Il parametro fondamentale, stà nell'elasticita che è tenuto ad avere l'acciaio delle molle. L'acciaio al carbonio, ossida più facilmente, dal momento che il nichel e il cromo, sono scarsamente presenti nella lega, è un acciaio più dolce, indurito tramite tempera, (il colore bleu, è dato proprio dalla tempera). L'acciaio al nichel/cromo, oltre ad essere otticamente inossidabile, (in realtà tutti i metalli ossidano) è un acciaio più duro ed elastico, (la durezza in assoluto dell'acciaio, è determinata dalla quantità di silicio presente nella lega) che non necessita di tempera. La molla di carica di un orologio, passa la maggior parte della sua vita "compressa" all'interno del bariletto; se la lega con cui è costruita, non possiede grandissime doti di elasticità, è destinata col tempo ad assumere la forma cui è stata costretta per un tempo maggiore. Il compromesso ideale tra durezza ed elasticità, è proprio un compromesso; infatti se il metallo è "dolce", è anche più facilmente sagomabile, ma in proporzione perde le caratteristiche di elasticita. Se è troppo "duro", perde di elasticità, quindi di possibilità di essere sagomato a piacere e diventa più "vetroso", quindi più fragile e facile alle rotture. Forse il futuro delle molle di carica, sarà nella tecnologia delle innovative leghe cosiddette "a memoria di forma", certo che se non è ancora stata adottata, significa che queste leghe non possiedono ancora sufficenti doti di elasticità, robustezza, velocità di ritorno e quant'altro necessita a far si, che una molla, sia un'ottima molla.
Mio padre ha 92 anni, (da 32 anni in pensione) giusto ieri sera parlavo con lui dei tempi in cui ancora lavorava e delle soddisfazioni che si è preso. Lui era maestro fonditore, il suo lavoro consisteva nel determinare le quantità, le tipologie dei metalli e le prassi di fusione dei componenti che sarebbero andate a costituire un determinato tipo di acciaio speciale, secondo le specifiche tecniche richieste volta per volta dall'azienda. I forni erano giapponesi, da 140 tonnellate a colata, nello stabilimento Concordia, delle A.F. L. Falck di Sesto S. Giovanni. Da tempo convinto che poteva ottenere, facendo risparmiare all'azienda parecchi soldini, un ottimo A.S. usando del Vanadio, anzichè del nichel, decise di rischiare di suo e produrre una colata di testa sua (se il nichel costava allora 5.000 lire al Kg, Il vanadio ne costava 400, giusto per dare un'idea) non era uno scherzo; si rischiava di mandare a rottame 140 t. di minerali pregiati. Detto fatto, dopo che qualcuno che non voleva saperne, pensò bene di andare ad imboscarsi, per non correre rischi; si fà la fusione e un pò prima di colare, come sempre, si manda un campione all'analisi, per il controllo delle specifiche: perfetto! Anzi con specifiche qualitative superiori alla media. Mio padre mi ha detto che smontando dal turno dopo la colata disse ai suoi ragazzi: domani si beve! L'indomani, al rientro, c'era tutto lo stato maggiore della fonderia a pendere dalle sue labbra; venne chiesto a mio padre di ripetere la stessa colata, lui lo fece e il risultato fu lo stesso. E' così che è nato l'acciaio al Vanadio, si, proprio quello che oggi viene comunemente usato per la fabbricazione di utensili con particolari doti di durezza, tipo chiavi esagonali ecc. L'ha fatto il mio papà.[
][
][:0][:0][
]