Comunque parlare di riedizione che rispecchi le caratteristiche sul moonwatch mi sembra la cosa più incomprensibile.
Non c'è orologio che sia rimasto più uguale a se stesso del moon, sono cambiate le anse, il calibro ......si ma sono cambiamenti introdotti 50 anni fa non adesso. Ok non sarà esattamente quello che è andato sulla luna ma insomma
Io la vedo così: se sono una signora che vuole avere al polso lo "stesso" orologio di Audrey Hepburn, cercherò un bel Cartier Tank che - con la sua linea - mi faccia sentire "elegante come una diva".
Se al suo interno c'è un movimento al quarzo anziché manuale, ciò interferirà poco con l'elemento
emozionale che mi induce a guardare a quell'orologio, poiché tale elemento è basato soprattutto sull'estetica.
Se invece guardo con interesse al
moonwatch, qual è l'elemento emozionale che mi attrae?
L'idea di avere lo "stesso" orologio degli astronauti, ma non nel senso estetico, bensì nel senso di indossare l'orologio "scelto per andare nello spazio".
La mitologia dello Speedmaster è quella dell'orologio non prodotto appositamente per le missioni spaziali, ma selezionato in maniera anonima dalla NASA tra i cronografi in commercio all'epoca e sottoposto a una dura selezione comparativa per individuare il più adatto alle missioni lunari: il più preciso, il più affidabile, il più robusto... il "più"!
Ebbene, nella definizione di questo elemento emozionale il calibro è tutt'altro che secondario (e certo più essenziale del vetroplastica, che comunque gradirei nel contesto di un orologio quasi interamente conforme all'originale).
Se viene meno il calibro, viene meno - per me - tutta la "poesia" (ma anche la concretezza) del riferimento storico.
Resta un orologio che
somiglia a quello andato sulla luna.
Che poi questo snaturamento sia avvenuto quasi subito, cinquant'anni fa, per offrire a una platea più vasta e di bocca buona (a prezzi più contenuti) un orologio che somigliasse a quello storico, mi cambia poco.
Il risultato è magari un ottimo orologio, con un calibro (il 1861) affidabile, che però giudico esclusivamente per le sue caratteristiche tecnico-estetiche.
E allora il vetroplastica lo scelgo se mi piace, non perché aggiunga alcunché a un elemento emozionale (storico) per me assente.