La foto di questo interessante Eberhard è stata scattata all'interno di una ormai storica orologieria e gioielleria di Taranto, da decenni concessionaria della grande E:
Dopo averlo valutato per qualche inuto il proprietario, approfittando della nostra ormai ultra decennale conoscenza, mi propone subito un prezzaccio (
), giustificato dal fatto che Eberhard sta eliminando la concessione e quindi lui deve smaltire gli esemplari in cassaforte (comunque tutti nuovi e regolarmente a listino).
Questo mi ha dato da pensare: se Eberhard va via da lui, allora va via da Taranto, città che è pur sempre un capoluogo di provincia da oltre 170.000 abitanti e con un non gigatensco ma significativo flusso di turisti. Peraltro anche negli altri capoluoghi non va molto meglio...
Mi chiedo se a queste maison, indipendenti e no, convenga ridurre il numero dei concessionari.
Davvero le vendite online sopperiscono ad una bella vetrina su strada? Davvero ci sono tanti appassionati che acquistano in rete, a scatola chiusa e senza ammirare dal vivo le sfumature dei quadranti, l'adattabilità delle casse ecc.? Insomma:
i conti tornano?