Scusate la latitanza ma ero in viaggio impossibilitato a rispondere.
Allora Manuele, quoto alla grande Enzu che ti ha già praticamente risposto come lo avrei fatto io, senza aggiungere una virgola.
Il problema alla fine è proprio quello: la trasparenza, la correttezza nei confronti dei cliente che caccia dei bei soldi per un oggetto che "non serve", non è un'automobile o un elettrodomestico di cui non puoi fare a meno, un orologio ti dice l'ora esatta anche se è un Seiko da 100 euri, che magari è pure più preciso (senza magari)...
Bene, allora io pretendo, dico pretendo, non chiedo.. che a fronte di quell pacco di denaro che mi costa il segnatempo, non mi si consideri come un pollo da spennare e prendere per i fondelli, pretendo solo di essere informato Manuele, questa si chiama etica.
Tu non puoi rifilarmi uno "swiss made" con la cassa fabbricata in Cina, e non me ne frega niente che questo andazzo succede anche nel settore abbigliamento, calzaturiero e compagnia cantante, quì stiamo parlando di orologi, oggetti che ti fanno pensare immediatamente ad una o due zone di produzione: la Svizzera e la germania.
E non mi importa nulla nemmeno se la cassa in oggetto viene prodotta, in Cina, con tutti i criteri e materiali secondo gli standard della casa committente, semplicemente perchè non è corretto.
Spiegami una cosa: perchè allora le cosiddette maison sono reticenti nel dire se producono o meno qualche componente nei paesi asiatici?
In questi giorni mi stò divertendo a mandare richieste di informazioni alle varie case, che rispondono alle domande con molta fatica, dimostrando, se ve ne fosse stato bisogno, uno stato d'animo inequivocabile: la mala fede!!!