Orologico Forum 3.0

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lumen

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« il: Ottobre 18, 2007, 10:27:15 am »
Per 3.500 eurini ecco cosa si può comprare.

Minerva con VALJIOUX 71 in edizione limitata a 32 pezzi.
Che spettacolo.

http://forums.timezone.com/index.php?t=msg&goto=3182601&rid=62680#msg_3182601

Ciao
Lu

Patrizio

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« Risposta #1 il: Ottobre 18, 2007, 11:11:13 am »
veramente bello...pulito...come piace a me...
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Albe

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« Risposta #2 il: Ottobre 18, 2007, 12:02:42 pm »
Bellissimi i Minerva. [:)][:)][:)]Li trovo tutti molto belli.
Quello nella foto è stupendo, anche quelli oggi in produzione sono magnifici, ma purtroppo hanno prezzi assurdi [V]si parte da 13000 euro circa .
Io ho il crono Palladio Rotonda DT ( 7750 elaborato dual time) e il Pythagore (calibro 48 Minerva), che mi piacciono molto.
Se potessi toccare con mano quello di Armin ci farei veramente un pensiero, purtroppo non è nella mia mentalità di comperare senza vedere l'oggetto doi persona.

Ciao
Alberto

rri

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« Risposta #3 il: Ottobre 18, 2007, 12:08:12 pm »
Rispetto l'opinione di Patrizio certamente, ma a me questo orologio che definirei "il festival dell'ovvietà" clone di mille scelte di stile già viste; proprio non scende giù neppure con un goccio d'amaro.
Per il movimento invece tanto di cappelo. Rodato, affidabile e di buonissima fattura.

Renato

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« Risposta #4 il: Ottobre 18, 2007, 12:34:45 pm »
rri ha scritto:

Rispetto l'opinione di Patrizio certamente, ma a me questo orologio che definirei "il festival dell'ovvietà" clone di mille scelte di stile già viste; proprio non scende giù neppure con un goccio d'amaro.
Per il movimento invece tanto di cappelo. Rodato, affidabile e di buonissima fattura.

Renato


Con assoluto ripetto per la tua idea dico che sarà pure "il festival dell'ovvietà" ma è innegabilemte bello ed elegante.
A me personalemte piace molto anche se algli indici preferisco i numeri arabi, ma non riesco ad immaginarli su questo modello.
Un sorriso
Sii il cambiamento che vuoi veder avvenire nel mondo -Ghandi-

Patrizio

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« Risposta #5 il: Ottobre 18, 2007, 12:38:59 pm »
rri ha scritto:

Rispetto l'opinione di Patrizio certamente, ma a me questo orologio che definirei "il festival dell'ovvietà" clone di mille scelte di stile già viste; proprio non scende giù neppure con un goccio d'amaro.
Per il movimento invece tanto di cappelo. Rodato, affidabile e di buonissima fattura.

Renato



a me piacciono i grandi classici...gli orologi classici...il chianti classico...[:D][:D]
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rri

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« Risposta #6 il: Ottobre 18, 2007, 12:54:58 pm »
Ripeto tutto ineccepibile, è solo un opinione assolutamente personale

Renato

rri

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« Risposta #7 il: Ottobre 18, 2007, 13:03:31 pm »
Posso lanciare una provocazione?
Premesso che parlerò di linee non di calibri.

Scavando nella memoria storica del segnatempo da polso troviamo certamente linee che avvicinandosi ai tasca risentivano logicamente di tale influenza. Semplicità di linee dovuta anche alla scarsezza di complicazioni aggiunte, leggibilità e finiture curate visto che i primi tasca erano certamente appannaggio di classi medio alte.
Ma tale tipologia di orologio è incarnata nella convenzionale decodifica di un segnatempo.
Insomma a chi anche ragazzino o persona adulta che nulla abbia da spartire con la passione o la conoscenza dell'orologeria, si chieda di disegnarne uno.
Quasi certamente disegnerà il solito "festival delle ovvietà"
Legittimo e frutto di un retaggio culturale logico.
Ma noi; Ma noi che viviamo di passione di letura e cultura dell'orologio....
Possiamo mai celebrare tale automatismo estetico?

Possiamo celebrare l'eleganza di un segnatempo sobrio e magistralmente rifinito....
Ma può valere per uno, due, magari tre orologi.

Compiacersi ogni qualvolta una maison prema quasi zero le meningi di ricerca e design per partorire il solito orologio da polso "per convenzione storico culturale", mi pare proprio pochino.

e adesso ammazzatemi

Renato

lumen

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« Risposta #8 il: Ottobre 18, 2007, 13:39:00 pm »
Ciao Renato, capisco il tuo ragionamento e detto così può funzionare, ma quando mi trove di fronte a cotanta ovvietà io mi sciolgo in un deliquio:



Immagine:

166,5 KB

Ciauz!!

Lu





sergino

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« Risposta #9 il: Ottobre 18, 2007, 14:35:04 pm »
rri ha scritto:

Posso lanciare una provocazione?
Premesso che parlerò di linee non di calibri.

Scavando nella memoria storica del segnatempo da polso troviamo certamente linee che avvicinandosi ai tasca risentivano logicamente di tale influenza. Semplicità di linee dovuta anche alla scarsezza di complicazioni aggiunte, leggibilità e finiture curate visto che i primi tasca erano certamente appannaggio di classi medio alte.
Ma tale tipologia di orologio è incarnata nella convenzionale decodifica di un segnatempo.
Insomma a chi anche ragazzino o persona adulta che nulla abbia da spartire con la passione o la conoscenza dell'orologeria, si chieda di disegnarne uno.
Quasi certamente disegnerà il solito "festival delle ovvietà"
Legittimo e frutto di un retaggio culturale logico.
Ma noi; Ma noi che viviamo di passione di letura e cultura dell'orologio....
Possiamo mai celebrare tale automatismo estetico?

Possiamo celebrare l'eleganza di un segnatempo sobrio e magistralmente rifinito....
Ma può valere per uno, due, magari tre orologi.

Compiacersi ogni qualvolta una maison prema quasi zero le meningi di ricerca e design per partorire il solito orologio da polso "per convenzione storico culturale", mi pare proprio pochino.

e adesso ammazzatemi

Renato


il Tuo ragionamento non fà una piega ed in parte condivido, però sono anche convinto che esista, nel design e non solo orologero, una separazione netta tra quello "che dura" e quello "che passa", mi spego: esistono automobili, abiti, architetture che a 20, 30 o 50 anni sono sempre apprezzati e piacevoli ed altri che, cambiato il vento del design, invecchiano e scompaiono "nel mucchio", facendosi dimenticare; se facciamo caso, quello che rimane ha sempre forme, proporzioni e disegni mai estremi, nè, va da sè ovvi, si potrebbero anche definire "classici" (anche se non nel senso classico del termine[;)]), di conseguenza secondo me esiste un "classico" splendido, non soggetto a mode più o meno passeggere, che in ogni caso ripeto non è mai ovvio, ma che non stanca nè stancherà forse mai.
Se in realtà non sai ciò che stai chiedendo, non ti stupire di ciò che in realtà ti viene risposto.
Sinceramente Vostro, Sergino


[img=right]http://img41.imageshack.us/img41/4967/classimmagine.jpg[/img=right] [img=left]http://img41.imageshack.us/img41/1091/chronomatimagine.jpg[/img=left]

Albe

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« Risposta #10 il: Ottobre 18, 2007, 14:37:01 pm »
RRI non sono d'accordo.
Personalmente ho un concetto di bello, che mi porta d apprezzare le linee pulite e semplici.
Però mi sembra che quando si parla di marche più blasonate o dei tedeschi (Glashutte, Nomos A,Lange ecc, con quadranti molto lineari e puliti tutti gridano al bello. Mentre per Minerva mi dici che è un'ovvietà. Allora cosa vuol dire?? Ditemelo voi.

Alberto

Airangel

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« Risposta #11 il: Ottobre 18, 2007, 14:54:08 pm »
ottimo movimento, ma non mi piace l'estetica, dirotterei altrove i 3500 euri

lumen

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« Risposta #12 il: Ottobre 18, 2007, 15:16:13 pm »
airangel ha scritto:

ottimo movimento, ma non mi piace l'estetica, dirotterei altrove i 3500 euri


Penso comunque che sia colpa del cinturio marrone. E' proprio un mer... brutto. Guarda come cambia sostituendolo con uno nero...



Immagine:

82,03 KB

Ciao
Lu

rri

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« Risposta #13 il: Ottobre 18, 2007, 15:20:45 pm »
No attenzione Sergino ci sono linee classicissime ma non per questo svilite dalla piatta mancanza di preziosa creatività.
Fai l'esempio di maison tedesche che mediano orchestrazioni di quadranti certamente sobri ma con splendide interpretazioni.
Sarà che parte di queste derivano anche dalla complessità dei movimenti.
Ma credimi basta poco per discernere una preziosa ricercatezza estetica da un semplice orologio come tanti.
Ammirando in profondità un glashutte noti come ti arrivino percezioni anche di ogni minimo particolare se pur semplice preso da solo, come elemento parte di una orchestrazione estetica frutto di studi attentissimi
Dove spesso anche un semplice indice a bastone possiede un disegno proprio esclusivo e per quello di carattere e di coraggio estetico.
Questo non mi pare certamente valga per il Minerva definito spettacolare.
Quadrante, secondina, indici numerici, lancette non dicono altro che "il solito comune crono"
Non c'è nulla di Minerva e soltanto di Minerva.

Sul ciò che passa o resta, in linea di massima posso condividere in parte.
Quando in particolare la fruizione incantata ed incompetente non sia sollecitata profondamente dalla necessità di misurarsi in una analisi più analitica ed approfondita del design.
Fatte cmq le dovutissime eccezioni si intende!

Il mio pensiero va al design tecnico minimalista delle pensole Sattler, od al genio della matita di G. Charles, all'estro assoluto di A. Silberstein e non ultimo alla fusione di genio artigiano - scenziato e creativo di Journe.
Li c'è classicismo ma completamente reinventato e di grandissimo carattere.

Renato

Airangel

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« Risposta #14 il: Ottobre 18, 2007, 15:39:46 pm »
col cinturino nero è decisamente meglio, cambia molto, però non riesce ad entusiasmarmi, al di là dell'ottimo movimento.