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Gli italiani e gli orologi da polso nel 2oo7...

Andrea80

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Gli italiani e gli orologi da polso nel 2oo7...
« il: Maggio 22, 2008, 11:33:19 am »
Ecco pubblicati i dati di vendita e le preferenze nel mercato italiano (relativo all'anno 2oo7) dei nostri tanto amati orologi. Ancora una volta la donna la fa da padrone... ma alla qualità (come già evidenziato in qlk altra discussione), mette d'avanti l'apparire...
Cosa ne pensate????



Nel corso del 2007 in Italia sono stati venduti 8,4 milioni gli orologi da polso, per un valore di 1,49 miliardi di euro: sono questi i dati globali elaborati da GfK Marketing Services Italia, primo gruppo di ricerche di mercato in Italia nell’ambito della terza indagine annuale sugli acquisti di orologi da polso in Italia effettuata per conto di ASSOROLOGI.

L’anno si chiude quindi con una leggera contrazione (-2%) delle vendite a quantità a cui corrisponde una netta crescita a valore (+9,5%): si conferma quindi la tendenza all’incremento del prezzo medio che passa dai 141 euro del 2005 ai 159 euro del 2006 fino ai 178 euro del 2007.

A quantità prevalgono i modelli da donna (53% contro il 38 da uomo), mentre sul piano del valore le posizioni si invertono (43% da donna e 54% da uomo).
Si conferma la prevalenza dei modelli solotempo (81%) rispetto ai cronografi, nonché dei movimenti al quarzo (63%) che però perdono terreno rispetto all’anno precedente nei confronti dei modelli meccanici (37%).
Costante la preferenza per la cassa in acciaio (84%) così come per il quadrante analogico (91%) mentre il bracciale in metallo si conferma il più diffuso (49%).

Il canale tradizionale (Gioiellerie ed orologerie) resta quello privilegiato (52% degli acquisti in quantità e 66% a valore). Interessanti le performance delle gioiellerie poste all’interno di centro commerciali (15,3% a quantità e 12,9% a valore) mentre stupiscono la crescita del canale Internet (1,2 a quantità ma 5% a valore) ed il dato (rilevato separatamente per la prima volta) delle bancarelle da strada (10% a quantità e 3,3% a valore).

«Su questo dato – afferma il Presidente ASSOROLOGI Mario Peserico - sembra opportuna una riflessione relativa al fenomeno della contraffazione sul quale l’Associazione è impegnata da tempo anche con campagne di forte impatto mediatico. In ogni caso, ci sembra di poter affermare che il mercato italiano si conferma reattivo e dinamico e quindi in grado di affrontare con buoni risultati anche un contesto economico certamente non favorevole sul piano dei consumi e della capacità di spesa».


L'onore dipende spesso dall'ora che segna l'orologio - Guillaume Apollinaire

Airangel

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« Risposta #1 il: Maggio 22, 2008, 11:43:35 am »
il dato che mi fa più effetto è quello delle bancarelle da strada....[:0]

Andrea80

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« Risposta #2 il: Maggio 22, 2008, 11:49:23 am »
in effetti è impressionante... cmq l'aumento della percentuale dei meccanici a scapito dei quarzi è un valore importante... [:I]

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Airangel

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« Risposta #3 il: Maggio 22, 2008, 11:51:27 am »
Andrea80 ha scritto:

in effetti è impressionante... cmq l'aumento della percentuale dei meccanici a scapito dei quarzi è un valore importante... [:I]


sì ma sono sempre al 63%...incredibile....[:0]

Andrea80

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« Risposta #4 il: Maggio 22, 2008, 11:53:23 am »
... angelo... è normale... io penso che di quel 63% un buon 90% nemmeno la conosce la differenza tra un meccanico ed un quarzo...
è questa la cosa assurda [V]

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« Risposta #5 il: Maggio 22, 2008, 12:10:43 pm »
Secondo me occorre considerare che la maggior parte delle persone cerca in un orologio estetica e prezzo. Quindi il quarzo ti fornisce un costo minore a parità di "prestazioni" (intese come precisione, affidabilità, funzioni). Poi del resto un bell'orologio al quarzo che fa il suo dovere non è da disprezzare! Sono pochi (ed è giusto che sia così ...) quelli che sanno cosa c'è dentro e dietro e quindi consapevolmente scelgono un oggetto di caratura diversa quale un orologio meccanico. Ancora meno poi sono quelli che scelgono un orologio meccanico manuale ...

C'è poi chi, pur non avendo idea di cosa significhi orologio meccanico o al quarzo, comprano l'orologio meccanico come "status symbol" perchè i più costosi sono solo meccanici ...

IMHO
Il tempo è ciò che si misura con degli strumenti adatti.

fabri5.5

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« Risposta #6 il: Maggio 22, 2008, 12:31:22 pm »
mi sembra che un -2% possa essere considerato un dato positivo
visto l'impoverimento dell'italiano medio.

Andrea80

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« Risposta #7 il: Maggio 22, 2008, 12:44:39 pm »
... in effetti... anche questo segno negativo... è cmq un dato positivo... nel senso che si grida sempre alla crisi, ma di fatto sui beni secondari di medio/alto lusso... la situazione resta preossocchè invariata...

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Airangel

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« Risposta #8 il: Maggio 22, 2008, 12:51:55 pm »
il lusso è anticiclico, non va mai in crisi, è un dato storico e statistico...

Andrea80

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« Risposta #9 il: Maggio 22, 2008, 12:57:17 pm »
... anche se nelle statistiche non si parla di soli orologi di lusso...

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rri

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« Risposta #10 il: Maggio 22, 2008, 13:00:19 pm »
Sono proprio con Farbizio, che pone il dito su di un dato percentuale a mio avviso particolarmente importante.
Una descrescita del misero 2% sul mercato totale della vendita di orologio, è effettivamente una inezia rispetto a valori molto più importanti di decrescita sugli acquisti.
Avrete sicuramente saputo dai media che allo schizzare dei prezzi anche di beni di prima necessità han fatto seguito impressionanti e preoccupanti discese degli acquisti.
alimentari, farmaceutici,  ecc ecc. sono sferzati da profondi ribassi di consumo!
Dobbiamo quindi concludere che questo dato ci conferma sempre più che la ns. è una società pronta sempre a correre dietro il sembrare, magari anche a costo di tornare a casa e saltare i pasti!
Vi pare?

Che disastro
Renato

fabri5.5

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« Risposta #11 il: Maggio 22, 2008, 13:00:51 pm »
ma per bancarella da strada,cosa si intende?

Airangel

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« Risposta #12 il: Maggio 22, 2008, 13:05:06 pm »
fabri5.5 ha scritto:

ma per bancarella da strada,cosa si intende?



credo tutto, dai mercatini di antiquiariato, ai tarocchi, tutto ciò che viene venduto fuori dai canali ufficiali.

Airangel

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« Risposta #13 il: Maggio 22, 2008, 13:07:26 pm »
rri ha scritto:

Sono proprio con Farbizio, che pone il dito su di un dato percentuale a mio avviso particolarmente importante.
Una descrescita del misero 2% sul mercato totale della vendita di orologio, è effettivamente una inezia rispetto a valori molto più importanti di decrescita sugli acquisti.
Avrete sicuramente saputo dai media che allo schizzare dei prezzi anche di beni di prima necessità han fatto seguito impressionanti e preoccupanti discese degli acquisti.
alimentari, farmaceutici,  ecc ecc. sono sferzati da profondi ribassi di consumo!
Dobbiamo quindi concludere che questo dato ci conferma sempre più che la ns. è una società pronta sempre a correre dietro il sembrare, magari anche a costo di tornare a casa e saltare i pasti!
Vi pare?

Che disastro
Renato


scremato dal terrorismo mediatico tipo caro-pane, caro-latte, caro-natale, caro-pasqua, vi anticipo già che a settembre ci sarà il caro-scuola, effettivamente il malessere c'è e si chiama anche (e non solo), inflazione.

in realtà stiamo pagando ancora gli effetti dell'euro, lo strameldetto euro, dove tutto è raddoppiato, mentre per gli stipendi e i redditi il cambio è stato fatto al centesimo....[:(!][:(!][:(!]

caludio

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« Risposta #14 il: Maggio 22, 2008, 13:13:43 pm »
Sarebbe interessante anche avere delle percentuali sulle case, chi ha venduto di più o di meno, ed i numeri per poterle confrontare...

Claudio