifico di più cine spende per 40k per un 5711 che è un orologio moderno, comunque ben fatto e dalle belle linee.
Ma spendere 70k per una lattina di coca cola proprio no...non lo concepisco.
Ma come dico sempre, poi giustamente ognuno se può e gli piace è giusto che lo compri.
Mi riferivo a 40,i 70 non li tira fuori nessuno.
Se il vintage non piace non piace,c'e' poco da fare.

E invece li tirano fuori eccome! Te lo assicuro! Vanno via all’istante!

Istaro

  • *****
  • 3658
    • Mostra profilo
Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #137 il: Gennaio 24, 2019, 20:18:59 pm »
(…) quadrante di un anonimo incredibile (…)

Su questo non sono molto d'accordo.

Premesso che il Daytona non mi fa impazzire, attenzione a giudicare anonimo il "disegno" di un orologio-icona: non ci sembra originale (nel senso di particolare), perché l'originale (nel senso di punto di riferimento)… è lui!  :D

Un po' come il Calatrava: oggi rappresenta l'orologio-tipo, il primo a cui pensa chiunque (anche non appassionato) quando si usa il termine orologio, quello che metteremmo su un dizionario per illustrare l'oggetto di cui si parla.
Verrebbe da dire "banale"...
Ma questa immagine mentale dell'orologio l'ha creata proprio questo modello, alla sua apparizione fortemente innovativo.

L'apparente "anonimato" dei modelli-icona è in realtà la loro forza, la dimostrazione del loro successo.
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #138 il: Gennaio 24, 2019, 21:15:09 pm »

L'apparente "anonimato" dei modelli-icona è in realtà la loro forza, la dimostrazione del loro successo.

E su questo condivido in pieno.
Orologi come gli Heuer o Breitling Chronomatic citati da E.M. hanno grande personalità.
Di contro questo aspetto li rende immediatamente ascrivibili al loro periodo storico (al pari, ad esempio, dei Piaget degli anni 80, o anche, se vogliamo, agli acciaio ed oro di cui parlavamo).
Per questo sono molto più fluttuanti in base alle mode del momento.
Un orologio più anonimo, può essere un "né carne né pesce" ma galleggiare meglio tra le maree degli stili.
Attenzione che questa considerazione può valere anche per delle icone attualmente in voga come Nautilus o Royal Oak, ricchi di personalità, ma marcatamente anni 70.

Per la mia idea, se si avesse un solo orologio, forse sarebbe meglio un "anonimo" evergreen, su una raccolta, al momento, io preferisco alternare stili e particolarità che raccontino la storia dell'orologeria, alternando un Calatrava ad un Astronic ad un Ebel etc...

Bertroo

  • *****
  • 33982
    • Mostra profilo
Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #139 il: Gennaio 24, 2019, 21:55:16 pm »
Non sono minimamente d’accordo con Gianni.
Il Daytona non è mai stato icona negli anni 70. Lo è diventato dopo con le aste pompate e il marketing.
Il Daytona fino agli anni 90 non se lo filava nessuno la speculazione e l’individuazione ad icona e’ arrivata dopo.
I chrono-matic, gli autavia, i 30ch nelle loro svariate varianti, erano già orologi icona all’epoca. E lo sono rimasti tutt’ora, solo che il marketing da 30 anni a oggi ha riconosciuto un solo Re, oscurando di fatto altri orologi che invece meriterebbero ben miogliore considerazione.
Riguardo i calatrava anche qui si è arrivati dopo. Perché quel quadrante icona di eleganza accomunava tutti gli orologi, AP, VC,PP, Eberhard e altri.
L’icona del calatrava è arrivata sempre dopo grazie alla speculazione delle aste e al potere del marketing.

Istaro

  • *****
  • 3658
    • Mostra profilo
Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #140 il: Gennaio 24, 2019, 22:42:18 pm »
Quando io parlo di orologi-icona non mi riferisco alle quotazioni economiche.
Mi sembrerebbe un discorso molto limitativo…
(Senza considerare che il Calatrava non è certo il Patek che incontra le maggiori attenzioni degli speculatori).

Mi riferisco piuttosto alla capacità di questi orologi di essere diventati punto di riferimento stilistico, sino a entrare nell'immaginario collettivo.

Il Calatrava lo è sin dalle origini: ha introdotto un design  totalmente innovativo per l'epoca, tratto dallo stile Bauhaus, poi imitato da tutti.
Fidati, Robbè!  ;)

Il Daytona non ha avuto sin dall'inizio il successo che gli arriderà solo alla fine degli anni Ottanta.
Non ha avuto nemmeno la stessa carica innovativa del Calatrava.
Ma alcuni tratti stilistici - il colore dei contatori a contrasto, la scala tachimetrica spostata sulla lunetta - sono associati, nell'immaginario collettivo, a questo cronografo (al di là della gradevolezza estetica: io ad esempio non amo quella scala tachimetrica).
Se vediamo un orologio con queste caratteristiche, diciamo subito che "è un Daytona", non che è l'imitazione di qualcos'altro… L'esatto contrario di un orologio "anonimo".  :)

Ovviamente non si tratta degli unici due orologi-icona. Ne esistono molti, anche meno importanti e poco quotati (per "icona", ripeto, non intendo un campione delle aste).
Io li ho accomunati perché hanno la caratteristica di essere riconoscibili senza avere tratti stilistici particolarmente eccentrici. Il che non significa banali o anonimi, proprio perché hanno avuto la capacità di diventare punti di riferimento nel modo più difficile: imponendo uno stile apparentemente semplice.
« Ultima modifica: Gennaio 24, 2019, 23:17:59 pm da Istaro »
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

diemmeo

  • *****
  • 1494
    • Mostra profilo
Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #141 il: Gennaio 24, 2019, 23:02:19 pm »
Il Calatrava lo è sin dalle origini: ha introdotto un design totalmente innovativo per l'epoca, tratto dallo stile Bauhaus, poi imitato da tutti.

Calatrava referenza 96 del 1932, disegnato da David Penney (31 mm diametro).

Bertroo

  • *****
  • 33982
    • Mostra profilo
Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #142 il: Gennaio 24, 2019, 23:21:53 pm »
Quando io parlo di orologi-icona non mi riferisco alle quotazioni economiche.
Mi sembrerebbe un discorso molto limitativo…
(Senza considerare che il Calatrava non è certo il Patek che incontra le maggiori attenzioni degli speculatori).

Mi riferisco piuttosto alla capacità di questi orologi di essere diventati punto di riferimento stilistico, sino a entrare nell'immaginario collettivo.

Il Calatrava lo è sin dalle origini: ha introdotto un design  totalmente innovativo per l'epoca, tratto dallo stile Bauhaus, poi imitato da tutti.
Fidati, Robbè!  ;)

Il Daytona non ha avuto sin dall'inizio il successo che gli arriderà solo alla fine degli anni Ottanta.
Non ha avuto nemmeno la stessa carica innovativa del Calatrava.
Ma alcuni tratti stilistici - il colore dei contatori a contrasto, la scala tachimetrica spostata sulla lunetta - sono associati, nell'immaginario collettivo, a questo cronografo (al di là della gradevolezza estetica: io ad esempio non amo quella scala tachimetrica).
Se vediamo un orologio con queste caratteristiche, diciamo subito che "è un Daytona", non che è l'imitazione di qualcos'altro… L'esatto contrario di un orologio "anonimo".  :)

Ovviamente non si tratta degli unici due orologi-icona. Ne esistono molti, anche meno importanti e poco quotati (per "icona", ripeto, non intendo un campione delle aste).
Io li ho accomunati perché hanno la caratteristica di essere riconoscibili senza avere tratti stilistici particolarmente eccentrici. Il che non significa banali o anonimi, proprio perché hanno avuto la capacità di diventare punti di riferimento nel modo più difficile: imponendo uno stile apparentemente semplice.

Ma hanno fatto strada ad un design, design però comune a tantissime case.
A te ora appaiono come icone perché il marketing spinto li ha portati ad icone.
Ma quei dettami è innegabile che non fossero prerogativa dei due marchi, bensì dell’orolgieria tutta. Poi dopo sono diventati identificativi delle due case.
Tanto che infatti il mercato non li premiava, al contrario premiava altre case (vedi VC).
Per cui il mio non è un discorso economico, bensì di stile.
E quando rolex faceva quel Daytona c’erano altri chrono di caratura superiore.

Istaro

  • *****
  • 3658
    • Mostra profilo
Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #143 il: Gennaio 25, 2019, 00:02:22 am »
Quando io parlo di orologi-icona non mi riferisco alle quotazioni economiche.
Mi sembrerebbe un discorso molto limitativo…
(Senza considerare che il Calatrava non è certo il Patek che incontra le maggiori attenzioni degli speculatori).

Mi riferisco piuttosto alla capacità di questi orologi di essere diventati punto di riferimento stilistico, sino a entrare nell'immaginario collettivo.

Il Calatrava lo è sin dalle origini: ha introdotto un design  totalmente innovativo per l'epoca, tratto dallo stile Bauhaus, poi imitato da tutti.
Fidati, Robbè!  ;)

Il Daytona non ha avuto sin dall'inizio il successo che gli arriderà solo alla fine degli anni Ottanta.
Non ha avuto nemmeno la stessa carica innovativa del Calatrava.
Ma alcuni tratti stilistici - il colore dei contatori a contrasto, la scala tachimetrica spostata sulla lunetta - sono associati, nell'immaginario collettivo, a questo cronografo (al di là della gradevolezza estetica: io ad esempio non amo quella scala tachimetrica).
Se vediamo un orologio con queste caratteristiche, diciamo subito che "è un Daytona", non che è l'imitazione di qualcos'altro… L'esatto contrario di un orologio "anonimo".  :)

Ovviamente non si tratta degli unici due orologi-icona. Ne esistono molti, anche meno importanti e poco quotati (per "icona", ripeto, non intendo un campione delle aste).
Io li ho accomunati perché hanno la caratteristica di essere riconoscibili senza avere tratti stilistici particolarmente eccentrici. Il che non significa banali o anonimi, proprio perché hanno avuto la capacità di diventare punti di riferimento nel modo più difficile: imponendo uno stile apparentemente semplice.

Ma hanno fatto strada ad un design, design però comune a tantissime case.
A te ora appaiono come icone perché il marketing spinto li ha portati ad icone.
Ma quei dettami è innegabile che non fossero prerogativa dei due marchi, bensì dell’orolgieria tutta. Poi dopo sono diventati identificativi delle due case.
Tanto che infatti il mercato non li premiava, al contrario premiava altre case (vedi VC).
Per cui il mio non è un discorso economico, bensì di stile.
E quando rolex faceva quel Daytona c’erano altri chrono di caratura superiore.

Ripeto: temo che non ci intendiamo sui termini…  :(

Per "icona" non intendo l'orologio ambito dal mercato.
Intendo l'orologio che ha tracciato un solco stilistico.
Ed è un merito... innegabile di questi orologi.

Il fatto che siano stati imitati e i loro stilemi siano diventati comuni non cancella questa caratteristica e non li rende "anonimi". Anche perché restano riconoscibili (anche se sono meno riconoscibili di… un Hamilton Ventura  ;D ).
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

e.m.

Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #144 il: Gennaio 25, 2019, 00:16:02 am »
Oltre ai contatori in contrasto i Daytona manuali (credo ref.6263) hanno introdotto i tasti a vite,che tecnicamente non e' cosa da poco.
Per il resto quasi tutto e' dovuto al nome,si fossero chiamati Fossil o Flic Flac l'interesse sarebbe stato uguale a zero o quasi.
Mio papa' aveva un P.W. (Philip Watch,non Patek Philippe  :D ) primi 90, chrono tasti a vite,lunetta nera con tachimetrica bianca sulla stessa,contatori tipo Daytona moderni cioe' con cerchietto in contrasto,Valjoux 7750.
Esteticamente forse piu' bello dei Daytona,valore?A 1500 ci arriviamo?

Bertroo

  • *****
  • 33982
    • Mostra profilo
Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #145 il: Gennaio 25, 2019, 20:22:50 pm »
Quando io parlo di orologi-icona non mi riferisco alle quotazioni economiche.
Mi sembrerebbe un discorso molto limitativo…
(Senza considerare che il Calatrava non è certo il Patek che incontra le maggiori attenzioni degli speculatori).

Mi riferisco piuttosto alla capacità di questi orologi di essere diventati punto di riferimento stilistico, sino a entrare nell'immaginario collettivo.

Il Calatrava lo è sin dalle origini: ha introdotto un design  totalmente innovativo per l'epoca, tratto dallo stile Bauhaus, poi imitato da tutti.
Fidati, Robbè!  ;)

Il Daytona non ha avuto sin dall'inizio il successo che gli arriderà solo alla fine degli anni Ottanta.
Non ha avuto nemmeno la stessa carica innovativa del Calatrava.
Ma alcuni tratti stilistici - il colore dei contatori a contrasto, la scala tachimetrica spostata sulla lunetta - sono associati, nell'immaginario collettivo, a questo cronografo (al di là della gradevolezza estetica: io ad esempio non amo quella scala tachimetrica).
Se vediamo un orologio con queste caratteristiche, diciamo subito che "è un Daytona", non che è l'imitazione di qualcos'altro… L'esatto contrario di un orologio "anonimo".  :)

Ovviamente non si tratta degli unici due orologi-icona. Ne esistono molti, anche meno importanti e poco quotati (per "icona", ripeto, non intendo un campione delle aste).
Io li ho accomunati perché hanno la caratteristica di essere riconoscibili senza avere tratti stilistici particolarmente eccentrici. Il che non significa banali o anonimi, proprio perché hanno avuto la capacità di diventare punti di riferimento nel modo più difficile: imponendo uno stile apparentemente semplice.

Ma hanno fatto strada ad un design, design però comune a tantissime case.
A te ora appaiono come icone perché il marketing spinto li ha portati ad icone.
Ma quei dettami è innegabile che non fossero prerogativa dei due marchi, bensì dell’orolgieria tutta. Poi dopo sono diventati identificativi delle due case.
Tanto che infatti il mercato non li premiava, al contrario premiava altre case (vedi VC).
Per cui il mio non è un discorso economico, bensì di stile.
E quando rolex faceva quel Daytona c’erano altri chrono di caratura superiore.

Ripeto: temo che non ci intendiamo sui termini…  :(

Per "icona" non intendo l'orologio ambito dal mercato.
Intendo l'orologio che ha tracciato un solco stilistico.
Ed è un merito... innegabile di questi orologi.

Il fatto che siano stati imitati e i loro stilemi siano diventati comuni non cancella questa caratteristica e non li rende "anonimi". Anche perché restano riconoscibili (anche se sono meno riconoscibili di… un Hamilton Ventura  ;D ).


No...non ci capiamo...icona non di marketing ma di design...bene...parliamo di orologi anni 70? Il calatrava anni 70 ha creato un design poi come tu dici copiato, giusto?
Ok, questo Eberhard è degli anni 50 e ha tutte le caratteristiche dei calatrava anni 70. Forma degli indici applicati, le sfere s la secondina.
Quindi allora, chi ha ripreso chi?
Quello che tu dici esserenicona di design, non è altro che un design comune a tutti! Che però viene affibbiato ad altri per via del marketing.

Bertroo

  • *****
  • 33982
    • Mostra profilo
Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #146 il: Gennaio 25, 2019, 20:24:34 pm »
Questi due sono dello stesso periodo del calatrava icona...e hanno il medesimo design, comune a tutti...

diemmeo

  • *****
  • 1494
    • Mostra profilo
Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #147 il: Gennaio 25, 2019, 20:58:50 pm »
Questi due sono dello stesso periodo del calatrava icona...e hanno il medesimo design, comune a tutti...
[/quote]

Mi permetto di esprimere il mio parere in questa interessante discussione, su tre modelli che conosco.
Il VC Patrimony è stato lanciato nel 1955 per celebrare i 200 anni della maison. La referenza 33003 con il calibro ultrasottile K/1003 (1,64 mm) è stato un’icona del design, “la montre la plus plate du monde”.
Il Calatrava ref. 96 è invece del 1932, quando erano ancora molto diffusi i tasca, ed ha rappresentato una significativa innovazione.
Entrambe gli orologi hanno fatto scuola, sono ancora presenti (sia pure con dimensioni maggiori e qualche variante) nelle collezioni attuali di VC e PP, e possono essere considerati, a mio avviso, orologi iconici.
Quanto al Daytona originario, il movimento era “povero”, all'inizio non se lo filava nessuno, la qualità dei componenti non regge il confronto con i modelli successivi, è stato oggetto di speculazioni da scuola di marketing, però ...

Bertroo

  • *****
  • 33982
    • Mostra profilo
Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #148 il: Gennaio 25, 2019, 22:17:13 pm »
Esatto Enrico. Il Daytona manuale non è icona di nulla, ne design ne di cassa. Non scherziamo.

Istaro

  • *****
  • 3658
    • Mostra profilo
Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #149 il: Gennaio 25, 2019, 23:08:27 pm »
Il calatrava anni 70 ha creato un design poi come tu dici copiato, giusto?

Il Calatrava, come ti ha ricordato Enrico, è dei primi anni '30, non dei '70...

Il Daytona è stato meno "rivoluzionario", ma si è caratterizzato in ogni caso per alcuni tratti originali (che ho già descritto, inutile ripeterci allo sfinimento) capaci di renderlo riconoscibile.
Se mostri un Daytona, chiunque lo riconosce. Quindi non è anonimo.
Tutto qua.

Poi possiamo dire che non ci piace, che è brutto, che è scadente, che è sopravvalutato, che è gonfiato dal marketing, ecc. ecc.
Non capisco però perché dobbiamo affibbiargli per forza l'etichetta di "anonimo"...
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)