Purtroppo nella maggior parte dell'immaginario orologiero "di pregio" al grande pubblico, vige ancora il concetto dell'investimento o della tenuta del prezzo. Noi invece sappiamo benissimo che la realtà è ben altra: vuoi per la diffusione esorbitante dei "meccanici", vuoi la condizione che, con le tecnologie di oggi è tutto prodotto a livello industriale e catena di montaggio tranne rarissimi casi (e non precludono nulla neanche questi!), più un'ottima dose di marketing e leggi del mercato, l'orologeria da polso è quella che è. Mi associo anche io che il motore di ciò sia il desiderio di cambiare spesso e veloce affiancato ad una buona disponibilità economica. Allora che fare? Chi può permetterselo rientra nel "giro", chi può permetterselo ma non gli interessa il "giro" allora acquista e si tiene il suo orologio "a vita". Come dire, le circostanze variano, si mescolano, da situazione a situazione, senza troppi stereotipate associazioni, anche se restano probabilmente la maggioranza...