Orologico Forum 3.0

Il daytona è ancora il mito?

Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #75 il: Marzo 24, 2016, 09:12:46 am »
Sulla robustezza il FP1185 non credo abbia mai palesato problemi, il fatto che sia più piccolo e sottile è un plus solo in parte, se consideriamo un Overseas il vantaggio dato da ciò è ininfluente, anzi un 4130 di dimensioni maggiori riempirebbe meglio la cassa di quanto non lo faccia il piccolo FP. Se però sonsideriamo il chrono Blancpain da 34mm, o anche il Leman da 38mm, li lo spessore può essere un plus, perchè quando hai un crono automatico da 10mm totali, si ha un orologio più leggero, piatto e più comodo, oltrechè più appagante anche alla vista quando si vede al polso, almeno per me.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #76 il: Marzo 24, 2016, 09:17:22 am »
Io non credo che il Daytona sia "fortemente" sovraprezzato, almeno non così tanto, ci sono orologi che lo sono molto di più come l'AP 15300/15400, il PP 5711 ed affini, ma anche diversi altri come alcuni Panerai.
Costa è vero, ma quale orologio di un certo pregio o prestigio è economico, se un Eberhard Chrono4 costa 3,5/4k, per me il Daytona i 5/6k li potrebbe anche valere.
Poi lungi da me l'idea di difendere Rolex, ma quanti cronografi industriali di oggi possono vantare un calibro migliore di quello del Daytona in quella classe di prezzo?
Faccio mio lo scritto di Leandro ed aggiungo che,almeno per le ref. con ghiera in acciaio,il Daytona e' ai miei occhi uno sportivo,vero, molto bello.
Mito tramontato?
Almeno nelle citta' ormai povere di alcune zone d'Italia direi proprio di no.
Consentitemi due considerazioni di senso opposto,una negativa e l'altra positiva.
Parto dalla seconda:se non ci fosse stato il Daytona avremmo avuto molti meno adepti all'orologeria;
l'aspetto negativo:il Daytona e' stato l'orologio che ha ingenerato,nelle menti di quasi tutti,il concetto dell'orologio come investimento remunerativo.
Ermanno condivido, salvo un piccolo punto: per me sia l'aver dato il la alla idea di "investimento", una vera sciagura a lungo termine, sia l'aver così allargato la platea di coloro che ambivano ad un orologio di prestigio, sono due fattori negativi che imputerei al Daytona più che positivi. Per il resto l'orologio in sé non è male, visto al polso da vicino ha delle ottime proporzioni, capisco possa piacere. A me già solo parlarne fa venire l'orticaria.


Si Marco, ma possiamo valutare anche l'orologio in se, cioè scevri da condizionamenti che ne hanno decretato: successo, mito, status, desiderabilità, investimento e scopi di lucro vari, posso capire che è difficile, ma credo si possa anche valutare in modo crudo e semplice il solo oggetto, coi suoi pregi reali e i suoi difetti.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
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Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #77 il: Marzo 24, 2016, 09:41:07 am »
Sulla robustezza il FP1185 non credo abbia mai palesato problemi, il fatto che sia più piccolo e sottile è un plus solo in parte, se consideriamo un Overseas il vantaggio dato da ciò è ininfluente, anzi un 4130 di dimensioni maggiori riempirebbe meglio la cassa di quanto non lo faccia il piccolo FP. Se però sonsideriamo il chrono Blancpain da 34mm, o anche il Leman da 38mm, li lo spessore può essere un plus, perchè quando hai un crono automatico da 10mm totali, si ha un orologio più leggero, piatto e più comodo, oltrechè più appagante anche alla vista quando si vede al polso, almeno per me.
Si appunto Leo, se parliamo di un orologio sottile/elegante l'FP ha dei vantaggi, ma su uno sportivo di queste dimensioni ciò è irrilevante o persino controproducente.

Invece sulla robustezza ho pochi dubbi.
A parte le esperienze di Rolex con microstella visti al polso di motociclisti, credo che basti confrontare le due macchine per capire qual'è la più affidabile da questo punto di vista.
Poi possiamo parlare quanto vogliamo di vissuti positivi avuti con entrambi i movimenti, ma non sono dati scientifici e difficilmente penso che il proprietario di un Blancpain da 34mm abbia portato al limite il suo orologio, cosa che invece non mi sento di escludere con chi abbia un Daytona.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

ciaca

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Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #78 il: Marzo 24, 2016, 13:02:17 pm »
Ho un Leman con F185 (la versione flyback del 1185) che ho usato molto, ovviamente molto più dei piccoli eleganti, e ancora oggi marcia, parte, arresta e resetta come fosse nuovo.

Il fp1185 proprio per essere stato usato su un gran numero di modelli, anche sportivi, da quasi 30 anni a questa parte, è uno dei cronografi più ampiamente collaudati (più debole la versione rattrapante). E difatti non ha difetti noti di alcun tipo, solo scelte progettuali che disturbano la vista (come la brutta piattina da cui sono ricavati tutti i leveraggi) ma che gli hanno permesso di essere il crono automatico più sottile al mondo per quasi 3 decenni.

È un calibro pensato per un risultato (lo spessore ridotto) e non per essere ammirato da un fondello.
Paragone col 4130? Per me fuori luogo, a parte che sono entrambi ad innesto verticale altro in comune non hanno. L'1185 per l'epoca in cui fu realizzato è un progetto audace (pensato oltre allo spessore ridotto per una completa gamma di calibri automatici e manuali, semplici e rattrapanti), il 4130 ai giorni nostri assolutamente convenzionale (benché comunque ben realizzato e sorprendente per cura del dettaglio anche in rapporto ai volumi del prodotto). Con un unico per me enorme difetto: la posizione delle ruote e dei conseguenti compax disallineata rispetto alla mediana del calibro, che da vita a quadranti brutti. Non l'unico, purtroppo.

Tornando all'orologio, il 16520 è un orologio degli anni 70 (concettualmente e come qualità generale della fattura indistriale) giunto fino al nuovo millennio con un'estetica molto personale, a cavallo tra la cifra stilistica tipica degli anni 70 (sfere e quadrante per esempio) e certe scelte chiaramente legate agli anni 80.

Il 116520 è il primo esempio di quello che viene in genere chiamato "nuovo corso", un orologio meglio realizzato in molte parti (Come il movimento) e con una qualità percepita superiore, ma esteticamente discutibile nell'armonia generale.
Il 116520 è stato quello che ha "sepolto" il daytona come status symbol e ne ha raccolto l'eredità come oggetto di facile commercio, per le ragioni che sono già state ampiamente descritte.

Oggi, in un momento assai grigio e con all'orizzonte incognite rilevanti sulla tenuta di questo settore Rolex presenta una variante ancora più commerciale e popolare di questo già brutto 116520, quello che le masse invocavano da diversi anni avendo anche già provveduto a disegnarlo; Rolex non cambia nulla e glie lo propone così come glie l'hanno chiesto, segno evidente che ha una certa urgenza di defibrillare le vendite.

Un'operazione, per il modo semplicistico in cui è stata portata avanti, che per me non era prevista. Una scelta di breve come quelle che si fanno quando ci si trova in difficoltà. Per mettere una pezza.

Perché un "nuovo" daytona era un'occasione troppo grande per risolvere una serie di difetti e di scelte poco gradite (grafica dei quadranti, proporzioni di sfere e indici, carrure lucida anche sulla parte superiore, maglia centrale lucida del bracciale, ecc ecc) per sprecarla in un'operazione così dozzinale e sempliciona, se i tempi non avessero imposto scelte frettolose.
« Ultima modifica: Marzo 24, 2016, 13:09:34 pm da ciaca »
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Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #79 il: Marzo 24, 2016, 13:58:20 pm »
Ad ogni modo avrebbero potuto senz'altro rendere il nuovo Daytona più bello di questo. Se l'idea di quella ghiera nera era ad esempio quella di avvicinare il nuovo all'estetica del 6239 credo sia fallita abbondantemente. Sui compax e la loro posizione rialzata si sarebbe potuto far poco nulla, ma ad esempio li si poteva fare con la scala esterna di questi più sottile o meglio sempre coi colori a contrasto col quadrante come il Newman, gli indici potevano essere più sottili, diciamo almeno come quelli del 16520 o similari, perchè questi sono proprio bruttini, credo che anche tasti e spallette potevano essere addolciti per un effetto visivo più leggero, ed anche la ghiera nera più assottigliata male non ci stava.
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Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #80 il: Marzo 24, 2016, 14:02:41 pm »
Non credo che ci fosse alcun intento di rifarsi a chissà che.
Solo una soluzione in fretta e furia, presa dai rendering che circolano da anni sui vari blog, di come bastasse poco per provare a svecchiare un 116520 portandolo da un orologio degli anni 80 ad uno alla moda dei giorni nostri. E quello hanno fatto.
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Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #81 il: Marzo 24, 2016, 14:08:21 pm »
Se così fosse, e non avrei neanche modo di dubitarne, non trovo un solo motivo per farmi piacere questo orologio più dei suoi predecessori, quel minimo sindacale richiesto per donare nuova luce al Daytona per me non è mai stato raggiunto con questo orologio. Un'altra occasione fallita che va ad accomunarsi a quella dei vari nuovi Sub-Gmt-Milgauss... e compagnia bella.
« Ultima modifica: Marzo 24, 2016, 14:10:13 pm da leolunetta »
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
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Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #82 il: Marzo 24, 2016, 14:12:11 pm »
Ad ogni modo avrebbero potuto senz'altro rendere il nuovo Daytona più bello di questo. Se l'idea di quella ghiera nera era ad esempio quella di avvicinare il nuovo all'estetica del 6239 credo sia fallita abbondantemente. Sui compax e la loro posizione rialzata si sarebbe potuto far poco nulla, ma ad esempio li si poteva fare con la scala esterna di questi più sottile o meglio sempre coi colori a contrasto col quadrante come il Newman, gli indici potevano essere più sottili, diciamo almeno come quelli del 16520 o similari, perchè questi sono proprio bruttini, credo che anche tasti e spallette potevano essere addolciti per un effetto visivo più leggero, ed anche la ghiera nera più assottigliata male non ci stava.

....a me l'orologio non dispiace anzi, non costasse una cifra irragionevole sarebbe interessante, quel che più mi disturba sono quegli indici grassi e le solite magalomani scritte, tanto più che essendo scritto Rolex più e più volte tutto attorno alla lunetta interna, avrei osato e.... non avrei ripetuto la solita sfilza di castronerie. In tal modo sarebbe già stato un daytona dal quadrante diverso.  ;D

Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #83 il: Marzo 24, 2016, 14:16:16 pm »
Ad ogni modo avrebbero potuto senz'altro rendere il nuovo Daytona più bello di questo. Se l'idea di quella ghiera nera era ad esempio quella di avvicinare il nuovo all'estetica del 6239 credo sia fallita abbondantemente. Sui compax e la loro posizione rialzata si sarebbe potuto far poco nulla, ma ad esempio li si poteva fare con la scala esterna di questi più sottile o meglio sempre coi colori a contrasto col quadrante come il Newman, gli indici potevano essere più sottili, diciamo almeno come quelli del 16520 o similari, perchè questi sono proprio bruttini, credo che anche tasti e spallette potevano essere addolciti per un effetto visivo più leggero, ed anche la ghiera nera più assottigliata male non ci stava.

....a me l'orologio non dispiace anzi, non costasse una cifra irragionevole sarebbe interessante, quel che più mi disturba sono quegli indici grassi e le solite magalomani scritte, tanto più che essendo scritto Rolex più e più volte tutto attorno alla lunetta interna, avrei osato e.... non avrei ripetuto la solita sfilza di castronerie. In tal modo sarebbe già stato un daytona dal quadrante diverso.  ;D


Io invece non mi sarei accontentato di così poco, avevano secondo me già un bell'orologio(6239) da poter riprendere in chiave moderna e farne venire fuori qualcosa di realmente gradevole, anche se dal sapore un pò vintage. Secondo me sarebbe piaciuto a tantissimi, me compreso forse.
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Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #84 il: Marzo 24, 2016, 14:18:10 pm »
Sugli indici concordo con voi, più sottili avrebbero alleggerito il quadrante donandogli anche maggior eleganza. Stesso dicasi della lunetta, però in questo caso non so se sarebbe e stato possibile rendere ugualmente leggibili le incisioni.
Il disallineamento dei compax invece non mi disturba  ne sul Daytona ne su altri crono.
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Ermanno Muzii

Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #85 il: Marzo 24, 2016, 15:36:58 pm »
Io non credo che il Daytona sia "fortemente" sovraprezzato, almeno non così tanto, ci sono orologi che lo sono molto di più come l'AP 15300/15400, il PP 5711 ed affini, ma anche diversi altri come alcuni Panerai.
Costa è vero, ma quale orologio di un certo pregio o prestigio è economico, se un Eberhard Chrono4 costa 3,5/4k, per me il Daytona i 5/6k li potrebbe anche valere.
Poi lungi da me l'idea di difendere Rolex, ma quanti cronografi industriali di oggi possono vantare un calibro migliore di quello del Daytona in quella classe di prezzo?
Faccio mio lo scritto di Leandro ed aggiungo che,almeno per le ref. con ghiera in acciaio,il Daytona e' ai miei occhi uno sportivo,vero, molto bello.
Mito tramontato?
Almeno nelle citta' ormai povere di alcune zone d'Italia direi proprio di no.
Consentitemi due considerazioni di senso opposto,una negativa e l'altra positiva.
Parto dalla seconda:se non ci fosse stato il Daytona avremmo avuto molti meno adepti all'orologeria;
l'aspetto negativo:il Daytona e' stato l'orologio che ha ingenerato,nelle menti di quasi tutti,il concetto dell'orologio come investimento remunerativo.
Ermanno condivido, salvo un piccolo punto: per me sia l'aver dato il la alla idea di "investimento", una vera sciagura a lungo termine, sia l'aver così allargato la platea di coloro che ambivano ad un orologio di prestigio, sono due fattori negativi che imputerei al Daytona più che positivi. Per il resto l'orologio in sé non è male, visto al polso da vicino ha delle ottime proporzioni, capisco possa piacere. A me già solo parlarne fa venire l'orticaria.
Pero' Marco il mercato "allargato" comporta dei vantaggi per tutti:per me che riesco ad acquisire a cifre umane pezzi che tale mercato disdegna e per te che puoi circondarti di orologi "strani" che se i numeri fossero stati diversi non sarebbero mai stati prodotti.

mbelt

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Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #86 il: Marzo 24, 2016, 15:51:20 pm »
Io non credo che il Daytona sia "fortemente" sovraprezzato, almeno non così tanto, ci sono orologi che lo sono molto di più come l'AP 15300/15400, il PP 5711 ed affini, ma anche diversi altri come alcuni Panerai.
Costa è vero, ma quale orologio di un certo pregio o prestigio è economico, se un Eberhard Chrono4 costa 3,5/4k, per me il Daytona i 5/6k li potrebbe anche valere.
Poi lungi da me l'idea di difendere Rolex, ma quanti cronografi industriali di oggi possono vantare un calibro migliore di quello del Daytona in quella classe di prezzo?
Faccio mio lo scritto di Leandro ed aggiungo che,almeno per le ref. con ghiera in acciaio,il Daytona e' ai miei occhi uno sportivo,vero, molto bello.
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Almeno nelle citta' ormai povere di alcune zone d'Italia direi proprio di no.
Consentitemi due considerazioni di senso opposto,una negativa e l'altra positiva.
Parto dalla seconda:se non ci fosse stato il Daytona avremmo avuto molti meno adepti all'orologeria;
l'aspetto negativo:il Daytona e' stato l'orologio che ha ingenerato,nelle menti di quasi tutti,il concetto dell'orologio come investimento remunerativo.
Ermanno condivido, salvo un piccolo punto: per me sia l'aver dato il la alla idea di "investimento", una vera sciagura a lungo termine, sia l'aver così allargato la platea di coloro che ambivano ad un orologio di prestigio, sono due fattori negativi che imputerei al Daytona più che positivi. Per il resto l'orologio in sé non è male, visto al polso da vicino ha delle ottime proporzioni, capisco possa piacere. A me già solo parlarne fa venire l'orticaria.
Pero' Marco il mercato "allargato" comporta dei vantaggi per tutti:per me che riesco ad acquisire a cifre umane pezzi che tale mercato disdegna e per te che puoi circondarti di orologi "strani" che se i numeri fossero stati diversi non sarebbero mai stati prodotti.
Questo lo capisco Ermanno, però a mio avviso alla base di tutta la decadenza che sta riguardando questo settore c'è proprio l'eccessivo numero di persone che se ne interessano e comprano orologi di lusso. E io sospetto che poi neppure se li possano in tanti permettere, e anche questo crea il problema della rivalutazione, della tenuta del valore, e di tutte queste fesserie qui. Cioè l'orologeria di qualità per me doveva rimane di nicchia, l'hanno troppo rafforzata grazie al lusso e ai Daytona. Non sarà tutta colpa di un orologio, ma per me vedendo come sono gli orologi oggi sono più i danni che i vantaggi. Come nel caso di Patek e dei suoi 58.000 pezzi l'anno.
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Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #87 il: Marzo 24, 2016, 16:00:41 pm »
Sicuramente è vero che la grande popolarità del daytona e a seguire di molti altri, non solo Rolex, ha creato un volume d'affari e un'industria del lusso orologiero del tutto nuova e diversa dalla nicchia che era sempre stata fino agli anni 70.
Però è anche vero che senza questa grande popolarità forse l'orologeria non sarebbe mai più rinata dalle sue ceneri.
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Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #88 il: Marzo 24, 2016, 16:44:58 pm »
Sicuramente è vero che la grande popolarità del daytona e a seguire di molti altri, non solo Rolex, ha creato un volume d'affari e un'industria del lusso orologiero del tutto nuova e diversa dalla nicchia che era sempre stata fino agli anni 70.
Però è anche vero che senza questa grande popolarità forse l'orologeria non sarebbe mai più rinata dalle sue ceneri.


Se fosse così dovremmo tutto al Daytona(o altri orologi status) e ringraziare tutti quelli che hanno interpretato l'orologeria per ciò che invece noi detestiamo. E' possibile senz'altro che sia tristemente vero, diciamo una rosa rinata nel cemento.
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Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #89 il: Marzo 24, 2016, 17:40:46 pm »
Industria e lusso hanno convissutoin orologeria per 50 anni senza che l'una inficiasse la qualità dell'altro, né ne invadesse il campo.
L'industria faceva gli strumenti da uso quotidiano, le c.d. commodities, il lusso era l'alta orologeria artigianale.

Negli anni 80 la svolta che ha ribaltato tutto, e di cui il daytona è solo effetto e non causa.
La qualità dei sistemi industriali si eleva al punto che è lo stesso prodotto industriale ad essere percepito come lusso, al punto che anche chi fino a quel momento aveva fatto alta orologeria artigianale si mette a fare orologeria industriale, il lusso diventa così prodotto di serie (mentre scompare il prodotto industriale come strumento essendo ormai l'orologio meccanico vetusto a tale scopo) mentre il prodotto di pregio artigianale, che fino a quel momento aveva incarnato lusso e anche status, perde la sua ragion d'essere.

A questo si affianca un benessere diffuso che per tutti gli anni 80 spinge i nuovi parvenu nella bocca della bestia, anche sotto la falsa promessa dell'investimento e della rivalutazione, ed ecco che i numeri di questo mercato iniziano ad assumere proporzioni che non avevano mai avuto sotto l'insegna del lusso, griffato e "accessibile a tutti" come mai avrebbe potuto essere con le piccole produzioni artigianali d'alto livello, e dell'investimento.

E così le icone della rinata orologeria diventano prodotti non di pregio eccelso, come erano negli anni 50 e 60, ma prodotti industriali di massa ancorché debitamente griffati, come la quasi totalità degli orologi dagli anni 80 a venire.

E così ecco il daytona (ma non solo il daytona), che è stato il primo di questi fenomeni :)
« Ultima modifica: Marzo 24, 2016, 17:59:23 pm da ciaca »
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