Orologico Forum 3.0

Nautilus

ciaca

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Re:Nautilus
« Risposta #30 il: Giugno 04, 2015, 13:15:12 pm »
Solo per la cronaca (nella sostanza del discorso non cambia nulla) l'universal cal. 66 di cui il Patek 240 é "figlio" venne presentato nel 1966. Gli anni sono quindi "solo" 49 :)
Per la mia ridotta esperienza su questo movimento (ne ho 4 di cui due di moderna produzione e due dei primi anni 90) non ho mai riscontrato alcun problema di alcun tipo, marciano bene e non hanno difetti alla riserva di carica. L'unico difetto l'ho avuto sul 5712, e non era il calibro ma il modulo delle "complicazioni" supplementari; Patek però aggiorna tutto il sistema dell'automatico tanto è vero che la riserva di carica passa dalle dichiarate 48 ore ad oltre 54.
Resta il fatto che è il primo calibro ultrapiatto automatico a microrotore, uno dei primi automatici ultrapiatti mai concepiti, e insieme ai vari JLC920, FP71 e Piaget 12P, in non plus ultra che l'industria svizzera abbia saputo concepire in questo campo. Si può (e si deve) discutere l'insensatezza dei valori economici che riguardano molti degli orologi in produzione (tra i quali anche e soprattutto i Patek Philippe) ma non si può discutere il pregio di questo movimento che ancora oggi resta uno dei più belli, originali e arditi tra gli automatici ultrapiatti (che ancora oggi si contano sulle dita di una mano).
« Ultima modifica: Giugno 04, 2015, 13:24:42 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

erm2833

Re:Nautilus
« Risposta #31 il: Giugno 04, 2015, 13:17:26 pm »
Il Nautilus e' uno solo.
Costa un'enormita',e' vero,ma e' il dazio che deve pagare chi l'ha scoperto tardi.
Comunque se si ritiene alto il prezzo del 3700 come si puo' giustificare quello del 5711 o peggio del 5712?
Personalmente ho un G.Perregaux che monta lo stesso movimento del 5712,ha le stesse complicazioni esclusa
la riserva di carica,ha cassa in oro,e' stato prodotto nel 1981 in 100 esemplari (costava allora 8000
Sfr),quadrante in smalto e l'ho pagato 1500 euro.
Come la mettiamo?

che modello è il G.P. ?
Appartiene alla collezione Chronometrie.
Decisamente classico.
Stesso UG 66 dei vari 3712 e 5712.
Il piccolo particolare e' che usato contro usato costa 20 (venti) volte meno dei suddetti.
Come potrei io acquistare uno dei due Patek?

Diciamo che parlando del solo movimento il discorso potrebbe anche quadrare.
Ma un orologio è composto anche dal movimento, cassa e bracciale possono renderlo icona di una casa ed unico.
Non ho visto quel GP davanti ma visto da dietro presagisco una cassa tonda come ce ne sono tante che almeno di non amare la storia più dell'estetica non credo potrebbe far innamorare qualcuno come invece avviene con il 5712.
Ed infatti il Nautilus anche se oramai snaturato nella sua architettura continua ad essere il sogno di vecchi e nuovi utenti, il GP piace solo a chi ama il movimento e la sua storia, pochi insomma.
E questo per chi lo apprezza è ovviamente un vantaggio, solo che GP è un'azienda decrepita, Patek naviga nell'oro, il marketing purtroppo ha la sua valenza, purchè supporti prodotti che possono piacere ovviamente.
Ale,perdonami ma stai parlando di fuffa.
L'hai mai visto bene un 5712?
Le sfere grasse gridano vendetta,gli indici tozzi e ritagliati a trapezio che non si possono guardare,un quadrante malamente affollato...Patek non puo' concedersi le asimmetrie di Breguet,Lange o Journe,
non le sa interpretare.
Il fatto che piaccia a tanti cosa vuol dire?
Io inorridisco al cospetto di quei commercianti che nel proporre un prodotto sentenziano:"E' il piu' venduto!"
Per fortuna sono estraneo alle vicende societarie dei marchi ed allergico al market(t)ing.
Non so per quanti anni ancora,per il momento riesco ancora a ragionare con la mia testa e non con quella degli altri.

erm2833

Re:Nautilus
« Risposta #32 il: Giugno 04, 2015, 13:20:26 pm »
Il Nautilus e' uno solo.
Costa un'enormita',e' vero,ma e' il dazio che deve pagare chi l'ha scoperto tardi.
Comunque se si ritiene alto il prezzo del 3700 come si puo' giustificare quello del 5711 o peggio del 5712?
Personalmente ho un G.Perregaux che monta lo stesso movimento del 5712,ha le stesse complicazioni esclusa
la riserva di carica,ha cassa in oro,e' stato prodotto nel 1981 in 100 esemplari (costava allora 8000
Sfr),quadrante in smalto e l'ho pagato 1500 euro.
Come la mettiamo?

che modello è il G.P. ?
Appartiene alla collezione Chronometrie.
Decisamente classico.
Stesso UG 66 dei vari 3712 e 5712.
Il piccolo particolare e' che usato contro usato costa 20 (venti) volte meno dei suddetti.
Come potrei io acquistare uno dei due Patek?

Diciamo che parlando del solo movimento il discorso potrebbe anche quadrare.
Ma un orologio è composto anche dal movimento, cassa e bracciale possono renderlo icona di una casa ed unico.
Non ho visto quel GP davanti ma visto da dietro presagisco una cassa tonda come ce ne sono tante che almeno di non amare la storia più dell'estetica non credo potrebbe far innamorare qualcuno come invece avviene con il 5712.
Ed infatti il Nautilus anche se oramai snaturato nella sua architettura continua ad essere il sogno di vecchi e nuovi utenti, il GP piace solo a chi ama il movimento e la sua storia, pochi insomma.
E questo per chi lo apprezza è ovviamente un vantaggio, solo che GP è un'azienda decrepita, Patek naviga nell'oro, il marketing purtroppo ha la sua valenza, purchè supporti prodotti che possono piacere ovviamente.
Quel calibro ha quasi settanta anni, ma ancora oggi ha difetti. È qualcosa di incredibile che qualcuno lo acquisti ancora su orologi nuovi pagandoli decine di migliaia di euro.
Ciao Marco.
Di 66 Universal ne ho qualcuno,mai avuto problemi.
Non e' che i problemi nascono nel momento in cui il nome cambia da 66 a 240? ;)

mbelt

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Re:Nautilus
« Risposta #33 il: Giugno 04, 2015, 13:29:42 pm »
Solo per la cronaca (nella sostanza del discorso non cambia nulla) l'universal cal. 66 di cui il Patek 240 é "figlio" venne presentato nel 1966. Gli anni sono quindi "solo" 49 :)
Per la mia ridotta esperienza su questo movimento (ne ho 4 di cui due di moderna produzione e due dei primi anni 90) non ho mai riscontrato alcun problema di alcun tipo, marciano bene e non hanno difetti alla riserva di carica. L'unico difetto l'ho avuto sul 5712, e non era il calibro ma il modulo delle "complicazioni" supplementari; Patek però aggiorna tutto il sistema dell'automatico tanto è vero che la riserva di carica passa dalle dichiarate 48 ore ad oltre 54.
Resta il fatto che è il primo calibro ultrapiatto automatico a microrotore, uno dei primi automatici ultrapiatti mai concepiti, e insieme ai vari JLC920, FP71 e Piaget 12P, in non plus ultra che l'industria svizzera abbia saputo concepire in questo campo. Si può (e si deve) discutere l'insensatezza dei valori economici che riguardano molti degli orologi in produzione (tra i quali anche e soprattutto i Patek Philippe) ma non si può discutere il pregio di questo movimento che ancora oggi resta uno dei più belli, originali e arditi tra gli automatici ultrapiatti (che ancora oggi si contano sulle dita di una mano).
Ammesso che fosse qualcosa di ardito negli anni 50 quando nasce il primo microrotore UG, da cui poi origina il 66, oggi dopo almeno 6 decenni di ardito nn è rimasto nulla, semmai è rimasto solo il vecchio con vecchi difetti.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

ciaca

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Re:Nautilus
« Risposta #34 il: Giugno 04, 2015, 13:32:32 pm »
Insomma....n'obbrobbrio ;D



Sarò di parte ma io credo che gli orologi che gridanoo vendetta, anche in casa Patek, siano altri. Per me è un bel restyling di un design mai perfettamente compiuto, con le sue piccole imperfezioni sul quadrante (che hai citato) come quasi tutti gli orologi; quelli "perfetti" e non perfettibili sono mosche bianche, sempre che esistano :)
Però a me piace anche il 5015 quindi ammetto di non essere proprio un campione rappresentativo del gusto.
Possiamo parlare della follia di certi prezzi, che è una costante dell'orologeria meccanica d'alta gamma e non da oggi (folli sono i prezzi dei nautilus attuali e di buona parte degli orologi moderni, come folli erano 40 anni fa), ma da questo a fare di un 5712 una ciofeca secondo me ce ne passa.



@Marco: mi spiace contraddirti, ma è ardito ancor oggi se è vero che è rimasto unico nel suo genere e se è vero che i calibri con le medesime caratteristiche si contano ancora oggi sulle dita di una mano. In questo pecchi clamorosamente di obbiettività.

P.s: il 66 con i primi microrotori degli anni 50 non c'entra nulla visto che è spesso meno della metà....
« Ultima modifica: Giugno 04, 2015, 13:44:04 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

erm2833

Re:Nautilus
« Risposta #35 il: Giugno 04, 2015, 13:42:52 pm »
Secondo il mio gusto sono 30 anni che Patek non sa piu' disegnare orologi.

mbelt

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Re:Nautilus
« Risposta #36 il: Giugno 04, 2015, 15:37:54 pm »
Insomma....n'obbrobbrio ;D



Sarò di parte ma io credo che gli orologi che gridanoo vendetta, anche in casa Patek, siano altri. Per me è un bel restyling di un design mai perfettamente compiuto, con le sue piccole imperfezioni sul quadrante (che hai citato) come quasi tutti gli orologi; quelli "perfetti" e non perfettibili sono mosche bianche, sempre che esistano :)
Però a me piace anche il 5015 quindi ammetto di non essere proprio un campione rappresentativo del gusto.
Possiamo parlare della follia di certi prezzi, che è una costante dell'orologeria meccanica d'alta gamma e non da oggi (folli sono i prezzi dei nautilus attuali e di buona parte degli orologi moderni, come folli erano 40 anni fa), ma da questo a fare di un 5712 una ciofeca secondo me ce ne passa.



@Marco: mi spiace contraddirti, ma è ardito ancor oggi se è vero che è rimasto unico nel suo genere e se è vero che i calibri con le medesime caratteristiche si contano ancora oggi sulle dita di una mano. In questo pecchi clamorosamente di obbiettività.

P.s: il 66 con i primi microrotori degli anni 50 non c'entra nulla visto che è spesso meno della metà....
Sarà che pecco di obiettività ma di calibri con microorotore ne hanno fatti e ne fanno anche altri, non so se te ne sei accorto. E non c'è più nulla di rivoluzionario da decenni, né di ardito, né di diffcile. E magari quelli fatti da altri costruttori forse non hanno neppure i non lievi difetti del 240, quelli della cronometria e quelli relativo alla carica automatica. Senza poi considerare le finiture scarse industriali. Poi quanto a spessore anche qui dovresti forse fare più attenzione: nel corso degli anni 50 spessore dei primi calibri con microrotore UG calò già molto. No, non mi convinci. E comunque sono passati troppi anni per gridare al miracolo.
« Ultima modifica: Giugno 04, 2015, 15:40:33 pm da mbelt »
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Re:Nautilus
« Risposta #37 il: Giugno 04, 2015, 15:46:34 pm »
Benissimo, dopo aver letto tutti gli interventi ed avere un quadro molto più chiaro sulla genesi e l'evoluzione di questo orologio vi chiedo secondo voi all'epoca, circa 50 anni fa, il nautilus, nel panorama orologiero dell'epoca, fu una novità al pari di un capolavoro impressionista? E se il nautilus, nonostante la sua forte identità, ha tratto ispirazione dal R.O (così come tutti gli orologi con le medesime caratteristiche che ne sono seguiti), si potrebbe paragonare ad una corrente come lo fu quella impressionista? Cioè , intendete questo quando scrivete che oggi manca davvero qualcosa di nuovo, attraente ed originale..?
 

mbelt

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Re:Nautilus
« Risposta #38 il: Giugno 04, 2015, 15:58:18 pm »
Benissimo, dopo aver letto tutti gli interventi ed avere un quadro molto più chiaro sulla genesi e l'evoluzione di questo orologio vi chiedo secondo voi all'epoca, circa 50 anni fa, il nautilus, nel panorama orologiero dell'epoca, fu una novità al pari di un capolavoro impressionista? E se il nautilus, nonostante la sua forte identità, ha tratto ispirazione dal R.O (così come tutti gli orologi con le medesime caratteristiche che ne sono seguiti), si potrebbe paragonare ad una corrente come lo fu quella impressionista? Cioè , intendete questo quando scrivete che oggi manca davvero qualcosa di nuovo, attraente ed originale..?
L'impressionismo fu una rivoluzione che, come sempre, pescava e reinterpretava ciò che era stato fatto prima. Per me il design del Nautilus nel 1976 era molto innovativo, molto diverso dal RO, più elegante, un bellissimo esempio di connubio tra originalità anni 70 e sportività. Non ha lasciato purtroppo tante tracce di sè, nel senso che è un design che per me è rimasto bello, ma non è stato tanto più replicato. Un bell'orologio espressione di una sua epoca. Comunque non piace certo tutti, a me si.
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Re:Nautilus
« Risposta #39 il: Giugno 04, 2015, 17:20:29 pm »
Il Nautilus e' uno solo.
Costa un'enormita',e' vero,ma e' il dazio che deve pagare chi l'ha scoperto tardi.
Comunque se si ritiene alto il prezzo del 3700 come si puo' giustificare quello del 5711 o peggio del 5712?
Personalmente ho un G.Perregaux che monta lo stesso movimento del 5712,ha le stesse complicazioni esclusa
la riserva di carica,ha cassa in oro,e' stato prodotto nel 1981 in 100 esemplari (costava allora 8000
Sfr),quadrante in smalto e l'ho pagato 1500 euro.
Come la mettiamo?

che modello è il G.P. ?
Appartiene alla collezione Chronometrie.
Decisamente classico.
Stesso UG 66 dei vari 3712 e 5712.
Il piccolo particolare e' che usato contro usato costa 20 (venti) volte meno dei suddetti.
Come potrei io acquistare uno dei due Patek?

Diciamo che parlando del solo movimento il discorso potrebbe anche quadrare.
Ma un orologio è composto anche dal movimento, cassa e bracciale possono renderlo icona di una casa ed unico.
Non ho visto quel GP davanti ma visto da dietro presagisco una cassa tonda come ce ne sono tante che almeno di non amare la storia più dell'estetica non credo potrebbe far innamorare qualcuno come invece avviene con il 5712.
Ed infatti il Nautilus anche se oramai snaturato nella sua architettura continua ad essere il sogno di vecchi e nuovi utenti, il GP piace solo a chi ama il movimento e la sua storia, pochi insomma.
E questo per chi lo apprezza è ovviamente un vantaggio, solo che GP è un'azienda decrepita, Patek naviga nell'oro, il marketing purtroppo ha la sua valenza, purchè supporti prodotti che possono piacere ovviamente.
Ale,perdonami ma stai parlando di fuffa.
L'hai mai visto bene un 5712?
Le sfere grasse gridano vendetta,gli indici tozzi e ritagliati a trapezio che non si possono guardare,un quadrante malamente affollato...Patek non puo' concedersi le asimmetrie di Breguet,Lange o Journe,
non le sa interpretare.
Il fatto che piaccia a tanti cosa vuol dire?
Io inorridisco al cospetto di quei commercianti che nel proporre un prodotto sentenziano:"E' il piu' venduto!"
Per fortuna sono estraneo alle vicende societarie dei marchi ed allergico al market(t)ing.
Non so per quanti anni ancora,per il momento riesco ancora a ragionare con la mia testa e non con quella degli altri.

A me il 5712 non piace proprio, resta comunque il concetto che un orologio non è fatto solo dal movimento.
Ossia quel calibro sarà stato e forse è ancora qualcosa di meraviglioso e rivoluzionario, ma se a me non piace l'esterno che sono cassa bracciale quadrante e sfere, quel calibro può rimanere dov'è.
Se messo dentro una cassa,quadrante,bracciale e sfere che mi aggradano ben venvenuto anche quell'ottimo movimento a prescindere dalla muffa del nome sul quadrante.

Re:Nautilus
« Risposta #40 il: Giugno 04, 2015, 18:25:43 pm »
A me il 5712 non piace proprio, resta comunque il concetto che un orologio non è fatto solo dal movimento.
Ossia quel calibro sarà stato e forse è ancora qualcosa di meraviglioso e rivoluzionario, ma se a me non piace l'esterno che sono cassa bracciale quadrante e sfere, quel calibro può rimanere dov'è.
Se messo dentro una cassa,quadrante,bracciale e sfere che mi aggradano ben venvenuto anche quell'ottimo movimento a prescindere dalla muffa del nome sul quadrante.
Ale non ti piace il 5712 perché sei un cultore dell'estetica ma soprattutto della simmetria ;)
Ad ogni modo invece a me potrebbe anche piacermi, ma il suo prezzo è qualcosa che è fuori della grazia di Dio. Quando compro devo sempre interfacciarmi coi soldi che può valere un orologio, io non ho milioni da spendere in orologi ed il mio massimo strappo alla regola (per rapporto pregio-orologio) per come la vedo io ora è stato un FM Casablanca con 2892 usato a poco più di 2k .
Coi soldi per il 5712 ho accesso a F.P.Journe e credo che qui nessuno abbia da obiettare sull'enorme differenza di pregio con questo PP.
Attualmente il 5712 è l'ultimo orologio nella mia lista dei sogni (spero realizzabili) un domani, prima a quel prezzo ci sono fior di tourbillon e perfino qualche ripetizione minuti d'occasione.
Ecco forse viene prima del Newman 6263 questo senz'altro si... ;D
« Ultima modifica: Giugno 04, 2015, 18:27:28 pm da leolunetta »
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

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Re:Nautilus
« Risposta #41 il: Giugno 04, 2015, 19:34:55 pm »
Citazione
Sarà che pecco di obiettività ma di calibri con microorotore ne hanno fatti e ne fanno anche altri, non so se te ne sei accorto. E non c'è più nulla di rivoluzionario da decenni, né di ardito, né di diffcile. E magari quelli fatti da altri costruttori forse non hanno neppure i non lievi difetti del 240, quelli della cronometria e quelli relativo alla carica automatica. Senza poi considerare le finiture scarse industriali. Poi quanto a spessore anche qui dovresti forse fare più attenzione: nel corso degli anni 50 spessore dei primi calibri con microrotore UG calò già molto. No, non mi convinci. E comunque sono passati troppi anni per gridare al miracolo.

Li vogliamo contare i calibri a microrotore sottili come o più dell'UG66/PP240?
Bastano e avanzano le dita di una mano, ancora oggi.
Nel corso del 1955 veniva presentata la prima domanda di brevetto del microrotore, e il calibro che ne discendeva, 215, era spesso 4,1 mm contro i 2,5mm del futuro UG66.
Per una breve cronostoria del microrotore UG ti rimando a questo link
http://arretrati.orologi.it/articoli/210/universalgenevebox.htm
Non voglio convincerti, è un dato di fatto :)

Citazione
vi chiedo secondo voi all'epoca, circa 50 anni fa, il nautilus, nel panorama orologiero dell'epoca, fu una novità al pari di un capolavoro impressionista? E se il nautilus, nonostante la sua forte identità, ha tratto ispirazione dal R.O

No, il Nautilus fu soltanto uno dei molti esempi di orologi che si collocavano in un filone inaugurato con il royal oak e a ben guardare già anticipato da molti orologi disegnati da Genta già a partire dagli anni 60.
Nessun capolavoro, che se di capolavoro - sul piano estetico - si può parlare, se ne può parlare solo per il 5402 che fu il modello in cui tutte le idee di Genta trovarono compimento esemplare.
Il primo di una intera generazione, il meglio concepito, perfetto in ogni suo particolare estetico.
Il 3700 al pari del 222 sono solo "varianti" di quel concept originale, richieste da due case desiderose di avere un proprio modello con quelle caratteristiche, nati quindi dall'esigenza di rivisitare un'idea già perfettamente compiuta in modo distinguibile; e come sempre la rivisitazione di qualcosa già perfetto genera risultati stilisticamente imperfetti, come stilisticamente imperfetti a mio avviso erano il 3700 e il 222.
L'IWC 1832 faceva storia a se, anche se impropriamente viene collocato nella medesima famiglia, visto che non aveva la caratteristica fondamentale che caratterizzava questi modelli rispetto a quelli già disegnati negli anni 60: l'eleganza dello spessore ridotto.
« Ultima modifica: Giugno 04, 2015, 19:46:43 pm da ciaca »
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Re:Nautilus
« Risposta #42 il: Giugno 04, 2015, 20:05:14 pm »
Citazione
Sarà che pecco di obiettività ma di calibri con microorotore ne hanno fatti e ne fanno anche altri, non so se te ne sei accorto. E non c'è più nulla di rivoluzionario da decenni, né di ardito, né di diffcile. E magari quelli fatti da altri costruttori forse non hanno neppure i non lievi difetti del 240, quelli della cronometria e quelli relativo alla carica automatica. Senza poi considerare le finiture scarse industriali. Poi quanto a spessore anche qui dovresti forse fare più attenzione: nel corso degli anni 50 spessore dei primi calibri con microrotore UG calò già molto. No, non mi convinci. E comunque sono passati troppi anni per gridare al miracolo.

Li vogliamo contare i calibri a microrotore sottili come o più dell'UG66/PP240?
Bastano e avanzano le dita di una mano, ancora oggi.
Nel corso del 1955 veniva presentata la prima domanda di brevetto del microrotore, e il calibro che ne discendeva, 215, era spesso 4,1 mm contro i 2,5mm del futuro UG66.
Per una breve cronostoria del microrotore UG ti rimando a questo link
http://arretrati.orologi.it/articoli/210/universalgenevebox.htm
Non voglio convincerti, è un dato di fatto :)

Citazione
vi chiedo secondo voi all'epoca, circa 50 anni fa, il nautilus, nel panorama orologiero dell'epoca, fu una novità al pari di un capolavoro impressionista? E se il nautilus, nonostante la sua forte identità, ha tratto ispirazione dal R.O

No, il Nautilus fu soltanto uno dei molti esempi di orologi che si collocavano in un filone inaugurato con il royal oak e a ben guardare già anticipato da molti orologi disegnati da Genta già a partire dagli anni 60.
Nessun capolavoro, che se di capolavoro - sul piano estetico - si può parlare, se ne può parlare solo per il 5402 che fu il modello in cui tutte le idee di Genta trovarono compimento esemplare.
Il primo di una intera generazione, il meglio concepito, perfetto in ogni suo particolare estetico.
Il 3700 al pari del 222 sono solo "varianti" di quel concept originale, richieste da due case desiderose di avere un proprio modello con quelle caratteristiche, nati quindi dall'esigenza di rivisitare un'idea già perfettamente compiuta in modo distinguibile; e come sempre la rivisitazione di qualcosa già perfetto genera risultati stilisticamente imperfetti, come stilisticamente imperfetti a mio avviso erano il 3700 e il 222.
L'IWC 1832 faceva storia a se, anche se impropriamente viene collocato nella medesima famiglia, visto che non aveva la caratteristica fondamentale che caratterizzava questi modelli rispetto a quelli già disegnati negli anni 60: l'eleganza dello spessore ridotto.
A parte che dallo spessore del primo microrotore a quello che monta un mio Polerouter Date di metà anni 50 c'è già una differenza di notevole....non sono d'accordo neppure sulla valutazione estetica del Nautilus. Certo, il genere era stato esplorato è creato dal RO, dal 5402, quindi la sua importanza storica è maggiore. Ed è pure vero che lo stile del RO è più consensuale di quello del Nautilus, è meno dirompente di quello del Nautilus, è uno stile più intemporale. Per lo stile del Nautilus è tutto diverso, più originale e forse anche più elegante, molto più anno 70. Malgrado il marchio Patek a molti non piace. A me piace molto, lo trovo molto personale ed elegante. E tollero anche i quadranti diversi persino quello asimmetrico del 5712 e del 3712, ma certo preferisco il solotempo classico. Anche quello strano quadrante del 3710 dal vero ha la sua bella personalità malgrado i suoi difetti.
Quanto agli altri calibri con microrotore ce ne sono. Chopard l'ha fatto anche su un orologio di forma, RD l'ha messo su cronografi magnifici. Solo per fare due esempi. Ma anche a prescindere da ciò un calibro di 60 anni fa, prodotto da una UG in decadenza su orologi di medio costo è qualità, non può essere considerato un capolavoro, oggi è e rimane un calibro banale che a differenza di altri fa pagare quel microrotore con prestazioni scarse. E poi i problemi di affidabilità, di cui sei stato vittima anche tu , Angelo, perché ti hanno "aggiornato" il sistema di carica automatica senza che tu avessi denunciato malfunzionamenti.
« Ultima modifica: Giugno 04, 2015, 20:18:26 pm da mbelt »
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

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Re:Nautilus
« Risposta #43 il: Giugno 04, 2015, 20:24:37 pm »
Abbiamo un'idea del "banale" assai diversa. :)
Ribadisco che non voglio convincerti, ma i dati di fatto sono i seguenti:

Il calibro Chopard è spesso 3,3mm, il calibro RD è spesso 4,5 mm, il calibro GO, come quello L&S, non si può nemmeno definire a microrotore (io parlerei piuttosto di rotore decentrato) ed è spesso 7 mm il primo e 5,6 mm il secondo. Quindi non servono nemmeno le dita di una mano per contare tra i pochi calibri a microrotore mai realizzati quanti eguaglino o superino l'UG66, ne basta uno, per il Piaget 12P che con i suoi 2,3mm e la sua primigenitura (nato nel 60, qualche anno prima dell'UG) è l'unico calibro insieme allo stesso UG a poter vantare determinate caratteristiche di spessore che ancora oggi rappresenta la sfida più ardua e la caratteristica che più di ogni altra distingue un calibro d'alta gamma da uno convenzionale. Altro che "banale".... :)
« Ultima modifica: Giugno 04, 2015, 20:49:25 pm da ciaca »
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ALAN FORD

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Re:Nautilus
« Risposta #44 il: Giugno 04, 2015, 20:44:08 pm »
Citazione
Il 3700 al pari del 222 sono solo "varianti" di quel concept originale, richieste da due case desiderose di avere un proprio modello con quelle caratteristiche, nati quindi dall'esigenza di rivisitare un'idea già perfettamente compiuta in modo distinguibile; e come sempre la rivisitazione di qualcosa già perfetto genera risultati stilisticamente imperfetti, come stilisticamente imperfetti a mio avviso erano il 3700 e il 222.


Parlando di estetica è facile non trovarsi d'accordo, a me infatti piace infinitamente più il Nautilus del RO, più morbido e meno spigoloso, ma oltre questo mentre il sistema di accoppiamento fondo lunetta del RO è piuttosto scontato, l'accoppiamento del Nautilus con perni laterali e nessuna vite frontale è secondo me addirittura geniale!
Il tutto conferendo all'orologio una linea esclusiva un orologio riconoscibile da un chilometro
Personalmente ho avuto modo di sfruttare questa geniale soluzione per scopi personali con risultati da urlo anche   in campo non orologiero.