A parte le considerazioni ovvie, da farsi nel caso di intensa attività fisica, non supportata da una pregressa situazione di allenamento allo sforzo fisico; esistono situazioni di pericolo, spesso trascurate o ignorate da molti praticanti. Una di queste, è sicuramente rappresentata da uno stato di iperventilazione in presenza di agenti inquinanti in sospensione nell'aria. Quando mi capita di assistere al disarmante spettacolo di un individuo che fa footing, correndo su un marciapiede che costeggia una strada a intenso traffico, mi si accappona la pelle, pensando ai rischi che corre. Penso sia noto a tutti, che respirare gas di scarico di autoveicoli, comporta l'assimilazione dei componenti in esso contenuti, con conseguente rischio di contrarre patologie respiratorie gravi. Non altrettanto noto, sembra essere il fatto, (grave) che in una situazione di iperventilazione, sono fortemente interessati alla respirazione, anche gli alveoli più profondi dei nostri polmoni; alveoli che in situazione di ventilazione ordinaria sono scarsamente attivi. Gli alveoli profondi, hanno la particolarità di essere scarsamente "autopulenti", cioè l'attività cigliare, che serve a riportare in superfice le impurità contenute nell'aria che respiriamo, non è attiva come negli alveoli superficiali dei nostri polmoni ed il percorso di "ritorno" di queste sostanze, risulta più lungo e poco agevole. Ne consegue che queste impurità, spesso agenti irritanti e cancerogeni attivi, stazionano molto più a lungo nei nostri polmoni; aumentando considerevolmente le probabilità dell'instaurarsi di patologie gravi, anche mortali. Quindi ragazzi, attenzione non solo a quanta attività fisica riuscite a portare a compimento, ma anche alla qualità dell'aria che respirate, nel corso della medesima.[
][:I][:0]