Questi borghi, perlomeno quelli umbri, per motivi di lavoro io li conosco bene.
Partiamo dai centri più grandi tipo Todi, Orvieto, Spoleto.
Le parti storiche che sono poi quelle più pregevoli come architettura, sono state costruite e ricostruite nei secoli con materiali e tecniche diverse, spesso modificando o riprendendo strutture esistenti.
Le palazzine, gli edifici, le chiese sono tutte interconnesse, collegate da muri comuni, nella maggioranza dei casi senza opere fondarie vere e proprie, anzi quasi tutte con cantine o superfici interrate. (Scavando nelle vie mi è capitato di sfondare qualche cantina con la volta posta a meno di un metro dal piano stradale).
In queste condizioni non riesco ad immaginare opere di rafforzamento sismico attuabili.
Si, qualche chiave e tirante sui muri come spesso si vede, qualche iniezione di resine o cemento, reti elettrosaldate, ma possono trasformare un edificio strutturalmente non antisismico in un esempio di resistenza?
Secondo me no, ma non sono un ingegnere edile.....
Una cosa senz'altro utile e' quella di evitare solai e tetti pesanti nelle ristrutturazioni utilizzando travi in legno come un tempo.
Però anche qui esistono dei problemi. Ad esempio i vigli del fuoco che spesso non danno parere positivo (e quindi agibilità) a case con tali tipi di solai.
Si, perché mentre ora intervistati fanno a gara a chi trova la soluzione migliore, dopo sono i primi a rompere i testicoli con discutibili prescrizioni anti-incendio.
Non mi fate dire le cazzate che pretendono i funzionari tecnici dei VV.FF. sennò vi faccio crollare anche questo mito.....
In definitiva, i nostri borghi sono belli per come sono ingegnosamente costruiti dai nostri avi, pensare di farli diventare resistenti e robusti come una moderna Tokio e' pura demagogia strumentale per far vedere che tutto è possibile all'uomo 2.0 del Matteo nazionale....