Devo dire che in una
supercar lo stile manga arrivo pure a capirlo, anche se non mi piace e lo trovo meno apprezzabile di una linea che esprima la propria aggressività con eleganza.
In una berlina, però, quello stile risulta proprio stonato, soprattutto se esasperato con decise rotture delle linee (come nella nuova Prius).
Teniamo conto, ad ogni modo, che per i Giapponesi non è un
divertissement, una stravaganza, ma quasi un tratto identitario.
L'immaginario dei
manga e degli
anime infatti, è profondamente radicato nella cultura giapponese contemporanea.
I giovani giapponesi praticano abitualmente il
cosplay, cioè la pratica di andare in giro vestiti come i personaggi di quei fumetti (non solo in occasione di "raduni", ma nel tempo libero!); a Tokio c'è un intero quartiere, Akihabara, dedicato al mondo
manga e
anime (centri commerciali a tema, palazzi multipiano per i videogiochi); davanti a un grande centro commerciale (non a tema) hanno eretto una gigantesca statua-robot di Gundam...
Un fenomeno che si presenta quindi come un tassello di un Paese che sembra quasi alla ricerca di un identità compiuta, oscillando tra tendenze molto diverse: un rigido attaccamento alle tradizioni (però "amputate" dopo la Seconda Guerra Mondiale"); l'ammirazione e l'imitazione maniacale verso molti simboli e costumi occidentali; la proiezione in un immaginario ai confini tra il futuristico e il fantastico.
I Giapponesi sono un popolo intelligente, per cui non capisco come facciano a non rendersi conto che si tratta di una "cultura" assolutamente unica, non esportabile...