Caterham? C'entra tanto con una Mog quanto c'entra con una Nissan, ovvero: nulla.
Mi permetto di fare un minimo di chiarezza, perchè c'è poca informazione sull'universo Mog e sulle vetture inglesi.
Allora, il mondo Morgan si divide in tra le cosiddette “tradizionali” e le “moderne”.
Le Aero (e le più recenti Plus8 - in pratica una Aero8 con il “vestito” tradizionale) di cui si parla, sono le moderne.
Perchè moderne? Perchè l'Aero è il primo modello di Morgan ridisegnato completamente da zero dal 1936 e perchè il telaio delle Aero è in alluminio incollato e rivettato a cui poi viene unita una scocca di alluminio, mentre le tradizionali vengono realizzate con un telaio in acciaio con su una scocca in frassino ricoperta di alluminio.
L'Aero nasce nel 2000 e, fino al nuovo modello delle foto di Croix, ha visto grossomodo quattro step evolutivi di carrozzeria, mentre meccanicamente la differenza sta nei vari V8 (tutti BMW) usati passando dall'M62B44 da 4.4l e 286cv della mkI all'N62B44 da 4.4l e 333cv della mkII fino all'N62B48 da 4.8l e 367cv delle ultime.
Ovviamente le modifiche e i cambiamenti non sono solo questi, ma se si vuole se ne parlerà in seguito.
Come detto, l'Aero nasce nel 2000 con carrozzeria cabrio - disegnata da Matthew Humphries, nato e cresciuto a Malvern, esattamente dove vengono costruite a mano tutte le morgan, tradizionali e moderne - fino a quando, nel 2006, al cospetto di Charles Morgan (nipote del fondatore ed attuale CEO dell'azienda) si presenta il principe Eric Sturdza chiedendo una macchina “su misura”.
Già felice possessore di una Aero8, voleva una coupè con il vetro posteriore apribile ad ali di gabbiano, l’interno in pelle plissettata e soprattutto con un pianale piano per i bagagli dove poter mettere il suo set di valigie Schedoni (che fa valigeria anche per la Ferrari). Quattro mesi dopo la sua visita, la macchina veniva consegnata al principe e presentata al Salone di Ginevra del 2005. Nasce la Aeromax.
"Aero-" perche’ deriva dall’Aero8 e "-max" perchè Max è il nome del figlio di Charles Morgan (il cui padrino, combinazione, è il principe Sturdza).
E per qualche altro anno la Aeromax è rimasta una vera one-off.
Ma l’interesse cresceva, e assieme all'interesse anche il potenziale fatturato e produzione della piccola fabbrichetta di Malvern, così Charles Morgan ha avuto l’autorizzazione da parte del principe - nel 2009, in occasione del centenario della fondazione della Morgan - di produrre altre 100 Aeromax (in realtà diverse da quella destinata al principe per un discorso di economie di scala e condivisione di componenti con le Aero8).
I 100 esemplari sono stati tutti rapidamente venduti già sulla carta con 25k sterline di anticipo.
Una volta finita la produzione dell’Aeromax, Morgan ha presentato la Aero Supersports nel 2009 al concorso di eleganza a Villa d’Este nella categoria concept e prototipi (esemplare che si distingue da quella in produzione per i leveraggi dell’apertura del portellone, le dimensioni del vano bagagli - poi enormemente ingrandito grazie al riposizionamento del serbatorio - e ovviamente le finiture, ancor più lussuose e ricercate rispetto alla versione poi messa in commercio).
Inizialmente pensata in 100 esemplari, la produzione pianificata è stata poi allargata a 200 che, con la Aero Coupè – in pratica una Supersports coupè – sono saliti a 250 totali.
Non credo circolino, ad oggi in giro per il mondo, più 50 esemplari tra Aero Supersports e Aero Coupè.
E' una macchina unica, a mio modo di vedere terrificante nella bruttezza, ma così particolare e piena di personalità da essere viva.
Viva perchè ognuna delle Aero è come fosse un modello a sè per configurazione totalmente personalizzata, carattere, impronta, pregi e difetti, viva perchè la connessione fra la Aero e chi la possiede è più vicina a quella che si crea fra cane e padrone di quella che si ha fra auto e possessore, perchè chi compra una Mog non compra semplicemente una macchina ma compra un'esperienza, fatta di pelle a profusione, legni, rumori, scricchiolìi, scomodità, guasti, noie elettriche, ma emozioni e sensazioni che tutta l'avventura Morgan significa.
Un amico carissimo ha una Supersport, particolarissima nella configurazione, che quasi assurdamente usa come auto di tutti i giorni e, allo stesso tempo, che ama e cura come e più di una figlia e poche settimane fa è tornato da una visita allo stabilimento di Malvern.
Brutta come poche, ma magica.
PS: Wiesmann è l'unica realtà minimamente avvicinabile a quella Morgan, e peraltro la MF4 è uno dei miei sogni dichiarati da sempre (e nella prima versione condivide anche il motore con la Aero), infinitamente bella. Ma diversa.