Io mi permetto di andare oltre la domanda, che così posta è retorica, per andare ad affrontare il pregiudizio che sottende.
A mio parere quello che qui si fa fatica ad accettare è che ci siano persone che, nel rapporto con le cose, con gli acquisti e con i soldi si disinteressino della pura razionalità e lascino spazio all'irrazionalità dell'istinto e, perchè no, della follia.
Quella cosa che ti porta a spendere cento per una cosa che intimamente ti affascina piuttosto che per una cosa sulla carta "vale" uguale ma non ti dice una mazza. E di esserne contento!
Perchè ad un Hamilton non si perdona un difetto ed un AP sì?
Per lo stesso motivo per cui ad una bella donna che ci affascina (AP) si perdonano tanti difetti che non si perdonano ad una donna con cui non usciremmo neppure per noia (Hamilton).
Vi ricordo che parliamo di oggetti di lusso, oggetti che per definizione costano più di quello che valgano, che sono voluti e ricercati anche in funzione dell'impalpabile aura che trasmettono - a chi la sa o vuole apprezzare - in funzione della loro storia, immagine, esclusività, etc.
Aura che è frutto di una molteplicità di fattori (tra cui anche il marketing, per carità, che però da solo non fa miracoli) e che, perdonatemi, non si può raggiungere "meccanicamente" confezionando in Giappone un orologio che sulla carta ha la medesima qualità di quello che costa tanto (ogni riferimento a Seiko è puramente casuale).
Aura, brand, blasone, chiamatela come volete, che non è semplice da raggiungere perchè spesso consegue a decenni di scelte commerciali, tecniche, stilistiche, di design etc. oltre che - cosa che non tutti possono vantare - all'ideazione di modelli e movimenti iconici che abbiano saputo entrare nell'immaginario collettivo degli appassionati (e non).
Io rispetto chi pensa (magari per convincersi che il suo orologio pagato 100 valga quanto quello dell'amico pagato 1000) che tutto ciò sia aria fritta, ma questa rimane una sua personalissima opinione.