Come filosofia sono sulla stessa linea di Fabri, gli annuali sono orologi senza senso.
1) Sono una semplificazione dei perpetui pur avendone spesso lo stesso prezzo.
2) non è una reale complicazione essendo di abbastanza semplice esecuzione tecnica.
Beh, dire che non si tratta di una "reale" complicazione mi sembra una bella forzatura...
Una "complicazione" è una
caratteristica del movimento che regola funzioni aggiuntive rispetto a quelle delle ore e dei minuti.
Non è in discussione la "complessità" di tale caratteristica (esistono complicazioni di maggiore o minore difficoltà realizzativa), ma la sua attitudine a fornire informazioni supplementari nell'affissione.
A rigore, quindi, anche il semplice datario è una complicazione.
A maggior ragione il calendario annuale: un meccanismo che fornisce l'indicazione della data, del giorno della settimana, del mese e delle fasi lunari, e che distingue i mesi da 30 giorni da quelli da 31, non è certo la più banale tra le complicazioni...
Anzi, mi sembra che Fabrizio denunciasse proprio il difetto opposto: che i meccanismi dei calendari annuali sono spesso inutilmente elaborati.
Tutt'altro discorso è il parallelo col calendario perpetuo.
E' ovvio che quest'ultimo ha un pregio maggiore, e che a parità di prezzo (o per differenze di prezzo esigue) è da preferire.
Ma non è un buon motivo, mi sembra, per sminuire concettualmente i calendari annuali.
Perché se il valore di una complicazione è dato solo dal paragone con altre concettualmente simili, potremmo dire che il calendario annuale è più elaborato del calendario completo semplice; e che anche il perpetuo vale meno del secolare...