Orologico Forum 3.0

ricarica pellaton...

teu

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ricarica pellaton...
« il: Ottobre 30, 2007, 11:03:26 am »
Oggi, leggendo l'ultimo numero di Orologi dove si parla del calibro P2003 di Panerai, ho scoperto il funzionamento del geniale sistema di ricarica Pellaton.
In particolare scrivono che il sistema, coperto da brevetti ormai scaduti, rappresenta ancora oggi il sistema di ricarica bidirezionale piu' efficiente, poiche' consente una riduzione degli attriti, non avendo necessita' di meccanismi di inversione.
Esso infatti, al posto del consueto sistema basato su soli ruotismi, utilizza una ruota a dente di sega mossa da una sorta di biella dotata di due pinze a "zampa di ragno" molto sottili (spessore nell'ordine dei decimi di millimetro). Con questo sistema, qualsiasi sia il verso di rotazione del rotore di carica, la ruota dentata collegata al bariletto ruota sempre nello stesso verso, senza bisogno dei ruotismi di inversione che aggiungono attriti supplementari.

Fatta questa doverosa premessa (che spero sia almeno scritta correttamente) mi chiedo: se il sistema e' cosi' efficiente e il brevetto e' ormai scaduto come dicono, perche' anche le altre case non lo usano?

L'unica risposta che mi viene in mente e' questa: il sistema e' piu' efficiente ma anche piu' fragile, poiche' il sistema a zampa di ragno e' piu' sensibile a rotture.

Puo' essere secondo voi?
 

Albe

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« Risposta #1 il: Ottobre 30, 2007, 14:45:53 pm »
Non sono un esperto ma ricordo che la questione della ricarica bidirezionale sia stato dibattuto nel passato.
La conclusione era, se ben ricordo, che il sistema di carica uniderezionale funziona benissimo, cioè altrettanto bene di quella bidirezionale.
Nel sistema unidirezionale, quando il rotore carica, deve fare un lavoro che consiste alla fine nello spingere la molla, mentre quando si muove nell'altro senso deve vincere solo gli attriti (molto bassi), per cui il movimento libero è molto più facile e quindi ritorna facilmente in una posizione di carica.
quindi vuol dire che in questo sistema statisticamente la fase di carica, per esempio in serio orario, potrebbe può avvenire sì con movimenti solo monodirezionali ma con punto di partenza potenzialmente a maggiore energia. E' come un pendolo che da una parte sale a quota maggiore che dall'altra. Nel sistema bidirezionale le due posizioni di partenza del rotore per la carica dovrebbero essere invece in una posizione ad energia potenziale più bassa ma in entrambi i sensi.
La conclusione dovrebbe essere quindi che l'energia disponibile è sempre la stessa e lo sfruttamento ha valori molto simili nei due sistemi.
Non so se sono stato chiaro, è un approccio di tipo ingegneristico non da orologiaio, per cui potrei essere corretto da qualcuno che ne sa più di me.
Ciao
Alberto

sergino

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« Risposta #2 il: Ottobre 30, 2007, 14:56:11 pm »
Ricordo anch'io un discorso del genere, con, direi le stesse conclusioni... magari qualche esperto di meccanica ci potrà re-illuminare.
Se in realtà non sai ciò che stai chiedendo, non ti stupire di ciò che in realtà ti viene risposto.
Sinceramente Vostro, Sergino


[img=right]http://img41.imageshack.us/img41/4967/classimmagine.jpg[/img=right] [img=left]http://img41.imageshack.us/img41/1091/chronomatimagine.jpg[/img=left]

teu

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« Risposta #3 il: Ottobre 30, 2007, 16:58:50 pm »
Albe ha scritto:

Non sono un esperto ma ricordo che la questione della ricarica bidirezionale sia stato dibattuto nel passato.
La conclusione era, se ben ricordo, che il sistema di carica uniderezionale funziona benissimo, cioè altrettanto bene di quella bidirezionale.
Nel sistema unidirezionale, quando il rotore carica, deve fare un lavoro che consiste alla fine nello spingere la molla, mentre quando si muove nell'altro senso deve vincere solo gli attriti (molto bassi), per cui il movimento libero è molto più facile e quindi ritorna facilmente in una posizione di carica.
quindi vuol dire che in questo sistema statisticamente la fase di carica, per esempio in serio orario, potrebbe può avvenire sì con movimenti solo monodirezionali ma con punto di partenza potenzialmente a maggiore energia. E' come un pendolo che da una parte sale a quota maggiore che dall'altra. Nel sistema bidirezionale le due posizioni di partenza del rotore per la carica dovrebbero essere invece in una posizione ad energia potenziale più bassa ma in entrambi i sensi.
La conclusione dovrebbe essere quindi che l'energia disponibile è sempre la stessa e lo sfruttamento ha valori molto simili nei due sistemi.
Non so se sono stato chiaro, è un approccio di tipo ingegneristico non da orologiaio, per cui potrei essere corretto da qualcuno che ne sa più di me.
Ciao
Alberto


Non ho ben capito...il sistema Pellaton comunque e' bidirezionale, non unidirezionale...altrimenti di quell'articolo non ho proprio capito un tubo....[:I]
 

persson

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« Risposta #4 il: Ottobre 30, 2007, 18:08:08 pm »
si si è bidirezionale, eccolo...
Immagine:

34,16 KB

nn so perchè nn sia molto in uso...da quando tempo è scaduto il brevetto? forse dipende da un fatto di consuetudine... le altre case avendo sviluppato soluzioni differenti continuano sulla loro strada... nn so...