Lobby del tabacco sconfitta, la battaglia legale è durata dieci anni
Vedova di un fumatore vince la causa
Risarcimento da 145 milioni di dollari
La Corte Suprema degli Stati Uniti condanna il colosso del tabacco Philip Morris
WASHINGTON - L'azienda del tabacco americana Philip Morris dovrà pagare 145 milioni di dollari di risarcimento alla vedova di un fumatore. La Corte Suprema degli Stati Uniti ha confermato martedì una sentenza della Corte Suprema dello stato dell'Oregon che dichiarava la Philip Morris colpevole di frode per le sue pubblicità che negavano i danni provocati dal fumo.
IL CASO - Il processo per frode contro la Philip Morris venne intentato nel 1999 dalla moglie di Jesse Williams, un bidello di Portland (Oregon) morto di cancro ai polmoni nel 1997, dopo essere stato un fumatore per più 40 anni. La vedova -Mayola Williams- accusò il gigante del tabacco di aver commesso, con i mezzi del marketing, una vera e propria frode, lasciando credere ai fumatori che le sigarette “leggere” non provocassero dipendenza o danni alla salute. Le vennero riconosciuti 800,000 dollari di danni a cui si aggiunse il cosiddetto “risarcimento punitivo”, previsto dalla legge americana come deterrente al ripetersi di un reato.
IL MAXI-RISARCIMENTO - Una prima condanna da 79.5 milioni di dollari venne emessa da un tribunale dell’Oregon nel 1999 e , in seguito al ricorso in appello della Philip Morris, il caso è finito davanti alla Corte Suprema nel 2003 e nel 2007. L’azienda aveva chiesto l’annullamento del risarcimento e un nuovo processo, sostenendo che i giurati non avessero ricevuto giuste istruzioni prima della delibera. La sentenza di oggi segna quindi la fine di una battaglia legale durata dieci anni. Con gli interessi accumulati negli anni, l'ammontare del risarcimento ha superato i 145 milioni di dollari. Questo caso è l'ultimo di una lunga serie : a partire dagli anni ’90, l’industria del tabacco si è trovata al centro di numerosi processi che hanno messo sotto accusa le sue principali aziende per aver cercato di nascondere la reale pericolosità delle sigarette diffondendo pubblicità false e ingannevoli.
succederà mai nel paese dell'indulto?
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